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futuro della dad studenti a scuola d'estate

La Didattica a Distanza ha fatto compagnia agli studenti italiani a iniziare dai primi mesi del 2020 quando, a causa della pandemia, la scuola è stata costretta a chiudere senza possibilità di appello.

Invece, dall’inizio dell’anno scolastico 2020/2021, la didattica online è stata usata per lo più come strumento di appoggio alla didattica in presenza, che però non sempre è stata assicurata a tutti gli studenti. E proprio per questo ora la proposta del Ministero dell’Istruzione è quella di far recuperare i giorni persi in presenza dai ragazzi con una scuola aperta anche in estate. Le domande che però ora in molti si pongono è, in primis, se la Dad avrà un futuro anche quando la pandemia sarà finita e, in secondo luogo, cosa si prevede per quei docenti che saranno impegnati con la scuola estiva, visto che senza di loro difficilmente il progetto potrà andare in porto. La risposta a questi dubbi l'ha data direttamente il ministro Patrizio Bianchi. Scopriamo cosa ha detto.

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Che futuro avrà la Dad?

Il Ministro dell'Istruzione ha infatti rilasciato un'intervista SkyTg24 durante la quale ha parlato di diversi temi, spaziando dai vaccini - sia per gli insegnanti che per gli studenti - fino alla più stretta attualità, sottolineando l’impegno della scuola contro le discriminazioni. Tra gli argomenti trattati uno dei più interessanti e seguiti è stato quello sul futuro della Dad post-Covid, sul quale il ministro ha dichiarato: “Nella scuola del futuro ci sarà la didattica a distanza ma non sarà quella che abbiamo visto l’anno scorso. Sarà importante la capacità da parte di tutti di usare tutti gli strumenti, altrimenti sarà un altro modo di discriminazione.” Dopodiché il Ministro ha continuato sottolineando quanto sia importante la formazione dei docenti in questo senso, soprattutto perché: “È necessario trasmettere il senso critico nell’uso degli strumenti, anche degli strumenti che usiamo oggi. E gli strumenti vanno usati, perché ci permettono di allargare la nostra visione”.

Scuola in estate: i docenti saranno remunerati?

L’intervista a Bianchi è poi continuata ponendo particolare attenzione al progetto che dovrebbe iniziare a breve: la scuola d’estate. “I fondi del piano estate ci servono per costruire un ponte verso un nuovo anno e per una nuova scuola. - dice Bianchi - Abbiamo 150 milioni che distribuiamo tra tutte le scuole e la parte più consistente sono fondi europei che mettiamo a disposizione delle aree più svantaggiate del Sud, per fare una serie di attività, a giugno e settembre di verifica dello stato delle conoscenze e degli apprendimenti e a luglio e agosto per ritrovare quella socialità mancata ai ragazzi". Un progetto che inizierà in estate e si proietterà tutto l’anno”. Il Ministro ha poi specificato: “Stiamo pensando a dei riconoscimenti per i professori che vogliono, che intendono lavorare dall’estate in avanti, per dare continuità e opportunità. Dunque si va verso una remunerazione dei professori che metteranno a disposizione il loro tempo anche nei mesi estivi, concludendo: Mettiamo a disposizione le risorse per la scuola e poi la scuola saprà come investirle al meglio”.

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