
Sono 9 le scuole prese in esame, 3 le città. Il progetto “Bric Inail 2019 ID 14” ha fondato la sua ricerca su dati oggettivi, ottenuti tramite una strumentazione fonometrica, e su dati soggettivi, basati sulla percezione umana.
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Clima acustico e annoyance nella scuola: la ricerca
Il 27 febbraio, al The Student Hotel in viale Spartaco Lavagnini, si è tenuto un seminario organizzato dall’Ordine degli Ingegneri di Firenze, dall’Università di Firenze e dalla Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro. Qui sono stati presentati i risultati del progetto “Bric Inail 2019 ID 14”, che ha analizzato gli effetti extra uditivi da esposizione al rumore in ambito scolastico.Di che si tratta di preciso? Il progetto ha condotto delle valutazioni sia oggettive che soggettive. Questo vuol dire che si è dato peso tanto ai risultati ottenuti con strumentazione fonometrica quanto alla pura e semplice percezione umana. Al centro della ricerca: il clima acustico e l’annoyance (il fastidio mentale) causato dal rumore a cui sono sottoposti gli abitanti della scuola, ovvero professori e studenti. Quest’ultimi hanno risposto a diversi questionari sulla loro percezione acustica nelle classi e negli altri ambienti della didattica.
Lo studio è stato condotto su 9 scuole, tre dell'infanzia, tre primarie e tre secondarie. Le città coinvolte: Firenze, Perugia e Roma. Per quanto riguarda invece il reparto umano, sono stati sottoposti a esame insegnanti di varie materie e studenti di età variabile, dai 3 ai 18 anni.
I risultati: percezione di “discomfort” uditivo
Quali sono i risultati della ricerca presentata? A partire dai casi analizzati si è rilevato che le attività didattiche, spesso, si svolgono in aule che presentano proprietà acustiche non adeguate. Si parla, in particolare, di rumore di fondo elevato e caratteristiche spettrali sfavorevoli che rendono difficile la comprensibilità della comunicazione orale.Questo si traduce in una percezione di “discomfort” uditivo che, stando ai risultati esposti nel comunicato stampa, incide in maniera significativa principalmente su due livelli: 1) “la performance educativa sul comportamento degli allievi nelle scuole dell’infanzia, così come nelle scuole primarie e secondarie”; 2) “sulle azioni degli insegnanti messe in atto per moderare le intemperanze tipiche dell’età”.
Stress e malessere da rumore
Da un punto di vista scientifico, è da anni ormai che è stato dimostrato come la presenza di rumore a scuola, proprio come nei i luoghi di lavoro, possa provocare condizioni di stress e malessere e, nei casi più gravi, delle vere e proprie patologie dell’apparato uditivo.“Nella normativa italiana sulla sicurezza e l’igiene dei luoghi di lavoro c'è un vuoto che sarebbe invece importante colmare, quello della valutazione dei rischi extra uditivi”, spiega Sergio Luzzi, coordinatore delle commissioni dell’Ordine degli Ingegneri di Firenze. “Gli ambienti scolastici hanno specifiche criticità circa il rumore occupazionale e necessitano sicuramente di una corretta e precisa progettazione edile e architettonica. L'aspetto acustico è sempre una questione sanitaria e assume in questo ambito anche un valore educativo, per permettere una migliore attività didattica”.