
La giovane ha rilasciato un'intervista a “OrizzonteScuola” dove parla delle difficoltà che incontrano i lavoratori fuori sede ma anche della sua passione per la scuola.
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Da Catania a Bergamo per amore dell'insegnamento
Prima di tutto la giovane Roberta conferma la difficile condizione in cui versano i lavoratori lontani da casa. Al Nord i costi degli affitti sono alti, così ci si adatta: ”Vivo in un appartamento in affitto condiviso con altre persone. Gli affitti di Bergamo non sono come quelli di Milano. Sono alti anche qui, bisogna saper cercare bene e scegliere altrettanto bene anche perché non tutte le case hanno tutti i comfort. Stando qua ho imparato a gestire le spese” ha affermato la docente. Tra i banchi Roberta – che insegna accoglienza turistica all'alberghiero - è poco più grande dei suoi studenti ma non si lascia intimidire: ”Ho iniziato a insegnare a 19 anni. L’anno scorso ero al Serafino Rivo sempre a Bergamo. I colleghi mi dicono che ho dei punti in più perché i ragazzi mi vedono più vicina alla loro età e mi ascoltano di più, troviamo più accordi”.Preso il diploma nel 2020 – proprio in accoglienza turistica – Roberta si è subito rimboccata le maniche: ”Durante la pandemia, molti lavori che potevo svolgere con il mio diploma non potevo farli. Ho quindi cercato un’alternativa per non perdere tempo e per crearmi un futuro. Ho conseguito i 24 CFU, fatto domanda e ho ottenuto supplenza. Quest’anno ho la cattedra fino al 30 giugno”. Per il futuro la giovane ha già tracciato la rotta: ”Ora studio per il TFA Sostegno. Mi piacerebbe diventare insegnante di sostegno. Oppure riuscire a superare un concorso per la B019”. Tra una lezione e l'altra, il pensiero è sempre rivolto alla sua Catania, dove spera un giorno di poter tornare: ”Ci vorranno minimo altri cinque anni ancora”.