
Dall'indagine “Gli italiani e la povertà educativa minorile. Quanto futuro perdiamo?” – promossa dall'impresa sociale “Con i Bambini” - è emerso che lo scorso anno – profondamente segnato dal Covid - oltre 80mila studenti sono stati bocciati a causa delle troppe assenze. Numeri allarmanti che riflettono un trend in fase di crescita: l'abbandono scolastico è uno dei fenomeni che necessitano un intervento urgente nel mondo della scuola. E gli italiani cosa ne pensano?
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Bocciature per troppe assenze: per 2 italiani su 3 è un fenomeno allarmante
Il 67% degli italiani, raggiunti dall'Istituto Demopolis, giudica il fenomeno “allarmante” e da affrontare con la massima urgenza. Per il 61% rimane tuttavia giusta la bocciatura per le troppe assenze, nonostante l'emergenza Covid. Al centro delle preoccupazioni degli italiani c'è anche lo scarso apprendimento scolastico: fonte di agitazione per il 62% degli intervistati. In generale però, c'è tanto da fare per risollevare il mondo della scuola secondo i partecipanti al sondaggio: numerosi sono i problemi, e poche le soluzioni. A partire dalle strutture fatiscenti che preoccupano il 64% degli italiani. A seguire c'è la carenza di attività di recupero per studenti in difficoltà (indicata dal 58%) che dipenderebbe – stando al parere del 56% degli intervistati – dalla mancanza di motivazione del personale docente. Non solo, problematiche che attendono una risposta sono i fenomeni come, appunto, l'abbandono e la dispersione scolastica: questi ultimi sono fenomeni in costante crescita, specie nell'ultimo biennio, secondo 6 italiani su 10.
Abbandono scolastico, trend in crescita: il 74% punta il dito contro il contesto familiare
Ma quali sono i motivi scatenanti l'allontanamento di ragazze e ragazzi dai banchi? Secondo il 74% degli italiani le cause sono da ricercare nel contesto familiare di origine, spesso fragile, e dall'inadeguatezza delle scuole riguardo le strategie di recupero di questi ragazzi: è così per il 63%. A preoccupare una larga fetta di intervistati (il 73%) è anche la dipendenza di bambini e ragazzi da smartphone e tablet. Infine, altro tema al centro del dibattito pubblico è – in generale – quello della sicurezza. Partendo dal fenomeno delle baby-gang - che spinge il 75% degli intervistati a suggerire un maggiore controllo delle famiglie sui figli – arrivando alla richiesta di un più efficace presidio delle forze dell'ordine, con particolare attenzione alla sorveglianza di chat e social anche da parte della polizia postale, come indica la metà degli intervistati.”Attraverso questa indagine sono emerse le criticità del sistema scolastico, ma anche le potenzialità che una comunità può esprimere. Cresce tantissimo la consapevolezza del ruolo delle comunità educanti, ovvero di una responsabilità diffusa e condivisa della crescita dei nostri bambini e bambine, ragazzi e ragazze e che non possiamo lasciare indietro i ragazzi e i bambini delle troppe aree povere d'Italia. Per la maggioranza degli italiani vanno supportate équipe stabili di docenti capaci di favorire didattiche innovative specialmente nelle aree più fragili, mentre per meno del 30% vanno premiati i singoli docenti capaci di favorire didattiche vincenti indipendentemente dai diversi contesti. Una tendenza a puntare sulla scuola che riduce i divari, che emerge anche nella scelta degli italiani di sostenere con maggiori risorse le scuole che riducono le disuguaglianze tra studenti (72%) rispetto alla scelta di sostenere con più risorse le scuole con un alto tasso di risultati buoni o ottimi degli studenti per trainare il sistema di istruzione (20%)” ha spiegato Marco Rossi Doria, Presidente di “Con i Bambini”.