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Sintesi
tesina di maturità sul sogno con dei collegamenti sul sogno in varie materie


Sintesi Tesina sul Sogno

In questa tesina sul sogno viene compiuto un viaggio attraverso la filosofia, la biologia, la letteratura inglese e la letteratura italiana con il fine di analizzare la tematica del sogno. Esistono due definizioni di sogno: il sogno come un'attività psichica caratterizzata dal sonno, il quale provoca dei cambiamenti, delle emozioni; il sogno come come fantasia e immaginazione.
Il sogno inoltre è il prodotto dell'inconscio e lo si può riscontrare in tutte le società umane.
Sin dall'antichità varie civiltà umane hanno tentato di interpretarlo: per esempio nell'antica Grecia vi era la convinzione che purificandosi presso delle fonti naturali fosse possibile indurre una sorta di sonno terapeutico, stando all'interno di stanze, definite stanze d'incubazione. L'obiettivo del sonno terapeutico era quindi quello di guarire le persone.
Freud , nell'opera L'interpretazione dei sogni, affermava fosse possibile interpretare i sogni, addentrandosi nell'ignoto. Il filosofo afferma che i sogni abbiano un carattere destabilizzante, che però ci fa meglio comprendere noi stessi. Freud inoltre lo interpreta anche come appagamento di un desiderio e si pone un interrogativo: il perché al risveglio si dimentica il sogno? In genere l'individuo al suo risveglio riesce a ricordare per linee massime il sogno, ma spesso non ricorda ciò che ha sognato. Spesso le persone ricordano solo piccoli frammenti di ciò che hanno sognato.
Attraverso la biologia è possibile definire il sonno come prodotto del sistema nervoso centrale che, attraverso le proprie elaborazioni, riesce a porre insieme tutta una serie di comportamenti e di emozioni che spesso le persone riescono a ricordare attraverso il sonno (considerando che l'uomo trascorre almeno un terzo della sua vita dormendo). Attraverso degli esperimenti effettuati su un moscerino i ricercatori dell’Università della Pennsylvania hanno cercato di far comprendere la prova scientifica del “chi sta bene dorme meglio", considerando il fatto che dormire fa bene al genere umano. I ricercatori dell'università di Zurigo invece hanno effettuato un'altra scoperta, ovvero il fatto che le persone che hanno la mutazione in un gene specifico, l’adenosina deaminasi, hanno un sonno più profondo e più intenso, rispetto agli individui con il tipo più comune del gene preso in esame. Gli individui con il gene mutato si risvegliano anche meno durante la notte. Inoltre è difficile riscontrare il significato del sonno, nonostante i tanti studi e le tante ricerche effettuate dagli studiosi.
Un altro assunto molto importante che verrà ripreso è la frase pronunciata da Marthin Luther King nel corso di uno dei suoi discorsi: “Io ho un sogno: la non violenza”. Marthin Luther King ebbe pronunciato questa frase per condannare la violenza e per cercare di far valere i diritti dei neri attraverso una lotta non violenta. Le sue parole per di più riscontrarono un grande successo non solo tra i neri, ma anche tra i bianchi. Egli, grazie alla lotta non violenta per far ottenere i diritti civili e politici dei neri, vinse il premio Nobel per la pace.
E' molto importante anche la concezione del sogno secondo il poeta italiano Giovanni Pascoli; nell'opera Myricae, il poeta italiano afferma che il sogno (definito ultimo sogno) può essere visto anche come un mezzo per guarire la malattia della vita. Inoltre anche nella poetica del fanciullino pascoliana si può riscontrare la tematica del sogno: egli afferma che il fanciullino è colui che alla luce sogna o sembra di sognare, riuscendo a ricordare cose che nella realtà non vede mai.
Infine in questa tesina di maturità viene proposta la celebre opera di Lewis Carroll, "Alice’s Adventures in Wonderworld", in cui viene descritto il sogno che la piccola Alice fa, testimoniando come durante il sonno l'immaginazione dell'individuo travalichi la realtà.

Collegamenti

Tesina sul Sogno

Filosofia
- Freud e “L’interpretazione dei sogni”.
- Perché al risveglio si dimentica il sogno?
- Il sogno è l’appagamento di un desiderio.
Biologia
- Il Sonno.
- Curiosità: prova scientifica del “chi sta bene dorme meglio”.
- Curiosità: il gene del sonno profondo.
- Significato del sonno.
Storia
- Martin Luther King: “Io ho un sogno: la non violenza”.
- Qualche cenno alla storia.
- Discorso “I have a dream”.
Italiano
- Il sogno in Giovanni Pascoli.
- Cenni sulla vita e percorso letterario.
- La poesia.
- La poetica del Fanciullino.
- “Ultimo sogno” da Myricae.
Inglese
- Alice’s Adventures in Wonderworld.
- The Tragic and Inevitable Loss of Childhood Innocence.
- Life as a Meaningless Puzzle.
- Death as a Constant and Underlying Menace.
- Language of story.
- Plot overview.



Altre tesine sul sogno

Alice nel paese delle meraviglie: viaggio tra sogno e surrealismo - Tesina per liceo scientifico che analizza il tema del sogno attraverso il romanzo "Alice’s Adventures in Wonderworld" di Lewis Carroll.
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Sogno: inconscio - Tesina multidisciplinare che analizza il tema del sogno, con riferimenti a Freud, Svevo e Dalì.
Sogno - Tesina - Tesina di maturità che tratta del sogno mediante un viaggio nell’arte, nella filosofia, nella letteratura, nella storia.
Sogno e inconscio - Tesina multidisciplinare che affronta i temi del sogno e dell'inconscio.
Guerra e Sogno - Dalla guerra al raggiungimento di un sogno - Tesina per la maturità che tratta del tema della guerra in relazione al raggiungimento di un sogno.
Tra sogno e realtà - Tesina per liceo scientifico che analizza il sogno attraverso un viaggio in ambito filosofico, artistico, letterario e fisico.
Sogno - Tesina che, attraverso un percorso multidisciplinare, descrive l'argomento del sogno.
Sogno - Nel sonno si può trovare quello che il giorno non può dare - Tesina che affronta, attraverso autori come Svevo, Apuleio, Apollonio di Rodi e Joyce, il tema del sogno.
Sogno - Una dolce illusione - Tesina per la maturità sul sogno come fenomeno psichico e come elemento artistico-culturale.
Dimensione onirica - Tesina per liceo scientifico che, attraverso varie materie, analizza il sogno.
Estratto del documento

Filosofia Freud e “L’interpretazione dei sogni”.

“Fornirò la prova dell’esistenza di una tecnica psicologica che permette di interpretare i sogni e

dimostrerò che utilizzando questo metodo ogni sogno si rivela essere una formazione psichica

dotata di senso che può essere inserita in un luogo ben preciso dell’attività psichica della veglia”

.

Così Freud apre quella che sarà l’opera più famosa ed importante da lui mai pubblicata:

“L’interpretazione dei sogni” (pubblicata in data 1900, ma in realtà risalente all’anno precedente,

ossia il 1899), con la quale getterà le fondamenta dello studio di quell’incredibile fenomeno

“il

psichico quale è l’attività onirica, di cogliere l’importanza, di capire, come dirà lui in seguito, che

sogno è la strada maestra che conduce alla conoscenza dell’inconscio” e la quale conoscenza non è

dunque da trascurare.

“L’interpretazione dei sogni” è paragonabile ad un romanzo epico, in cui l’eroe, per ottenere la

salvezza e la luce, deve penetrare nel regno delle tenebre, nel quale, secondo i miti antichi,

dimorano le anime degli uomini.

“Questi popoli partivano dall’idea che i sogni fossero in rapporto con il mondo degli esseri

sovraumani, ai quali credevano, e che recassero messaggi da parte degli dei e dei demoni. Essi

erano convinti che i sogni avessero per il sognatore un significato intenzionale, di norma quello di

preannunciargli il futuro.”

Gli antichi non consideravano il sogno un prodotto della psiche, bensì come una manifestazione

della divinità. Essi suddividevano i sogni in due fondamentali categorie o classi:

1- la prima che era influenzata solo dal presente (o dal passato) ed era irrilevante per il futuro,

rispecchiava direttamente la rappresentazione data;

2- la seconda che era invece determinante per il futuro.

Rientravano in queste categorie le profezie, la previsione di eventi imminenti e i sogni simbolici che

dovevano essere interpretati. Per citare un esempio: dai Greci, oltre che per trarne previsioni sul

futuro, il sogno veniva usato in funzione terapeutica utilizzando la pratica chiamata incubazione: il

paziente si recava in uno dei templi sacri di Asclepio (figlio di Apollo e dio della medicina) dove

passava la notte in una caverna, coricato sul terreno e faceva un sogno che lo guariva. In questa

antica pratica il sogno non aveva bisogno di interpretazioni.

Dai sogni ci si aspettavano generalmente chiarimenti importanti, ma non tutti i sogni erano

immediatamente intelligibili e non si poteva sapere se un dato sogno incomprensibile non

annunciasse magari qualcosa di significativo: questo poneva le premesse per tentare di sostituire al

contenuto incomprensibile una versione intelligibile e pertanto sensata.

La rivoluzione di Freud è stata, come accade spesso nella storia della scienza, lo spostamento

dell’angolo visuale. Come Copernico in astronomia spostò il fulcro dell’attenzione dalla Terra al

Sole, e Darwin al posto della presunta discontinuità tra uomo e animale ne scorse l’intrinseca

parentela attraverso la teoria dell’evoluzionismo, lo sguardo di Freud si posò sulla parte strana delle

nostre vite, sui lapsus, le fobie, la dimenticanza, i sogni… fu così che arrivò ad ‘incontrare’

l’inconscio. Freud partì dal basso, anziché dall’alto, rivoltò la guaina che avvolge la nostra psiche e

si inabissò nelle profondità marine per scorgere la base dell’iceberg, di cui la percezione comune

vede solo le protuberanze che affiorano alla superficie.

Al sogno Freud attribuisce tutto il valore di un processo psichico dotato di senso e di grande

rilevanza. Comprende che l’origine dell’attività onirica, ossia l’atto del sognare, è puramente

psichica ed influenzata da una molteplicità di fattori. Il filosofo dell’inconscio, così può essere

definito Freud, vede nel sogno, così come lo ricordiamo al risveglio, solo l’espressione manifesta

dei pensieri e vie ideative nascoste che hanno presieduto alla sua formazione.

Freud ha ripreso il pensiero di molti giungendo al concetto che il sogno è la continuazione della vita

vigile, che si riallaccia sempre alle rappresentazioni presenti nella coscienza. Il contenuto dei sogni

4

è sempre determinato dalla personalità individuale, dall’età, dal sesso, dalla posizione sociale e

dagli avvenimenti ed esperienze che hanno interessato tutta la vita dell’individuo. È infatti verità

indiscussa che tutto il materiale che va a definire il contenuto del sogno viene dall’esperienza

vissuta, ricordata e riprodotta in esso.

Noi sogniamo le cose sulle quali si riversano le nostre più ardenti passioni. Ciò dimostra che le

nostre passioni devono necessariamente avere un’influenza sulla produzione dei nostri sogni.

L’ambizioso sogna le glorie conquistate (forse solo nella sua immaginazione) o che gli restano da

conquistare, mentre l’innamorato nei suoi sogni si occupa dell’oggetto delle sue dolci speranze…

Tutte le brame e le avversioni dei sensi che sonnecchiano nel cuore, se per qualche ragione

ridestate, possono far sì che nasca un sogno.

Può però accadere che nel contenuto del sogno vi sia del materiale che alla veglia non si riconosce

come appartenente alle proprie conoscenze, pur ricordando di averlo sognato non ci si rammenta

di averlo vissuto né quando; la spiegazione è che molti elementi sono stati rimossi dall’individuo, e

«nulla

questi pensieri ‘sgradevoli’ vengono anche chiamati pensieri rimossi. Questo ci insegna che

di ciò che abbiamo una volta posseduto intellettualmente può mai completamente andare

perduto». Tutte le impressioni, persino le più insignificanti, lasciano una traccia indelebile,

suscettibile all’infinito di tornare alla luce.

È presente infatti in ogni persona una divisione della vita mentale dell’individuo poiché essa si

svolge per la maggior parte al di fuori della coscienza, ossia quella parte di cui siamo consci, e che

l’inconscio non costituisce il limite inferiore del conscio, ma la realtà abissale primaria di cui il

conscio (simile ad una punta di un iceberg) è solo la manifestazione visibile.

La coscienza viene infatti paragonata alla punta di un iceberg: anche se la parte che ci appare è

molto piccola sappiamo che si basa su una massa di ghiaccio enorme.

La psiche umana non è del tutto trasparente. Non tutto ciò che sentiamo e crediamo di intendere

in superficie è in sé compiuto e completamente chiaro. Ecco perché è usata la metafora

dell’iceberg: la parte superficiale è molto meno rilevante della parte sommersa, immensa e

misteriosa. Freud, come prima suddivisione della psiche, formula la prima topica (l’individuazione di

luoghi psichici): la psiche è suddivisa principalmente in conscio ed inconscio.

Il conscio è la parte superficiale della psiche, la coscienza

“chiara e distinta” del contenuto della mente, l’ordinaria

percezione dei pensieri, con il loro flusso di idee

immediatamente presenti alla coscienza.

Freud divide l’inconscio in due zone. La prima comprende

l’insieme dei ricordi non completamente consci che pur

essendo momentaneamente inconsci, possono, in virtù di

uno sforzo dell’attenzione, divenire consci ed essere

facilmente richiamabili alla coscienza superficiale, come,

ad esempio, desideri e sentimenti dominanti che

sottendono particolari circostanze o fasi della vita. Tale è

il preconscio. Già dal nome si può notare come questo

stadio è posto da Freud come termine medio tra

l’assolutamente non percepito rappresentato dall’

“inconscio” e il percepito chiaramente rappresentato dal

“conscio”.

La seconda zona comprende quegli elementi psichici

stabilmente inconsci che sono mantenuti tali da una

forza specifica, la cosiddetta ‘rimozione’. L’inconscio è la

parte sommersa della psiche: i suoi scopi sono autonomi

e nascosti alla coscienza superficiale. L’inconscio

contiene il “ribollire” dei pensieri nascosti al sentire immediato, l’uomo non sente il contenuto

dell’inconscio, l’inconscio ha una sua vita autonoma, le forze psichiche in esso contenute lottano e

“agiscono” all’oscuro del pensiero cosciente. 5

Perché al risveglio si dimentica il sogno?

È risaputo che alla mattina, quando si esce dal sonno, spesso il ricordo che abbiamo del sogno “si

dissolve”; certo, lo possiamo ricordare, tanto è vero che lo riconosciamo solo attraverso il ricordo

che ne serbiamo al risveglio. Molto spesso, però, ci sembra di ricordarlo solo in parte, e sentiamo

che di notte era molto più ricco di ciò che ricordiamo. Il ricordo di un sogno, ancora vivido al

mattino, nel corso della giornata si riduce a piccoli frammenti. Può accadere che alcuni sogni

persistano nella memoria con straordinaria durevolezza anche nel corso degli anni. Durante la

veglia dimentichiamo immediatamente una gran quantità di sensazioni e percezioni; lo stesso

accade con le immagini oniriche: ricordiamo solo quelle più intense. Tuttavia non solo il fattore

dell’intensità è responsabile della rimozione dei sogni. La maggior parte delle immagini oniriche

sono esperienze ripetute un’unica volta, e sappiamo che si tende a dimenticare più facilmente ciò

che è avvenuto una sola volta e a ricordare meglio le percezioni ripetute. Nello stesso tempo agisce

il fatto che con il risveglio il mondo sensoriale che preme da tutti i lati sequestra l’attenzione, tanto

che pochissime immagini oniriche sono in grado di resistere alla sua potenza. Freud esprime

“le immagini oniriche si ritraggono alle impressioni del giorno

questo concetto con un paragone:

come il riflesso delle stelle alla luce del sole”

.

Il sogno è l’appagamento di un desiderio.

I sogni non devono essere paragonati ai suoni discordanti che provengono da uno strumento

musicale percosso da un tocco estraneo invece che dalla mano del musicista, non sono privi di

significato, non sono assurdi; non implicano che una parte delle nostre rappresentazioni sia

addormentata, mentre un’altra parte comincia a svegliarsi.

Nelle radici dei sogni troviamo impulsi rimossi che il sogno, data la diminuita vigilanza esercitata

dall’io cosciente durante il sonno, cerca di soddisfare: il sogno costituisce la realizzazione di un

desiderio, magari nemmeno ipotizzabile nella realtà.

Possiamo aspettarci di trovare le forme più semplici di sogni nei bambini poiché senza dubbio le

loro produzioni psichiche sono meno complicate di quelle degli adulti. La psicologia infantile è

destinata a rendersi molto utile alla psicologia degli adulti.

I sogni dei bambini sono spesso semplici soddisfazioni di desideri e in questo caso sono ben poco

interessanti in confronto ai sogni degli adulti. Essi non sollevano problemi da risolvere, ma d’altra

parte hanno una grandissima importanza al fine di dimostrare che i sogni, nella loro essenza,

rappresentano l’adempimento dei desideri.

“la via regia che porta alla conoscenza dell’inconscio nella vita

Freud vede nei fenomeni onirici

psichica” . Ritiene che i sogni siano l’appagamento (camuffato) di un desiderio (rimosso). Per

contenuto manifesto

motivare questo Freud distingue all’interno dei sogni, un (la scena onirica così

come viene vissuta dal soggetto, il racconto del sogno, la narrazione, le varie parti di cui è

contenuto latente (l’insieme delle tendenze che danno luogo alla scena onirica, il

composto) ed un

significato del sogno, il messaggio, ciò che è nascosto, che è mascherato dalla censura interna e

che rifiuta di arrivare alla coscienza). Ma perché questa divisione? Perché, se i sogni richiamano

desideri, non lo fanno in forma diretta? Freud risponde dicendo che si tratta di desideri inaccettabili

manifesto

dal soggetto, e cadono quindi sotto l’azione della censura. In altri termini, il contenuto latenti

dei sogni è nient’altro che la forma elaborata e ‘travestita’ in cui si presentano i desideri . 6

Ogni sogno è sempre la realizzazione di un desiderio; infatti i desideri dell’Es, cioè del mondo

dell’inconscio, non realizzati durante il conscio a causa dei divieti del Super-io, vengono

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