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Sintesi
Introduzione Sogno - Tesina


Questa tesina di maturità prende in esame il sogno.
“C'è chi sogna di dominare il mondo e chi dedica tutta la vita alla creazione di una spada. E se c'è un sogno a cui sacrificare tutti se stessi, c'è anche un sogno simile a una tempesta che spazza via migliaia di altri sogni. Non c'entra la classe, né lo status, e neppure l'età. Per quanto siano irrealizzabili, la gente ama i sogni. Il sogno ci dà forza e ci tormenta, ci fa vivere e ci uccide. E anche se ci abbandona, le sue ceneri rimangono sempre in fondo al cuore… fino alla morte. Se si nasce uomini, si dovrebbe desiderare una simile vita. Una vita da martiri spesa in nome di un dio chiamato "sogno".”
“Berserk” Kentauro Miura, fumettista giapponese
Questa frase di Miura, noto fumettista giapponese, racchiude nella sua totalità il motivo che mi ha spinto a scrivere una tesina sul sogno; il sogno, inteso come speranza e come fenomeno fisiologico, è forse l’unica vera libertà in quanto coinvolge ogni uomo, indipendentemente da fattori economici, etnici o sociali. Il sogno esercita su di noi una grande influenza: ci spinge ad agire in un modo piuttosto che in un altro, ci dà speranza o la demolisce. Il sogno quindi, è dentro di noi, in un mondo nascosto, ma al tempo stesso sempre presente.
Le dimensioni della fantasia e di questo nuovo mondo sono temi introdotti nel Novecento grazie alla psicanalisi freudiana, temi che poi saranno fonte di ispirazione per le letterature. La mia tesina di maturità inizia quindi con l’analisi di una delle più grandi menti del secolo passato, Sigmund Freud, il quale diede una grandissima importanza al mondo onirico e pose l’interpretazione dei sogni come base per la costruzione delle teorie psicoanalitiche. La mia trattazione prosegue poi con l’analisi più scientifica delle modalità con cui si sogna e di come questo mondo abbia influenzato sia la letteratura italiana sia quella inglese.

Collegamenti

Sogno - Tesina


Filosofia - Sigmund Freud.
Biologia - Il sonno, l'occhio.
Italiano - Italo Svevo.
Inglese - James Joyce.
Estratto del documento

IL SOGNO

Luca Rinaldi

a

Classe 5 G

Liceo Scientifico

Tecnologico F.

Alberghetti

S. 2012/2013

A.

INDICE

Introduzione…………………………………………………………………………

…………………..pagina 2

Sigmund

Freud…..............................................................................................p

agina 3

- La vita

- L’interpretazione dei sogni

- La psicoanalisi Il

sonno…………………………………………………………………………………

….……….…….pagina 9

- La struttura del sonno

- I fattori che influenzano il sonno

- La regolazione dei ritmi sonno-veglia

L’occhio………………………………………………………………………………

…………………...pagina 14

- Anatomia e fisiologia dell’occhio

- Che cosa sognano le persone cieche dalla nascita?

Italo

Svevo…………………………………………………………………………………

……………..pagina 18

- La vita

- Il pensiero

- La coscienza di Zeno James

Joyce……………………………………………………………………………………

………..pagina 22

- Life

- Features and themes

- Dubliners

- Ulysses Bibliografia e

sitografia………………………………………………………………...…………

pagina 25

1

INTRODUZIONE

“C'è chi sogna di dominare il mondo e chi dedica tutta la vita alla

creazione di una spada. E se c'è un sogno a cui sacrificare tutti se

stessi, c'è anche un sogno simile a una tempesta che spazza via

migliaia di altri sogni. Non c'entra la classe, né lo status, e neppure

l'età. Per quanto siano irrealizzabili, la gente ama i sogni. Il sogno ci

dà forza e ci tormenta, ci fa vivere e ci uccide. E anche se ci

abbandona, le sue ceneri rimangono sempre in fondo al cuore… fino

alla morte. Se si nasce uomini, si dovrebbe desiderare una simile

vita. Una vita da martiri spesa in nome di un dio chiamato "sogno".”

“Berserk” Kentauro Miura, fumettista giapponese

Questa frase di Miura, noto fumettista giapponese, racchiude nella

sua totalità il motivo che mi ha spinto a scrivere del sogno; il sogno,

inteso come speranza e come fenomeno fisiologico, è forse l’unica

vera libertà in quanto coinvolge ogni uomo, indipendentemente da

fattori economici, etnici o sociali. Il sogno esercita su di noi una

grande influenza: ci spinge ad agire in un modo piuttosto che in un

altro, ci dà speranza o la demolisce. Il sogno quindi, è dentro di noi,

in un mondo nascosto, ma al tempo stesso sempre presente.

Le dimensioni della fantasia e di questo nuovo mondo sono temi

introdotti nel Novecento grazie alla psicanalisi freudiana, temi che

poi saranno fonte di ispirazione per le letterature. Il mio percorso,

inizia quindi con l’analisi di una delle più grandi menti del secolo

passato, Sigmund Freud, il quale diede una grandissima importanza

al mondo onirico e pose l’interpretazione dei sogni come base per la

costruzione delle teorie psicoanalitiche. La mia trattazione prosegue

poi con l’analisi più scientifica delle modalità con cui si sogna e di

come questo mondo abbia influenzato sia la letteratura italiana sia

quella inglese. 2

SIGMUND FREUD

Per quanto riguarda l'analisi vera e propria dei sogni, la figura a cui

bisogna fare riferimento è sicuramente Freud.

LA VITA

Sigmund Freud nasce da genitori ebrei

nel 1856 a Freiberg, una cittadina della

Moravia austriaca. Nel 1860 la sua

famiglia si trasferisce a Vienna a causa

delle difficili condizioni economiche: il

padre Jacob, commerciante di tessuti,

aveva risentito delle conseguenze di

una delle crisi economiche dell’epoca.

A Vienna frequenta il liceo e poi la

facoltà di medicina, manifestando

precocemente eccellenti doti

intellettuali. Dopo la laurea, conseguita

nel 1881, Freud inizia a lavorare in vari

laboratori di ricerca, approdando al

reparto di malattie nervose

dell’ospedale viennese. Qui la curiosità

scientifica lo porta, tra l’altro, a

sperimentare un alcaloide allora poco noto, la cocaina, di cui studia

gli effetti psicologici. Scopre con meraviglia le qualità stimolanti e

analgesiche del prodotto e ne rimane entusiasta. Lo sperimenta

innanzitutto su se stesso, ma anche su un amico, affetto da una

nevrite acuta che lo ha reso dipendente dalla morfina. Freud,

convinto della perfetta innocuità della cocaina, vede in quest’ultima

un valido sostituto della morfina stessa. Ma si sbaglia. Dopo la morte

3

dell’amico, diventato cocainomane, contro Freud si leva un coro di

critiche per non aver tenuto conto degli effetti collaterali della

sostanza. Questo episodio e l’errore di valutazione compiuto avranno

un peso notevolissimo sulla sua vita, come testimonierà lui stesso

raccontando alcuni sogni ricorrenti.

Successivamente, il lavoro condotto nel reparto di malattie nervose

porta il giovane Freud a interessarsi ben presto dei casi di isteria,

termine che designa uno stato patologico della psiche, che si

manifesta con fenomeni di somatizzazione, cioè di trasposizione sul

corpo di disturbi psichici. Il massimo esperto in materia era il dottor

Jean-Martin Charcot, che lavorava all’ ospedale La Salpêtrière di

Parigi, dove Freud, grazie ad una borsa di studio, si reca nel 1885.

Sarà un’esperienza fondamentale nel suo cammino verso la

psicanalisi infatti, proprio grazie a Charcot, Freud approfondisce il

metodo dell’ipnosi, in parte già appreso frequentando il medico

Joseph Breuer il quale curava l’isteria con tale tecnica.

I due stringono un rapporto di profonda amicizia e si accostano al

metodo catartico in special modo analizzando il caso di Anna O.:

Anna O. è una giovane donna affetta da una strana forma di

 isteria con gravi sintomi tra cui la paura del bere (idrofobia).

Breuer aveva scoperto, sottoponendo la paziente a ipnosi,

che da bambina Anna aveva visto bere in un bicchiere il

cane della sua governante (verso la quale nutriva

sentimenti di odio), provando grande ripugnanza. L’episodio

era stato dimenticato, ma la donna aveva sviluppato sintomi

di idrofobia grave, che soltanto attraverso l’ipnosi, e quindi

attraverso la rievocazione del fatto, era riuscita a superare.

L’ipnosi faceva affiorare circostanze recondite della vita individuale,

che, per il solo fatto di essere esternate, si “scaricavano”. Il metodo

venne definito poi “catartico” in quanto consentiva una liberazione,

una catarsi appunto (dal greco katharsis κἁθαρσις, "purificazione").

Tale metodo aprì la strada alla psicanalisi: i due medici, attraverso il

trattamento con l’ipnosi, poterono constatare la connessione tra i

sintomi del paziente e determinati fatti della sua vita passata, ormai

dimenticati. Restavano da comprendere le cause dell’oblio. Freud

ipotizza che la particolare natura spiacevole dell’avvenimento stesso

susciterebbe una reazione di difesa da parte della persona

interessata, portandola ad eliminare dalla coscienza, in modo

inconsapevole, un ricordo per lei inaccettabile. Negli anni successivi

l’attenzione non è rivolta soltanto sul “come” guarire le patologie

nervose, ma soprattutto sul “perché” e “da dove” esse derivino.

Freud poco per volta mette in luce il ruolo essenziale della sessualità

nell’insorgenza della patologia, fatto che suscita il disappunto di

Breuer, che non può condividere idee tanto innovative e

sconvolgenti per la mentalità dell’epoca. La rottura fra i due è

4

inevitabile in quanto l’ipotesi freudiana pone alla base dei vari

problemi psichici pulsioni che hanno un carattere prevalentemente

erotico.

Gli ultimi anni della vita di Freud sono caratterizzati da grandi

sofferenze: colpito da un terribile tumore alla mascella nel 1923, è

sottoposto ad una serie di interventi chirurgici e per sedici anni

convive con la malattia, tra dolori e gravi difficoltà nel parlare e

masticare, sempre assistito dalla figlia Anna (sesta ed ultima figlia

avuta da Martha Bernays, sposata nel 1886). Muore a Londra il 23

settembre 1939 dopo che la polizia nazista lo obbliga, con la sua

famiglia, a lasciare Vienna.

L’INTERPRETAZIONE DEI SOGNI

Freud è stato il primo ad analizzare i sogni con

un certo metodo e una certa scientificità,

anche se l’interpretazione dei sogni non è di

certo una sua invenzione. Per gli antichi infatti

era una prassi comune; secondo la loro

concezione i sogni erano spesso presagi di

eventi futuri: se per esempio un condottiero

romano sognava di inciampare sulla soglia

mentre usciva di casa per intraprendere una

spedizione militare, temeva che ciò fosse un

indizio premonitore del fallimento della sua

impresa. Anche per Freud l'elemento onirico è

sintomo di qualcosa, ma non riguarda il

futuro, bensì il passato. Il padre della psicanalisi definiva il sogno “la

via regia per arrivare all'inconscio”: effettivamente, durante il sogno

emergono con prepotenza numerosi degli aspetti più profondi della

nostra psiche e personalità. Essi sono l’espressione di un desiderio;

potremmo dire che, se un bambino sogna Babbo Natale, desidera

avere dei giocattoli. Il problema è che non sempre i sogni si prestano

a un’interpretazione così semplice; anzi, durante il sogno molto

spesso i desideri vengono “camuffati”. Proprio per il significato

nascosto che celano, i sogni necessitano di essere interpretati

5

adottando tecniche adeguate. A questo riguardo Freud scopre

l’esistenza di due livelli di significato nel sogno: il primo, definito

“contenuto manifesto”, è il più appariscente e immediato, ed è

costituito dalla scena onirica così come viene esposta e vissuta; il

secondo, denominato “contenuto latente”, rappresenta il lato

nascosto e si identifica con l’insieme di tendenze, idee e desideri

inconsci che si esprimono in forma “travestita” attraverso la scena

onirica.

Mentre il contenuto manifesto trae le sue immagini in genere da

avvenimenti della nostra vita recente, il contenuto latente può

riferirsi a un tempo molto lontano, risalente per esempio alla prima

infanzia.

Nel sogno quindi, coesistono da un lato elementi che tendono a

tradursi, rivelarsi e appagarsi; dall’altro, un’attività, chiamata da

Freud di “censura”, che limita la loro possibilità di espressione: il

sogno è il risultato di un compromesso tra queste due forze. La

difficoltà insita nell’interpretazione dei sogni risiede proprio nel fatto

che per accedere al contenuto latente bisogna superare le barriere e

le difese che la psiche mette in atto, motivo per cui è necessaria la

figura dell’analista, che coopera con il paziente per il raggiungimento

di tale obbiettivo.

Per comprendere meglio in che cosa consiste le difficoltà

nell’interpretazione dei sogni, dobbiamo ricordare che la definizione

freudiana di sogno è sinonimo di desideri “rimossi”, non realizzati,

simili a ricordi, tendenze o pulsioni respinti dalla coscienza perché

percepiti dal soggetto come inaccettabili in quanto immorali e

attinenti, in genere, alla sfera della sessualità. Per vincere il controllo

della coscienza il materiale onirico deve essere sottoposto a un

trattamento deformante che Freud definisce “lavoro onirico”.

Nell’elaborazione del sogno vengono quindi utilizzate varie tecniche:

La drammatizzazione, che implica la conversione del pensiero

 astratto in scene concrete, da cui sono esclusi i nessi logici che

normalmente caratterizzano il ragionamento.

La condensazione, per cui un elemento viene ad acquistare, oltre

 al proprio significato, un significato ulteriore.

La sovradeterminazione, grazie alla quale un elemento della

 scena manifesta si trova a corrispondere a più elementi del

contenuto latente.

La dispersione, per cui un elemento del contenuto latente può

 essere ripetuto più volte, in forme diverse, nella scena manifesta.

Lo spostamento, grazie al quale l’attenzione viene trasferita

 dall’elemento principale, cioè quello che è più direttamente

connesso al desiderio rimosso, ad altri secondari, per “depistare” la

coscienza. 6

Si può comprendere come, per tutti questi fattori, il lavoro di

interpretazione dei sogni sia tutt’altro che semplice. Esso deve tener

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