
A Rimini, all'Istituto Tecnico Industriale "Leonardo da Vinci-Belluzzi" c'è già una prima novità di rilievo per l'inizio dell'anno scolastico. Non riguarda la didattica, ma il comportamento da tenere durante le lezioni. Via libera, infatti, al nuovo regolamento che prevede sanzioni disciplinari per chi si presenta a scuola vestito in maniera non consona all'ambiente. Sono vietati i pantaloni corti, jeans strappati e magliette strappate, canottiere, cappellini, sandali e infradito. Nel nuovo regolamento approvato si prevede una nota o un richiamo scritto dopo tre infrazioni. Il regolamento non tratta solo l’abbigliamento. Si va dalle sanzioni per le assenze ingiustificate e per il ritardo, a quelle per fatti più gravi come atti vandalici, falsificazioni di firme, insulti e atteggiamenti aggressivi contro gli altri studenti e il personale della scuola.
Il preside spiega
Al "Corriere della Sera" parla la preside della scuola, Sabina Fortunati: "Decoro e rispetto vanno recuperati. Forse abbiamo allargato le maglie un po’ troppo, e invece gli studenti devono ricordare che la scuola è un’istituzione pubblica, dove si trasmettono valori e si educa ai principi. Non ingeriamo nella vita dei privati, né ne facciamo una questione estetica", aggiunge. Tutto nasce - continua - "dalle segnalazioni dei docenti, soprattutto. Ma anche a me è capitato di vedere nei corridoi studenti con jeans a cui mancavano pezzi interi, e mi è venuto spontaneo chiedere loro: li avete pagati con soldi interi o bucati?". Senza dimenticare il mondo del lavoro: "Li prepariamo al futuro. Quando iniziano a fare alternanza scuola-lavoro, con stage in azienda, devono capire che ci sono ambienti di lavoro dove non si può essere troppo sportivi o trasandati. Se vanno in gita, o al parco, o al pub, possono fare quel che vogliono".