
La vicenda della studentessa di medicina in lacrime davanti al suo professore ha riaperto un'annosa questione. A ricordare il limite fra un rimprovero corretto ed educativo e uno invece ingiurioso e nocivo, nel corso degli anni è intervenuta spesso la Cassazione per dirimere la questione: una sentenza del 2017 chiarisce che, se il giusto rimprovero è uno strumento di per sé educativo, bisogna comunque fare attenzione a non esagerare nei toni, nei contenuti e nella frequenza con cui si riprende un alunno.
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Gli abusi psicologici sono trattati alla pari di quelli fisici
Il Codice Penale a tale proposito esprime, art.571, una posizione abbastanza chiara e netta "Chiunque abusa dei mezzi di correzione o di disciplina in danno di una persona sottoposta alla sua autorità, o a lui affidata per ragione di educazione, istruzione (…) è punito, se dal fatto deriva il pericolo di una malattia nel corpo o nella mente, con la reclusione fino a sei mesi". È importante infatti sottolineare che l’abuso di un docente non è inteso solo in senso fisico ma anche e soprattutto in senso psicologico, condizione questa sicuramente più frequente della prima. Se è vero infatti che nel corso degli anni si sono verificati sporadici episodi di scappellotti e percosse di lieve entità di docenti nei confronti degli studenti, è altrettanto vero che in maniera più ripetuta sono state registrate situazioni di grande stress emotivo e psicologico da parte degli studenti.In situazioni di questo tipo è chiaro che il rimprovero non è utile a fini educativi e didattici ma diventa soltanto uno strumento di umiliazione e di denigrazione che nel corso del tempo rischia di mortificare e, nei casi più gravi, di distruggere psicologicamente lo studente.
Il Codice Penale condanna l’abuso psicologico come reato perseguibile penalmente
Insomma anche se il rimprovero viene pronunciato con intenti pedagogici e costruttivi ma risulta comunque eccessivo e smodato, producendo di conseguenza effetti distruttivi sulla psiche e sull’umore dello studente, il comportamento del docente non viene giustificato ma anzi diviene perseguibile penalmente.Il reato che corrisponde all’abuso dei mezzi di correzione inoltre non deve essere certificato nella parte lesa dal medico o da una perizia medico-legale, ma può essere anche semplicemente dedotto dalle regole della comune esperienza. Per dichiarare un docente colpevole di reato, il Codice Penale stabilisce che è sufficiente constatare in astratto le potenzialità di una lesione fisica o psicologica, indipendentemente dall’effettiva compiutezza di determinati effetti sullo studente.
Insomma, per non incorrere in questo tipo di problematiche che possono avere dei risvolti molto seri e deleteri, è meglio evitare sempre scappellotti, pacche forti sulla schiena, strattonamenti tra vestiti o arti del corpo e lanci di oggetti vari (penne, gessi, libri). Per quel che riguarda il versante psicologico invece è meglio tenersi lontani da rimproveri troppo duri, urla troppo alte e mortificanti e ovviamente ingiurie e offese di ogni tipo, da quelle che riguardano la persona a quelle che riguardano l’ambito dello studio e della preparazione didattica.
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