
Mario Draghi ha già puntato i riflettori sul mondo della scuola. L’efficacia del sistema educativo infatti è stata inevitabilmente compromessa dai molti mesi di didattica a distanza che però non è mai riuscita a sostituire del tutto quella tradizionale in presenza.
Per questo motivo, il nuovo premier ha sin da subito manifestato l’esigenza di far tornare gli studenti fra i banchi per favorire al più presto un sistematico recupero degli apprendimenti.
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Possibili modifiche dei calendari scolastici per favorire i recuperi
La soluzione proposta da Draghi per sanare la situazione educativa e per alzare il livello degli apprendimenti fra gli studenti sembra propendere per un prolungamento del calendario scolastico, nonostante la scuola non si sia mai fermata. “Occorre rivedere il disegno del percorso scolastico annuale. Allineare il calendario scolastico alle esigenze derivanti dall’esperienza vissuta dall’inizio della pandemia. Il ritorno a scuola deve avvenire in sicurezza” ha detto Draghi, come riportato dal Fatto Quotdiano, nel discorso programmatico in Aula al Senato.
Ritorno in classe in presenza e recupero delle ore perse
Modificare ed allungare il calendario scolastico non basta però secondo il parere del Premier. La presenza fisica in classe viene infatti definita necessaria per una corretta e solida istruzione. Altrettanto urgente appare inoltre il recupero delle ore di scuola perse lo scorso anno quando la pandemia ha colto tutti impreparati.Il ritorno in classe che secondo Draghi è assolutamente essenziale, dovrà comunque procedere con prudenza, rispettando sempre i protocolli di sicurezza, attraverso turnazioni di ingresso ed uscita ad orari scaglionati: “Non solo dobbiamo tornare rapidamente a un orario scolastico normale, anche distribuendolo su diverse fasce orarie, ma dobbiamo fare il possibile, con le modalità più adatte, per recuperare le ore di didattica in presenza perse lo scorso anno, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno in cui la didattica a distanza ha incontrato maggiori difficoltà”.
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