3' di lettura 3' di lettura
test rapidi a scuola

Le scuole sono aperte ormai da quasi un mese e i problemi sorti all’apertura degli istituti scolastici non sono stati pochi, amplificati anche e soprattutto dalla difficile situazione che riguarda la pandemia che ancora adesso è attiva nel mondo. Dunque a tre settimane dal suono della prima campanella i positivi al Covid-19 in Italia stanno nuovamente salendo vertiginosamente, tanto da dover introdurre nuove strette sulla vita quotidiana di noi tutti tramite il prossimo Dpcm previsto in serata. Tuttavia anche le scuole si stanno dando da fare per limitare i contagi: ecco che quindi stanno arrivando i test rapidi da svolgere negli istituti italiani.

Test rapidi a scuola: quando arrivano e cosa sono?

Le classi chiuse in tutta Italia per casi di Covid-19 tra i ragazzi o tra i professori, ad oggi, sarebbero circa 1.200, circa 250 gli istituti.
Tuttavia si pensa a come poter bloccare in modo ancora più efficiente i contagi all’interno delle scuole. Ecco dunque che il Ministro della Salute Roberto Speranza con il suo dicastero si è mobilitato e, intervistato ieri a Che tempo che fa su Rai3, ha annunciato l’introduzione nelle scuole dei test rapidi.In queste ultime ore abbiamo iniziato ad utilizzare anche i test antigenici che sono test più rapidi e che ci aiuteranno: 5 milioni sono in arrivo, verranno usati nelle scuole, stiamo lavorando per provare ad aprire anche l’opportunità di un utilizzo negli studi dei medici di medicina generale e questo potrebbe essere chiaramente un grande passo in avanti”.

Le parole della Ministra Azzolina sui test rapidi a scuola

"Il Governo sta valutando l'utilizzo dei test rapidi anche per le scuole, come sto chiedendo da tempo". Lo ha scritto sul suo profilo facebook ieri la Ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, aggiungendo che: "Non c'è alcuna ipotesi di provvedimenti restrittivi per le scuole. Il Governo non ne ha affatto discusso. E sarebbe strano il contrario: i dati ci confermano che le scuole sono luoghi molto più sicuri di altri. A scuola ci sono regole, anche molto stringenti, che studenti, studentesse e personale stanno rispettando con grande senso di responsabilità." E una volta chiarito che non ci sarà una nuova chiusura a livello nazionale delle scuole, la Ministra Azzolina ha poi sottolineato come il rischio contagio sia molto più forte fuori dagli istituti: “Credo poi che vada fatta una riflessione seria su tutte quelle attività, anche ricreative, che riguardano i nostri ragazzi fuori da scuola, dopo l'orario scolastico. Episodi recenti ci dimostrano che spesso sono l'origine di focolai che costringono alla quarantena decine di giovani e adulti".