Anche in Italia il diploma si celebra all'americana: avviene al Tosi di Busto Arsizio

Quanto volte ci sarà capitato di guardare dei famosi telefilm americani in cui i protagonisti, una volta terminata la scuola, festeggiano insieme il giorno della consegna dei diplomi vestiti di tutto punto con toga e tocco? Una tradizione che quest'anno ha preso vita anche all'interno di una scuola italiana, l'Istituto tecnico economico "Enrico Tosi" di Busto Arsizio.

Il Diploma Day, così definito dai docenti e studenti della scuola, ha visto la partecipazione di oltre due mila persone. Una serata all'insegna della cultura, con ospiti di eccezione, come l'astrofisico Matteo Meluzio, e del divertimento, con la tradizionale sfilata dei neo diplomati e il consueto lancio del tocco a fine cerimonia.

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Al Tosi di Busto Arsizio il Diploma Day si fa all'"Americana"

Quasi 400 gli studenti dei Tosi che ieri sera, giovedì 14 luglio, hanno potuto festeggiare in grande stile il raggiungimento della Maturità scolastica. Vestiti di tutto punto, con la tradizionale toga nera e il tocco, il rappresentativo "cappello" delle grandi occasioni accademiche, i neo diplomati hanno sfilato con la mappa colorata del loro indirizzi di studi, prendendo applausi e complimenti da parte dei docenti e della preside. La prof.ssa Amanda Ferrario ha deciso di continuare la tradizione inaugurata dai suoi predecessori, realizzando anche quest'anno un evento decisamente stellare!

Andreana, studentessa e giovane mamma: "Al Tosi ho trovato la mia seconda casa"

Nel corso della lunga serata del Diploma Day, vari momenti sono stati intervallati da alcune testimonianze di studenti appena diplomati che hanno voluto raccontare la propria esperienza all'interno della scuola. Come nel caso di Andreana, una giovane studentessa 22enne che ha ottenuto il titolo di studi frequentando un corso serale. "Il mio percorso scolastico è stato tanto travagliato ma al Tosi ho trovato una stabilità che mi segnata" - ha raccontato la ragazza. "All'inizio di questo percorso io ero una semplice ragazza di 18 anni che aveva scelto di darsi un'altra possibilità iscrivendosi a un corso serale. Poi, dopo qualche mese, qualcosa è cambiato: ho scoperto di aspettare una bambina". Una nuova condizione che in un primo momento aveva fatto vacillare gli obiettivi scolastici di Andreana: "Ma non mi sono arresa - ha proseguiti - e il 17 settembre, data di inizio del nuovo anno scolastico, io ero in classe, con una bambina di 24 giorni che mi aspettava a casa. Riuscire a conciliare studio e responsabilità non è stato facile, ma pian pian sono riuscita a capire come far combaciare tutto. In molti pensano che frequentare un corso serale sia facile, che non si riscontrino difficoltà e, soprattutto, che lo studio sia relativo, ma non è così. Intraprendere questo percorso significa studiare con coscienza e costanza e responsabilità. Le difficoltà possono essere tantissime, ma si può ottenere davvero il diploma se lo si vuole. Non importa l'età o da quanto tempo non si aprono i libri - ribadisce la studentessa - importa solo la voglia di raggiungere un obiettivo. Io sono orgogliosa di aver completato il mio percorso di studi e non finisce qui: il mio percorso scolastico durerà ancora per un sacco di anni e spero un giorno di poter tornare in questa scuola che mi ha cresciuta e che considereremo per sempre la mia seconda casa".

L'astrofisico Meluzio agli studenti: "Seguite i vostri sogni e non ve ne pentirete mai"

A metà cerimonia, un ospite molto gradito ha fatto il suo ingresso sul palco, l'astrofisico Matteo Meluzio, un giovane ricercatore presso l'istituto di astrofisica delle Canarie che ha voluto imprimere nei giovani studenti appena diplomati un discorso motivazione degno dei migliori eventi. Maluzio ha raccontato ai ragazzi il momento in cui scelse di svolgere la professione dell'astrofisico, iscrivendosi al corso di laurea in astronomia. "Quando raccontai ai miei genitori cosa avrei voluto fare da grande gli venne un mezzo infarto, papà non mi parlò per due giorni, ma poi mi appoggiarono. E alla fine eccomi qua a fare quello che sognavo di fare da piccolino". Poi un pensiero rivolto ai docenti: "I primi a dover stimolare la conoscenza devono essere i professori. Io ho avuto la fortuna di avere una maestra che era innamorata del suo lavoro ed è grazie a lei se mi sono appassionato allo spazio e al mio, oggi, lavoro". Infine, un appello ai ragazzi: "Se avete un sogno coltivatelo, non abbiate paura di fallire. L'astronomia è un insegnamento meraviglioso perché è piena di storie di fallimenti: scienziati che hanno fallito clamorosamente ma dalle cui macerie sono risorti per fare alcune delle scoperte più straordinarie degli ultimi secoli. Il fallimento non deve far paura, se capita va preso come insegnamento. Quindi seguite i vostri sogni e non abbiate paura di chiedere ai vostri genitori di appoggiarvi nel percorso che volete intraprendere".