
Per questo sono stati quindi costretti, da un loro docente, a coprire le parti esposte con del nastro adesivo bianco. Ma un genitore ha protestato, postando le foto su Facebook ed esprimendo il suo disappunto per la strategia adottata da preside e prof.
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Nastro adesivo sui jeans strappati a scuola: padre replica alle regole sul dress code
Da settembre il scientifico e artistico Ettore Majorana ha adottato nuove regole in materia di dress code, tra queste il divieto di indossare jeans strappati, volute dalla nuova dirigente scolastica che si è insediata proprio all’inizio di questo anno scolastico. L’insegnante che è intervenuto applicando del nastro adesivo sui jeans strappati sfoggiati da alcuni studenti l’aveva fatto per evitare ai suoi alunni sanzioni disciplinari per aver violato il regolamento dopo ripetuti inviti a mantenere un vestiario consono all’ambiente scolastico.Tuttavia il papà di un alunno, in evidente disaccordo con le nuove politiche adottate dalla preside, ha deciso di sfogare il suo disappunto sui social, originando una polemica riguardante proprio il dress code appropriato contrapposto alle altre numerose carenze presenti attualmente nelle aule dell’istituto: “Riscaldamento guasto nei mesi invernali, una parte dei bagni costantemente otturata, ma se ti presenti all'assemblea di istituto con il jeans strappato, i collaboratori scolastici ti tappano i buchi dei jeans con il nastro adesivo per disposizioni della dirigente. Questa sì che è disciplina!”
Non tutti però la pensano come il genitore arrabbiato, e, al contrario, sono stati molti genitori a schierarsi dalla parte della dirigente scolastica, come riportato da “Il Gazzettino”, ritenendo quel tipo di abbigliamento “inadeguato all’ambiente scolastico”, affermando che i ragazzi debbano rispettare le regole e mantenere un certo grado di decoro, approvato da tutti i genitori a inizio anno: “Siamo assolutamente d’accordo con la preside – ha replicato la rappresentante di classe di una prima del liceo scientifico -. Questa polemica è nata dal nulla visto che ad ottobre, durante una riunione, lei aveva espresso la volontà di mettere queste regole e noi genitori siamo stati dal primo momento d’accordo perché era giusto dare un decoro. C’è un regolamento da rispettare e a scuola si va vestiti in modo decente. Io a mia figlia non la mando con i jeans strappati o con le unghie lunghe, visto che può anche farsi male quando gioca a pallavolo”.
Nella polemica è quindi intervenuta anche la dirigente scolastica, che, sempre come riportato da “Il Gazzettino”, ha replicato citando l’assenso unanime che i genitori avevano dimostrato verso il nuovo regolamento d’istituto: “Avrei preferito non replicare a questa polemica. Anche gli studenti sono rammaricati per le accuse e per quanto è stato scritto sui social. Da parte mia non ho obbligato nessuno, è stata un’iniziativa di un docente che in buona fede ha voluto evitare provvedimenti disciplinari a carico dei ragazzi visto che c’è un regolamento condiviso da tutti. Ho parlato con lui, ha fatto un’azione a fin di bene e dispiace che si sia arrivati a tutto questo”.