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Sciopero scuola 29 gennaio: i motivi della protesta e la mappa degli appuntamenti nelle principali piazze italiane

Oggi venerdì 29 gennaio 2021 è stato indetto uno sciopero che coinvolge tutta la popolazione scolastica, dai lavoratori agli studenti. La protesta, promossa dai sindacati SICobas e SlaiCobas, riguarda svariati problemi sull’organizzazione del rientro, ritenuto non soddisfacente e ancora troppo precario.


Migliaia di studenti questa mattina sono scesi in strada, incontrandosi in diverse piazze nelle maggiori città italiane, pronti a manifestare apertamente la propria delusione per questa ripartenza ritenuta inadeguata.

Gli appuntamenti dello sciopero nelle piazze italiane

Gli studenti e i lavoratori della scuola si sono dati appuntamento oggi (in alcune città la mattina e in altre il pomeriggio) in diverse piazze delle principali città italiane, assicurando una protesta responsabile che rispetti le misure anti Covid vigenti:
    Roma: ore 10:00, Piramide
    Torino: ore 10:00, Piazza Solferino
    Milano: ore 9:00, Regione Nuova
    Imperia: ore 9:30, Piazza Roma
    Napoli: ore 9:30, Piazza Mercato
    Bologna: ore 10:30, Piazza Maggiore
    Gorizia: ore 8:00, Piazza Cesare Battisti
    Parma: ore 8:30, Barriera Bixio
    Pinerolo : ore 9:00, Centro Studi Via Dei Rochis
    Siena: ore 9:00, Piazza San Domenico
    Catania: ore 10:00, Piazza Montessori
    Ascoli Piceno: ore 9:30, Piazza del Popolo
    Bari: ore 17:00, Piazza Umberto
    Padova: ore 9:00, Piazzale Della Stazione
    Cosenza: ore 9:00, Provveditorato via Montagna
    Taranto: ore 9:00, Piazzale Della vittoria
    Reggio Emilia: ore 9:30, Provveditorato via Mazzini
    Legnano : ore 12:00, Liceo Cotta

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Le motivazioni della protesta

Il mondo della scuola sembra insoddisfatto delle misure messe in atto per le riaperture delle scuole, tra cui ingressi scaglionati, turni pomeridiani, allungamento della settimana scolastica. Inoltre, la Dad alternata per il 50% degli studenti in ogni classe, necessaria per rispettare il distanziamento interpersonale con il ritorno in presenza, non convince a pieno i manifestanti, che sostengono che la Dad sia un problema per il diritto allo studio di quanti, in situazioni svantaggiate, non riescono a seguire le lezioni a pieno con questa modalità. Quali soluzioni adottare allora? Come riportato da Tecnica della Scuola l’associazione Fgc sembra avere le idee chiare in merito: “la principale rivendicazione studentesca è la maggiore sicurezza nelle scuole con l’aumento degli spazi scolastici, l’assunzione del personale docente per cancellare le classi pollaio, un trasporto pubblico sicuro e gratuito e per un reale tracciamento dei contagi implementando un sistema efficace tamponi gratuiti per professori e studenti. Gli studenti denunciano la DAD fatta senza dispositivi sufficienti e senza diritti”.