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L'emergenza Covid-19 continua, ma il quadro nelle ultime settimane sembra in miglioramento. In questo week-end sono state confermate alcune indiscrezioni della vigilia, con diverse regioni che sono passate da zona arancione a zona gialla e l'assenza, per la prima volta da un mese a questo parte, di zone rosse.

Un quadro decisamente migliore rispetto alle scorse settimane. Cosa accadrà, invece, sul fronte scolastico? Ecco gli ultimi aggiornamenti.

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    Sono già in classe, tornati nelle scorse settimane, gli studenti di Toscana, Abruzzo, Valle d’Aosta, Piemonte, Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Molise, Umbria, Lazio, Liguria, Trentino, Alto Adige.
    Da lunedì 1 febbraio, a quanto sappiamo oggi (ordinanze dell'ultimo momento escluse), ritorneranno in classe gli studenti delle superiori in:

  • Puglia,
  • Calabria,
  • Basilicata,
  • Sardegna,
  • Veneto,
  • Friuli Venezia Giulia,
  • Campania.
  • Nel dettaglio, in Puglia fino al 6 febbraio gli studenti potranno tornare nel limite del 50%, così come in Campania.
    Per quanto riguarda, invece, la Sicilia, nonostante il passaggio da zona rossa ad arancione, la giunta regionale ha deciso comunque di aspettare una settimana e la riapertura delle scuole superiori slitterà all'8 febbraio. Da lunedì torneranno a scuola solo gli studenti delle scuole medie.

    Rientro a scuola: zona gialla, arancione o rossa, cosa cambia?

    Abbiamo dovuto aspettare comunque l'inizio del weekend per confermare l'elenco che vi abbiamo mostrato. Infatti le ordinanze regionali non sono l'unica fonte di diritto per quanto concerne la riapertura o la chiusura delle scuole. Sulla base dei colori assegnati alle regioni a partire dall'indice RT rilevato dall'Istituto Superiore della Sanità, la riapertura potrebbe essere confermata o rimandata. Per le zone gialle o arancioni è prevista la riapertura delle scuole superiori dal 50% al 75%, ma in caso di zona rossa le superiori rimangono chiuse, e i soli studenti a frequentare in presenza sono quelli dell'infanzia, della primaria e della prima media.
    Anche se poi in alcuni casi una possibilità di eccezione alla regola nasce però dall'autonomia delle singole regioni. I governatori possono emettere ordinanze che rovescino la situazione indicata dalla zona assegnata: è il caso, ad esempio, della provincia di Bolzano, dove i ragazzi delle superiori sono tornati a scuola nonostante la zona rossa delle ultime settimana.

    I colori delle regioni dal 1 febbraio

    Dal 31 gennaio gli attuali colori delle regioni possono cambiare sulla base del monitoraggio dell'ISS e della conseguente ordinanza del Ministro della Salute. Che è stata firmata il 29 gennaio e ha stabilito alcuni importanti cambiamenti a partire dal 1 febbraio.

  • Come cambiano i colori delle regioni dal 1 febbraio? La situazione sembra in miglioramento. Lo testimonia il fatto che scompaiono le zone rosse e si svuota il contingente di quelle arancioni. Restano nella fascia di rischio intermedia: Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e provincia di Bolzano. Restano o diventano gialle: Campania, Toscana, Molise, Basilicata e Provincia di Trento, Lazio, Piemonte, Val d’Aosta, Marche, Friuli, Abruzzo, Lombardia, Veneto, Emilia, Calabria e Liguria. Questi cambiamenti non hanno un grande impatto sugli studenti dal punto di vista scolastico, ma sicuramente dal punto di vista ricreativo o sociale visto che cadono alcune limitazioni rispetto alla zona arancione.
  • Perché il colore delle regioni cambia sempre nel fine settimana? Il monitoraggio dell'ISS avviene il venerdì di ogni settimana, e l'ordinanza ministeriale con i colori viene solitamente firmata il giorno stesso o il giorno dopo.
  • Come funziona l'assegnazione di un colore alla regione? Per rientrare in zona gialla, è necessario un RT inferiore a 1, mentre si finisce in zona arancione con Rt sopra l'1 nel suo valore minimo, e si entra in fascia rossa con un Rt sopra 1.25 (sempre considerando il valore inferiore). Per passare a una fascia di rischio inferiore, per esempio da arancione a giallo, o da rosso ad arancione, servono due settimane con Rt inferiore della fascia assegnata, ma bisogna guardare anche al tasso di incidenza. L'assegnazione a una zona, quindi, dura almeno due settimane prima che si possa passare al colore più chiaro. Al contrario, se i dati peggiorano è possibile passare alla fascia di rischio superiore anche prima delle due settimane.