
La situazione in cui versano le scuole è abbastanza complessa ed eterogenea in tutto il Paese. Da quest’anno la didattica in presenza infatti prevede l’integrazione con quella a distanza per tutti gli studenti in esubero o in quarantena. Ma se l’isolamento interessa solo il docente e non tutta la classe, rimane invariata la possibilità di svolgere lezioni a distanza?
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La circolare del Ministero: lavoro agile per tutti i lavoratori in isolamento
In un momento critico come questo in cui si registrano casi in costante aumento, sono molti i lavoratori che si trovano in quarantena. E tra questi, si contano migliaia di insegnanti che, a causa della costante esposizione al rischio di contagio, non possono recarsi a scuola se positivi o in attesa di tampone. Cosa succede in tutti questi casi? A sciogliere ogni dubbio è stata la circolare della Funzione Pubblica che si rivolge a tutti i dipendenti della Pubblica Amministrazione, sollecitando il personale in quarantena all’attivazione dello smart working: “Nei casi di quarantena con sorveglianza attiva o di isolamento domiciliare fiduciario, il lavoratore, che non si trovi comunque nella condizione di malattia certificata, svolge la propria attività in modalità agile”.
In arrivo le nuove disposizioni del MI sulla Dad
Sulla scia di quanto stabilito dalla circolare rivolta ai dipendenti della Pubblica Amministrazione, il Ministero dell’Istruzione sta preparando una nota in cui sottolineerà l’obbligo da parte dei docenti in quarantena di svolgere attività di didattica a distanza se le condizioni di salute lo consentono. In uno scenario del genere si ipotizza dunque la presenza in aula degli studenti collegati in modo sincrono con i docenti attraverso gli strumenti digitali. Una scelta simile comporta però la necessaria adozione di misure di compresenza in aula per la sorveglianza della classe, il potenziamento dell’organico o il ricorso alle supplenze brevi anche sotto forma di spezzoni orari.La decisione del MI trova il favore dei dirigenti poiché appare come una scelta non solo finalizzata ad evitare la dispersione scolastica e a mantenere la continuità didattica, ma mira a salvaguardare anche la salute collettiva delle comunità scolastiche. Antonello Giannelli si è reso infatti portavoce del consenso da parte dell’Associazione Nazionale Presidi di cui è membro: “La misura della quarantena ha natura precauzionale ed è finalizzata alla tutela della salute collettiva. Solo chi è affetto da patologia conclamata ha diritto di astenersi dall’obbligo di lavoro. Il Covid si manifesta spesso in forma asintomatica e in quest’ultimo caso non appare ragionevole il rifiuto della prestazione di lavoro che, peraltro, può essere erogata a distanza”.