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Divieto jeans strappati in una scuola di Scampia

A pochi giorni di distanza dall’ultimo episodio che ha visto coinvolto uno studente tredicenne iscritto alla scuola Ilaria Alpi - Carlo Levi di Scampia a cui è stato impedito l’accesso nella sua scuola a causa di un’acconciatura stravagante, ecco un’analoga vicenda che vede protagonisti due studenti che si sono presentati a scuola con i jeans strappati.

Il caso dei jeans strappati: ecco la nuova polemica!

Lo studente con le treccine blu, pur di tornare in classe, ha tagliato e ridimensionato la propria acconciatura. Ma ora si è aperto un nuovo capitolo nella pagina dei divieti della scuola. L’interdizione stavolta non si è scagliata contro una particolare capigliatura bensì contro un tipo di indumento: ad essere incriminati sono stati i jeans strappati indossati da due studenti, per altro fratelli, di 13 e 11 anni.
A nulla sono servite le giustificazioni del più piccolo che ha dichiarato che i suoi jeans, strappati all’altezza del ginocchio, in realtà si erano lacerati accidentalmente sedendosi.
Ad entrambi i fratelli è stato infatti negato l’accesso in classe e hanno trascorso, isolati dai compagni, l'intera giornata scolastica nella sala professori. A riportare la notizia, La Repubblica edizione Napoli.

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La madre dei due fratelli, come è facile immaginare, non ha risparmiato critiche al comportamento della preside, considerandolo eccessivo. Sul profilo social ha manifestato infatti il proprio disappunto, abbandonandosi ad uno sfogo: "Questa volta non sono treccine blu, ma semplici jeans a far sì che la preside Rotondo si arroghi il diritto di lasciare in sala professori i miei figli per l'intera durata delle attività didattiche. Precludendogli il diritto allo studio, mio figlio ora è sotto shock e non vuole tornare a scuola. È un comportamento normale da parte di una dirigente? I pantaloni dei miei figli sono così oltraggiosi? Bisogna che chi di dovere riveda il ruolo assegnato alla dirigente, perché stiamo vivendo nel terrore di mandare i nostri figli a scuola".

La madre degli studenti avrebbe inoltre dichiarato che, se non avrà una spiegazione convincente dalla preside, considererà il trasferimento in un'altra scuola. Insomma, chissà come si concluderà questa vicenda e se, prima o poi, gli studenti e la dirigente riusciranno a trovare un compromesso ragionevole senza bisogno di polemiche di portata nazionale.

L’intervento del Sottosegretario all’Istruzione

Le vicende di questi giorni che hanno coinvolto questi studenti nella stessa scuola e la sua dirigente, hanno spinto infatti il neo Sottosegretario dell’Istruzione, Giuseppe De Cristofaro, a chiedere l’intervento dell’Ufficio scolastico regionale: "L'esclusione dalle lezioni dello studente per la sola questione del taglio di capelli a me pare ingiustificata e discriminatoria. Pur nel rispetto dell'autonomia scolastica e dei regolamenti occorre ripristinare un principio di libertà personale".

Giulia Onofri