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Sciopero studenti 16 novembre: manifestazioni, motivi della protesta, cortei articolo

Dopo un ottobre che, come da tradizione, è stato fitto di scioperi e agitazioni per il mondo della scuola, anche novembre si preannuncia pieno di cortei. Una delle prime manifestazioni in calendario è quella indetta dagli studenti universitari e fissata per il 16 novembre 2018.
Andiamo a scoprire meglio di cosa si tratta.

Studenti in piazza il 16 novembre: motivazioni

Dopo i cortei dello scorso 12 ottobre, soprattutto in risposta alle parole del ministro dell’Istruzione che aveva dichiarato: “Non servono finanziamenti perché bisogna scaldarsi con la legna che si ha”, gli universitari fanno sapere che sono pronti a scendere di nuovo in piazza contro il governo del cambiamento “che in realtà non cambia nulla”. I temi al centro della nuova mobilitazione del 16 novembre sono prevalentemente: la situazione dell’edilizia scolastica, l’abbandono scolastico e il sistema dell’alternanza scuola lavoro.

È quanto trapela soprattutto dalle parole di Giacomo Cossu, coordinatore della Rete della Conoscenza, che dopo l’incontro con i ministri del governo Lega-M5S, tra cui quello dell'istruzione Bussetti e quello del lavoro Di Maio, ha dichiarato: “Da Di Maio tante promesse ma nessuna garanzia: sui finanziamenti poche aperture, mentre il ministro dell’istruzione Marco Bussetti nega l’aumento di fondi. Siamo stanchi della propaganda, vogliamo subito maggiori fondi per l’istruzione, già dalla legge di stabilità; il 16 novembre scenderemo in piazza in tutta Italia.

Ma a parlare è stata anche Giulia Biazzo, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Studenti che continua: “L’alternanza tra scuola e lavoro va riformata completamente. Le forze politiche oggi al governo in campagna elettorale hanno detto che avrebbero abolito la Buona Scuola, erano solo promesse e propaganda?”.

A concludere il discorso è stato Alessio Bottalico, di Link Coordinamento Universitario: “Non esiste nessuna garanzia sui finanziamenti in borse e alloggi e sull’innalzamento della no tax area in legge di stabilità. Sul diritto allo studio non ci servono le promesse, saremo in stato di agitazione permanente in ogni università e in ogni studentato”.

Data pubblicazione 30 Ottobre 2018, Ore 13:37
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