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Causa Covid, le richieste di supplenti si sono moltiplicate e la giovane ha avuto la possibilità di insegnare pur non essendo ancora laureata. Quello che sta vivendo professionalmente è uno dei suoi più grandi sogni e nel prossimo futuro spera di poter continuare a fare carriera nella scuola.
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Docente di sostegno a 21 anni
Aurora Bonomo è una giovane studentessa di Palermo, iscritta alla facoltà di Servizi giuridici per l'impresa che, da due anni a questa parte, nel periodo scolastico si è trasferita a Roma per lavorare come docente di sostegno all'interno di alcune scuole.Ha ottenuto il diploma magistrale con indirizzo in socio psico pedagogico nel 2019 e subito dopo ha deciso di iscriversi all'università per diventare avvocato.
Uno dei suoi più grandi sogni era però quello di diventare insegnate, così, complici le assenze dei docenti dati dall'aumento dei contagi da Covid-19, in questi due anni ha inviato più Mad a diverse scuole della Capitale e in breve tempo è stata chiamata per delle supplenze che la tengono molto impegnata.A OrizzonteScuola la giovane docente ha raccontato di aver sempre avuto una passione per gli studenti più fragili: Nel corso del periodo di alternanza scuola-lavoro "Ho fatto tirocinio nelle scuole a Palermo, in quartieri anche un po’ degradati e poi in una struttura per disabili" - racconta Aurora.
Grazie a queste esperienze, quindi, la giovane ha avuto la possibilità di far notare la propria Messa a Disposizione agli istituti scolastici che l'hanno chiamata per dedicarsi proprio al ruolo di docente di sostegno. Lo scorso anno - dice Aurora - "Seguivo due bambini: uno di tre e uno di sei anni. Inizialmente erano convocazioni di 15 giorni, poi da marzo fino al 30 giugno".
La difficoltà delle scuole nel reperire docenti di sostegno
Una fortuna per le scuole ad aver trovato Aurora Bonomo che, forte della sua recedente esperienza, ha potuto sopperire alla mancanza in organico di docenti di sostegno. Queste figure sono carenti in quasi ogni sezione scolastica: "Hanno chiamato me perché in piena pandemia non avevano gli insegnanti" - afferma la giovane docente. "Erano terminate anche le graduatorie delle scuole delle vicinanze. E i bambini con disabilità potevano seguire in presenza, una mamma aveva fatto richiesta, ma l’alunno non poteva essere solo. Si poteva entrare se c’era qualche compagno".
Diventare docente: il sogno di una vita per Aurora
Per Aurora entrare all'interno di una classe, in qualità di docente, è un sogno che insegue da tempo. Era il suo piano B, nel caso non fosse andato bene il percorso da avvocato, ma, a oggi, sembra essere tornato a essere un obiettivo da perseguire. Il prossimo obiettivo è la laurea in servizi giuridici, "Ma vorrei proseguire nell’insegnamento" - confessa Aurora. "Conseguirò al più presto i 24 Cfu e poi vorrei iscrivermi in Pedagogia e inserirmi nelle Gps".D'altronde insegnare è tutt'ora un'esperienza che le ha permesso di crescere molto: "I bambini hanno un grande potenziale anche con le loro difficoltà. La scuola non è solo nozioni, ma preparazione alla vita quotidiana".
Maria Zanghì