
Meloni ha postato la clip incriminante, chiarendo subito le sue intenzioni: querelerà lo storico per diffamazione in seguito alle parole da lui pronunciate. Ma capiamo meglio cos’è realmente successo.
- Leggi anche:
- Studentessa tenta il suicidio: la sua professoressa la salva chiamando il 112
- Sospese per 10 giorni le studentesse che avevano dato fuoco al banco per TikTok
- Vietati a scuola libri che parlano di razzismo e diritti LGBTQI+: succede in USA
Le parole di Luciano Canfora su Giorgia Meloni pronunciate in un liceo
Luciano Canfora era stato invitato lunedì mattina per parlare con gli studenti del liceo scientifico Enrico Fermi di Bari all’interno di un incontro intitolato “Tutta un’altra storia. Un approccio multidisciplinare al conflitto russo-ucraino”.Le sue parole, riprese e poi riportate sui social dalla stessa persona che Canfora nomina nel suo discorso, Giorgia Meloni, hanno subito fatto scoppiare una feroce polemica.
“Non vedo nello schieramento politico del nostro Paese forze capaci di dire voglio capire – ha detto Canfora dal palco del liceo barese – Anche la terribilissima e sempre insultata leader di Fratelli d’Italia, trattata di solito come una mentecatta, pericolosissima, siccome essendo neonazista nell’animo si è subito schierata con i neonazisti ucraini è diventata una statista molto importante ed è tutta contenta di questo ruolo. Non fa parte della maggioranza di governo attuale ma è una pedina esterna molto comoda per dimostrare che il Paese è unito”.
La promessa di querela da parte di Giorgia Meloni
Il video dell’incontro è quindi finito online per mano della diretta interessata dalle parole del filologo, Giorgia Meloni, che caricando la clip ha commentato: “Ascoltate il filologo Luciano Canfora che, in un istituto scolastico di Bari, mi definisce “neonazista nell’animo”. ““Parole inaccettabili - continua la leader di Fratelli d’Italia - , ancora una volta pronunciate da una persona che si dovrebbe occupare di cultura e formazione e che invece finisce a fare becera propaganda a dei giovani studenti. La querela non gliela toglie nessuno…”.