4' di lettura 4' di lettura
mascherina a scuola

L'ordinanza del Ministero della Salute per l'utilizzo dei test rapidi per le scuole è in arrivo. Questione di giorni, forse addirittura di ore. Lo ha confermato la sottosegretaria Sandra Zampa a Rai Radio 1: "L'ordinanza è imminente, il ministro Speranza ha già detto che bisogna passare ai test rapidi a scuola.

Questo ci dà delle possibilità molto più larghe di tamponare, di procedere a controlli più veloci. La scuola è uno dei luoghi da tenere più sotto controllo ma a preoccupare non è tanto il controllo dentro, che è molto elevato, ma quello che avviene fuori".

Guarda anche:

Cosa sono i test rapidi di cui tanto si parla? Scopriamolo insieme

Walter Ricciardi, consulente del Ministero della Salute, spiega a Sky Tg24, cosa sono i test rapidi: "I test rapidi sono migliorati notevolmente. Negli aeroporti, nelle scuole e quando bisogna fare analisi su grandi masse di popolazione diventano un'opzione molto seria. Non sono ancora affidabili al 100%, però consentono sicuramente di identificare i super diffusori e quindi sono uno strumento importante. Per primi al mondo abbiamo iniziato ad utilizzarli negli aeroporti, stiamo pensando di utilizzarli anche in altri ambienti, per esempio le scuole". Il direttore sanitario dell'Istituto Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, specifica ulteriormente: "Come è noto, i test oggi si dividono in due categorie, tampone naso-faringeo o salivare; quest'ultimo metodo è meno invasivo e più idoneo per le popolazioni scolastiche ed in generale per i più giovani e non necessita per la eventuale conferma di ripetere il prelievo perché viene utilizzato lo stesso materiale salivare prelevato. Questi test per la loro semplicità d'uso e per la rapidità (risultato in 15/30 minuti) sono preferibili per gli screening di massa, su comunità nelle quali è probabile o comunque da verificare la circolazione virale - ricorda Vaia – Ribadiamo che viene sempre sottoposto a conferma il sospetto positivo rilevato dal test antigenico, onde consentire eventualmente e successivamente le azioni di sanità pubblica necessarie. Queste azioni di sorveglianza attiva - conclude – unite alla responsabilità individuale, sono le armi giuste per evitare la non ineluttabile seconda ondata". I risultati sono disponibili entro mezz'ora e sono facili da leggere (se c'è un'infezione in corso, la striscia cambia colore). Non occorrono analisi di laboratorio né particolari interpretazioni mediche , come accade invece con i test sierologici. Prima del via libero definitivo all'utilizzo di questo strumento di screening sarà necessario il disco verde del Cts.

Contagi nelle scuole, la situazione aggiornata

Sono già 100 le scuole chiuse e 654 quelle in cui si è verificato almeno un caso di Covid-19 in questo inizio di anno scolastico. In cima per il numero di casi registrati tra i banchi ci sono la Lombardia, il Lazio, il Veneto e la Toscana. Le scuole superiori sono le più colpite (31,5%) seguite dalle scuole elementari (24,6%), dell'infanzia (21,3%), media (14,8), istituti comprensivi (4,2%). Questi numeri arrivano da una mappa e da un database ideati da un giovane ricercatore e uno studente universitario - Vittorio Nicoletta e Lorenzo Ruffino - che hanno raccolto, dalla riapertura degli istituti, notizie e ordinanze dei sindaci.