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ritorno a scuola settembre 2020

Uno dei temi più caldi delle ultime settimane è senza dubbio il rientro a scuola di professori e ragazzi previsto per l’inizio del nuovo anno scolastico 2020/2021. Infatti, da quando sono state sospese le lezioni in presenza, a metà febbraio 2020, la maggior parte degli studenti e degli insegnanti ancora non sono tornati nelle loro classi, l’unica eccezione è stata fatta per i maturandi 2020 che hanno potuto sostenere i loro esami di Stato in presenza nelle lo scuole con l’intera Commissione d’Esame a giudicarli.

Tuttavia le incognite sulle modalità del rientro negli istituti sono ancora molte, e non tutte hanno ancora trovato una risposta da parte del Ministero dell’Istruzione: scopriamo le maggiori preoccupazioni di alunni, docenti e personale scolastico.

I dubbi per il ritorno a scuola di settembre 2020

Come accennato, sono ancora tanti i nodi da sciogliere prima della riapertura delle scuole, uno su tutti il problema dell’inizio delle lezioni. Il Ministero ha avanzato come data il 14 settembre, anche se poi ogni regione ha libertà di scegliere in autonomia il proprio calendario scolastico, tuttavia ciò che preoccupa sono le elezioni imminenti che dovrebbero avere luogo proprio a settembre e che potrebbero compromettere il rientro in classe degli studenti. Per questo moltissime voci si sono alzate, in particolar modo dai presidi di tutta Italia, chiedendo di "evitare di far perdere ulteriori giorni di scuola ai nostri studenti".
Altro nodo tutt’altro che semplice da risolvere è quello che riguarda gli spazi: infatti i ragazzi dovranno essere posizionati, quando sono al loro banco, a un metro gli uni dagli altri e a due metri dalla cattedra del docente. E, viste le classi numerose e le dimensioni delle aule, non sempre si potrà assicurare la distanza di sicurezza per l’intera scolaresca. Dunque molte sono le possibili soluzioni: dal trasformare gli spazi extra-scolastici in classi, come palazzetti dello sport o cinema, oppure, dove non vi sarà altra alternativa, si sta già pensando all’istituzione di turni, dividendo gli studenti di una classe in almeno due gruppi, e alternando la presenza di un gruppo con la didattica a distanza dell’altro.

Ritorno a scuola a settembre 2020? Non senza intoppi da risolvere

Oltre ai turni per la presenza in classe, ipotesi molto accreditata soprattutto per gli studenti delle superiori, i turni potrebbero essere applicati all’entrata e all’uscita dagli istituti per evitare assembramenti al di fuori dell’edificio scolastico e soprattutto sugli autobus. E qui si apre un’altra questione, quella inerente ai trasporti, che dovrebbero affrontare gli enti locali per assicurare i servizi di linea in città senza creare assembramenti di ogni sorta. Inoltre anche il tempo pieno è a rischio, sia per carenza di spazi adeguati sia per carenza di organico. E, altro problema è proprio quello dell’organico scolastico, che andrebbe più che rafforzato per riuscire a gestire gli ingressi scaglionati degli studenti e i turni fra i gruppi delle classi. Problema che però il Ministero dell’Istruzione sta analizzando e cercando di risolvere con nuovi fondi destinati proprio all’assunzione di personale e docenti.

Back to school 2020: con mascherina o senza?

Altra importante spesa per il Ministero dell’Istruzione è quella destinata all’acquisto di mascherine per docenti, alunni e personale ausiliario. Infatti, anche se il metro di distanza dovrà essere assicurato quando gli studenti saranno seduti ai banchi, il metro sarà comunque statico, e dunque ogni qual volta uno studente decida di alzarsi dovrà necessariamente utilizzare la mascherina per girare per la scuola. Infatti, per ora le mascherine restano obbligatorie “in tutte le situazioni (statiche o dinamiche) nelle quali non sia possibile garantire il distanziamento di un metro”. Ad esempio, quindi, nell’ora della ricreazione o se si dovesse aver bisogno di andare in bagno. Anche se non è escluso che prima di settembre le indicazioni in questo senso possano ancora variare.
Infine, da chiarire è ancora il capitolo dei test sierologici per tutti i docenti e il personale, e quindi la gestione di eventuali casi di Covid, e il trattamento delle persone più a rischio.