9' di lettura 9' di lettura
ritorno scuola

Si riaffaccia con prepotenza la Dad nella scuola italiana. E lo fa in occasione del ritorno dalle vacanze di Natale, periodo nel quale abbiamo assistito ad una imponente crescita dei contagiati anche nella fascia degli under 19.

Da una parte abbiamo il Governo, che ha ribadito più volte la volontà di ritornare in presenza stabilendo nuove regole per la sospensione della didattica in presenza quando si verifica un caso positivo in classe. Dall'altra migliaia di dirigenti scolastici che hanno sottoscritto un appello per chiedere al Governo di tornare in classe passando per due settimane di Dad. Dello stesso parere sono anche diversi governatori e sindaci, alcuni dei quali hanno già preso provvedimenti in tal senso: in Campania è stata emanata un'ordinanza per disporre la Dad per tutti fino al 29 gennaio, in Sicilia si prendono altri tre giorni di tempo. Infine i contagi che aumentano porteranno una parte parte del personale scolastico e degli studenti a restare a casa, per quarantena o isolamento fiduciario. Ma facciamo il punto della situazione per come si presenta nel corso del 9 gennaio.

Le ordinanze delle Regioni e dei comuni che posticipano il rientro in classe

Le regioni e gli enti locali in questo scenario non potrebbero disporre la sospensione delle attività didattiche in presenza. Lo sostiene lo stesso governatore della Puglia, Michele Emiliano: "non posso intervenire con un'ordinanza regionale perché lo scorso 6 agosto è stato emanato il decreto legge 111, (poi convertito in legge con modificazioni) che consente ai presidenti delle Regioni di derogare alle disposizioni nazionali solo quando una regione si trova in zona rossa". Nelle norme attualmente in vigore è previsto infatti che gli amministratori locali possano intervenire solo in zona rossa e in circostanze di eccezionale e straordinaria urgenza, dovuta ad insorgenza focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus o sue varianti nella comunità scolastica. Come nella provincia di Lecce, a Copertino, dove la sindaca Sandrina Schito ha annunciato una settimana di didattica a distanza vista la forte incidenza di contagi nella zona. Stessa cosa a Orsara di Puglia (Foggia). Proprio sul rischio specifico nella comunità scolastica si baserebbe il fondamento giuridico dell'ordinanza di De Luca, che ha disposto la Dad in Campania nelle scuole dell'infanzia, elementari e medie e la chiusura degli asili nido fino al 29 gennaio. Il Governo ha già promesso che l'ordinanza verrà impugnata presso il TAR, così come hanno fatto anche alcuni cittadini. In Sicilia invece si sono presi fino al prossimo mercoledì per valutare la situazione, per cui la scuola non ricomincerà se non a partire dal 13 gennaio. Difficile poi mappare con precisione i vari provvedimenti a livello delle singole municipalità, per cui consigliamo a tutti gli studenti di tenere d'occhio i canali social della propria città e della propria regione per essere aggiornati. Secondo quanto scrive Valentina Santarpia sul Corriere della Sera tre Comuni del Milanese terranno le scuole chiuse fino al 14. In Calabria il primo cittadino di Reggio ha deciso la chiusura fino al 15, mentre quelli di Catanzaro, Cosenza, Corigliano-Rossano, Lamezia Terme e Rende, terranno le scuole aperte: "Inutile varare ordinanze contro la legge".
Sempre in Calabria, si legge su SkyTg24, scuola a distanza per una settimana anche a San Giovanni in Fiore, Motta San Giovanni, Taverna, Magisano e Pentone. Chiuse fino al 29 gennaio, invece, le scuole a Cassano a causa di un focolaio. In Piemonte è invece il comune di Asti a rinviare l'apertura di una settimana.
In Abruzzo, riporta OrizzonteScuola, sono 9 i comuni che hanno chiuso gli istituti scolastici, tutti in provincia di Chieti: Altino, Torino di Sangro, Treglio, Casalbordino, Scerni, Pollutri, Villalfonsina, San Vito Chietino e Rocca San Giovanni. In Molise, sempre secondo la testata, scuole chiuse a Campobasso e in provincia (San Martino in Pensilis, Pietracatella, Larino, Termoli, Guglionesi e Montenero di Bisaccia). Scuole in Dad anche ad Albairate, Cassinette e Cisliano, comuni all’interno della città metropolitana di Milano, in Lombardia; a a Potenza e Vietri di Potenza in Basilicata. Nel Lazio saranno chiuse le scuole a Fiumone fino al 21 gennaio, e poi a Fiuggi, Anagni, Sora, Isola Del Liri, Arpino, Broccostella, Fontechiari, Pescosolido, Posta Fibreno, Castelliri, Campoli Appennino, Sant’Elia Fiumerapido, Vallerotonda, Cassino, Atina, Belmonte Castello, Picinisco e Villa Latina.
Sui social degli enti locali sarà possibile avere informazioni per poter aderire alle campagne di screening - tamponi gratis per gli studenti per dirla in parole povere - che gli stessi, anche in collaborazione con la Struttura di Missione sotto la responsabilità del Commissario Figliuolo, hanno messo in campo in questi giorni per evitare di far rientrare in classe studenti positivi.

La scuola in presenza, mancheranno prof e studenti per via della quarantena. Metà classi in Dad secondo TuttoScuola

Anche nelle regioni o nelle realtà locali dove non verrà disposta la Dad, si prevede che molte classi che saranno costrette alla didattica a distanza - o comunque a forme miste di didattica in presenza e a distanza - oppure a subire riduzioni di orario. Infatti l'aumento dei contagi e, di conseguenza, dei contatti con positivi, sta facendo crescere il conteggio di personale scolastico e studenti costretti a restare a casa in isolamento. Secondo Tuttoscuola "delle 369mila classi circa 200mila nella settimana dal 17 gennaio in poi potrebbero essere chiuse, con gli alunni in Dad". E le interviste rilasciate dai dirigenti scolastici sparsi su tutto il territorio sembrano confermare o comunque dare forza a questa stima. E anche chi tornerà in presenza lunedì, si troverà di fronte una situazione complessa. Secondo Cristina Costarelli, Dirigente Scolastico e Presidente Anp Lazio, afferma che "lunedì torneremo per iniziare uno stillicidio, nel mix tra presenza e distanza, da martedì. Nulla sarà fatto per la scuola e quindi non ci resterà che sopravvivere fino al calo fisiologico della curva dei contagi".

Le nuove norme sui contagi a scuola: gli istituti scolastici potranno chiedere agli studenti di dimostrare lo status vaccinale

Si rientrerà a scuola secondo un nuovo protocollo per la gestione dei casi positivi a scuola che farà scattare la Dad per tutti solo dal secondo caso positivo in classe alle elementari e dal terzo per quanto riguarda medie e superiori. Alle secondarie, tuttavia, in presenza di due positivi nel gruppo classe la didattica a distanza sarà disposta solo per gli studenti che abbiamo concluso il ciclo vaccinale primario o siano guariti da meno di 120 giorni o che abbiano ricevuto la cosiddetta dose booster. Il Ministero dell'Istruzione ha spiegato che gli studenti che sono in possesso dei requisiti per frequentare in presenza devono fornire la documentazione alla scuola: almeno in questo casistica, cade quindi l'eccezione di privacy che impediva alle scuole di conoscere tutti i dettagli della situazione vaccinale degli studenti rispetto al Covid-19.