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le migliori scuse natalizie

Sonno, pigrizia e ozio: sono gli ingredienti perfetti delle vacanze natalizie. Sì perché le vacanze di Natale rappresentano un po' il letargo invernale dello studente; due settimane di svacco totale nel quale la preoccupazione più impellente è scegliere tra un’uscita con gli amici e una serie da guardare. La scuola sembra un lontano miraggio e i compiti delle vacanze possono continuare a prendere polvere sulla scrivania. Ma come tutti i bei sogni, anche questo sembra destinato a finire; infatti dopo la Befana quella sensazione di calma e quiete lentamente scompare per lasciare nuovamente spazio alla sveglia della mattina.

E come fare per riabituarsi alla routine dopo delle vacanze natalizie passate sul divano? Con molta forza di volontà direbbe qualcuno, oppure posticipando il rientro a scuola! Come fare? Basterà seguire le indicazioni di Skuola.net che vi consiglia i 5 migliori stratagemmi per non tornare a scuola dopo il Natale:

  • Sto male e a scuola non c’è la carta igienica

    Uno dei grandi classici è sicuramente fingere di stare poco bene, specie dopo le abbuffate natalizie: con qualche genitore ancora funziona, con qualcun altro occorre escogitare degli stratagemmi. I tempi passano e ricordate che i vostri genitori sono stati al vostro posto prima di voi, motivo per cui bisogna inventare nuove sfumature. Una di queste potrebbe essere l’assenza di carta igienica nei bagni della vostra scuola; tutti avrete sentito parlare (o magari anche vissuto) del problema della carta igienica nelle scuole. Quindi perché non sfruttarlo?
  • Problemi di cuore

    Uno stratagemma più articolato ma efficace. Si tratta di una vera e propria messinscena che dovrà partire dal pomeriggio, fingetevi irritabili, fate lunghi sospiri; il tutto per costringere vostra madre a chiedervi “Che hai?” “Va tutto bene?”. Quello sarà il segnale d’inizio della vostra sceneggiata.
  • Accusare i propri genitori

    Un metodo funzionante nel caso i vostri genitori lavorino entrambi dalla mattina; si tratta di un’altra sceneggiata che richiede impegno, meticolosità e astuzia. Cosa fare? Semplice, chiedete ai vostri genitori di svegliarvi con una chiamata al telefono, e prima di andare a dormire impostate la modalità silenzioso: se tutto va bene aprirete gli occhi per l’ora di pranzo.
  • L’epidemia

    Morbillo, varicella, pidocchi, diciamoci la verità: a scuola le epidemie erano “mainstream” anche prima del Covid. E se vostra madre impallidisce alla prima bolla o prurito, non dovrete far altro che raccontare, durante la cena, di come il vostro compagno di banco si sia grattato la testa continuamente per tutto il giorno.
  • I riscaldamenti sono rotti

    Probabilmente non hanno mai funzionato ma perché stare a sottilizzare? E’ inverno, avete appena passato due settimane tra il divano e le coperte e i vostri genitori si aspettano che voi rientrate in quella fredda classe come se nulla fosse? Fingetevi degli attivisti e preparate un finto sciopero per il giorno successivo, in modo da far valere i vostri diritti (e assecondare la voglia di non entrare a scuola”
Data pubblicazione 9 Gennaio 2022, Ore 12:00
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