willywonka1993
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Concetti Chiave

  • Jean-Jacques Rousseau, un influente filosofo e pedagogista, ha vissuto una vita movimentata tra Ginevra, Parigi e l'Inghilterra, influenzando molti con le sue opere critiche sulla società e la natura umana.
  • Il suo capolavoro, "Emilio o dell'educazione", esplora l'educazione di un ragazzo immaginario, Emilio, enfatizzando un approccio centrato sul bambino e l'importanza dell'equilibrio tra natura, esperienza e insegnamento.
  • Rousseau propone un'educazione progressiva divisa in fasi, adattandosi alle diverse età di Emilio, per sviluppare le sue capacità fisiche, intellettuali e morali.
  • Nel quarto libro, Emilio è educato sull'amore, la morale e la religione, preparando il suo ingresso nella società con un forte senso di benevolenza e altruismo.
  • Infine, Emilio riceve un'educazione politica per diventare un cittadino esemplare, culminando in un matrimonio con Sofia e la nascita di una nuova generazione educativa.
In questo appunto di Pedagogia viene descritta la biografia di Jean-Jacques Rousseau, filosofo, scrittore, pedagogista e musicista, di origini svizzere. Inoltre, sono analizzati i cinque libri che compongono la sua celebre opera, intitolata "Emilio o dell'educazione" ed incentrata sul tema dell'educazione.
La pedagogia di Rousseau: dall'educazione naturale a Emilio articolo

Indice

  1. Jean-Jacques Rousseau: biografia
  2. “Emilio o dell'educazione”: prefazione
  3. Libro I: enunciazione del gran principio
  4. Libro II: seconda età educativa (3 – 12 anni)
  5. Libro III: terza età educativa o dell’intelligenza (12 – 15 anni)
  6. Libro IV: la seconda nascita (15 – 20 anni)
  7. Libro V: Sofia e l’educazione femminile (20 – 25 anni)
  8. L’educazione politica

Jean-Jacques Rousseau: biografia

Jean-Jacques Rousseau nasce a Ginevra nel 1712.

Orfano di madre, riceve un’educazione disordinata, caratterizzata da numerosi litigi con il padre che, svolge la professione di orologiaio. Nel 1728, fugge da Ginevra mentre stava lavorando presso la bottega di un artigiano incisore e trova rifugio a Chambery presso Madame de Warens. Questa dama lo introduce nei salotti parigini e svolge, nei confronti di Rousseau, diversi ruoli: madre, amica, amante. Nei salotti parigini conosce molti filosofi tra cui Diderot. Scrive la sua prima opera “I discorsi sulle arti e sulle scienze” che riscuote un notevole successo a Parigi. Nel frattempo sposa una donna umile, Thérése Levasseur, con la quale ha cinque figli che vengono mandati in orfanotrofio. Scrive il secondo discorso “Sull’origine e sull’ineguaglianza tra gli uomini”, il “Contratto sociale”, “La nuova Eloisa” e “Emilio o dell'educazione”, il suo capolavoro pedagogico che successivamente verrà bruciato per empietà a Parigi e Rousseau è costretto a rifugiarsi in Inghilterra presso l’amico e filosofo Hume. Il suo carattere scontroso lo conduce a litigare con Hume e a ritornare in Francia, dove conclude la sua vita in solitudine nel 1778. Nel “Discorso, sulle arti e sulle scienze” dice che sono proprio queste ultime a corrompere l’uomo e a renderlo egoista. Nel “Discorso sull’origine e sull’ineguaglianza tra gli uomini”, Rousseau sostiene che sono la ricchezza e la proprietà a rendere gli uomini diversi. Nella “Nuova Eloisa”, sostiene che bisognerebbe dare nuovamente valore alla vita familiare e coniugale. Nel “Contratto sociale” sostiene che bisognerebbe rinnovare la società anche da un punto di vista politico. Nulla si può fare se non si parte dall’educazione che serve a creare gli uomini nuovi in una società nuova. Per questo motivo scrive il romanzo pedagogico, intitolato “Emilio o dell'educazione”. Egli non critica la società in sé, ma come si è andata trasformando nel tempo.
Per ulteriori approfondimenti sulla biografia di Jean-Jacques Rousseau vedi anche qua

“Emilio o dell'educazione”: prefazione

Rousseau afferma che, in molte opere, l’arte di educare viene messa da parte in quanto si cerca l’uomo nel fanciullo. Invece, bisognerebbe cercare il fanciullo nel fanciullo, dando così molta importanza al periodo dell’infanzia e alle caratteristiche di ciascun allievo. L’educazione del fanciullo è tutta incentrata su di lui, non è l’alunno che deve entrare nel mondo dell’insegnante, ma è l’insegnante che deve entrare nel suo mondo, condividerne i linguaggi e i metodi di apprendimento. L’alunno diventa così protagonista dell’educazione.

Libro I: enunciazione del gran principio

“Emilio o dell'educazione” è un romanzo pedagogico costituito da cinque libri e affronta il tema dell’educazione di un ragazzo immaginario da 0 a 25 anni, seguito da un precettore, che sarebbe Rousseau. Il libro I inizia con l’affermazione del gran principio, ossia dell’originaria bontà dell’uomo. Quando nasciamo, l’educazione ci viene fornita da tre maestri: la natura, gli uomini, le cose. La natura forma gli organi del nostro organismo, le cose ci fanno fare esperienza diretta e gli uomini ci forniscono l’educazione. Se questi tre maestri sono in equilibrio tra loro, il fanciullo crescerà bene, altrimenti l’educazione risulterà sbagliata. L’educazione naturale dura venticinque anni. Quando il bambino nasce deve essere affidato alla madre che ha il compito di nutrirlo ed accudirlo. Subito dopo, però, deve essere affidato ad un precettore per essere educato. Trovare un precettore che non si faccia pagare e che dedichi tutto il suo tempo al fanciullo è però difficile.
Per questo motivo se la vera nutrice è la madre, il vero precettore sarà il padre. Emilio è un fanciullo immaginario e orfano così Rousseau può fargli da precettore. Deve essere europeo e preferibilmente francese, poiché più adattabile, di carattere medio e di intelligenza media. Rousseau lo vuole però sano e robusto, così da non trasformarsi in infermiere. Emilio è ricco e nobile, poiché sono proprio i ricchi e i nobili ad aver corrotto la società e ad aver bisogno di essere educati.
L’educazione deve essere impartita in campagna, dove il precettore potrà avere il massimo controllo su Emilio. Nel libro I si parla del bambino (Emilio) da 0 a 3 anni. All’inizio della propria vita, Emilio presta attenzione solo a ciò che colpisce i suoi sensi. Rousseau è convinto che il bambino sappia parlare prima ancora di saper parlare, in quanto comprende già ciò che gli viene detto. È importante che non assuma brutti atteggiamenti e che gli venga insegnato ad ottenere le cose solo con le sue forze. Si deve abituarlo inoltre, quando imparerà a camminare, a fare lunghi percorsi a contatto con la natura così avrà il senso della distanza e della misura. Il bambino deve essere abituato a non comandare. Rousseau sia nel I che nel II libro, affronta la questione del linguaggio. Rousseau dice che i bambini, prima di imparare a parlare, sono in grado di comunicare attraverso i gesti, il pianto, i vocalizzi, le espressioni facciali. Man mano che crescono impareranno a parlare secondo le regole interne del loro sviluppo. Il linguaggio aiuterà Emilio ad esprimere i propri pensieri e a rendere partecipi gli altri delle proprie emozioni.

Libro II: seconda età educativa (3 – 12 anni)

A questo punto Emilio sarà in grado di muoversi e camminare, di ricordare ed essere felice. Le cadute gli insegneranno a controllare il dolore, la vita all’aria aperta e il gioco renderanno il suo corpo più forte. Per renderlo felice, il precettore dovrà insegnargli a desiderare solo ciò che gli è utile, non altro. Il “no” del precettore dovrà essere come “un muro di bronzo” contro il quale si infrange ogni capriccio. Il precettore predisporrà ogni situazione, ma Emilio avrà l’impressione che le cose capitino per caso e che lui stia apprendendo da solo.

Libro III: terza età educativa o dell’intelligenza (12 – 15 anni)

Se prima si poteva “perder tempo”, adesso bisogna cercare di istruire Emilio nel breve tempo possibile senza avere la pretesa di renderlo sapiente. L'adolescente è curioso di tutto ed è importante che il precettore indirizzi bene questa curiosità. Gli errori non verranno corretti dall’adulto, ma Emilio deve imparare a capire dove ha sbagliato da sé attraverso la curiosità. La lettura non verrà particolarmente consigliata, in quanto la maggior parte dei libri parlano di società e città visto che il ragazzo si trova ancora in campagna. Una sola lettura verrà consigliata: “Le avventure di Robinson Crusoe” che racconta la storia di un nobile che, dopo un naufragio, si trova su un’isola deserta, dovendo imparare a sopravvivere e lavorando insieme ad un abitante del luogo: Venerdì. Rousseau vuole che il ragazzo impari a svolgere il lavoro manuale, in quanto è il lavoro a rendere l’uomo nobile, di qualunque lavoro si tratti. Emilio, infatti, farà il falegname: è un lavoro pulito, utile, che fortifica il corpo, ma penserà come un filosofo.

Libro IV: la seconda nascita (15 – 20 anni)

Se prima Emilio nasceva dalla natura, adesso è arrivato il momento che nasca dall’uomo e dalla società. Ma prima di entrare a far parte della società è bene ultimare la sua educazione fornendogli anche un’educazione sessuale, morale e religiosa. È importante che il ragazzo sviluppi “l’amor di sé” che volge alla benevolenza e alla pietà verso gli altri, piuttosto che “l’amor proprio” che volge verso l’egoismo.

Libro V: Sofia e l’educazione femminile (20 – 25 anni)

Nel libro V il protagonista incontrerà Sofia e sarà avviato verso il matrimonio. Anche Sofia, prima di sposarsi, deve essere educata. Rousseau è un forte maschilista, infatti, ritiene che la donna sia passiva, debole, fatta per essere soggiogata dall’uomo e che usa le armi della seduzione per legare a sé l’uomo. Il solo compito della donna è di sposarsi e procreare. Non essendo sufficientemente intelligente, non può studiare la filosofia e la scienza, ma deve essere educata solo al governo della casa, alla religione e alla moralità. Rousseau descrive Sofia come una ragazza comune, golosa e civettuola, ma con una solida moralità.
La pedagogia di Rousseau: dall'educazione naturale a Emilio articolo

L’educazione politica

L’ultima grande impresa del precettore consiste nell’educare Emilio politicamente, in modo tale da renderlo cittadino. Emilio verrà educato all’importanza di uno Stato democratico, dove tutti i cittadini sono uguali nei diritti e nei doveri. Durante i viaggi Emilio imparerà l’importanza della libertà e parteciperà alla vita della povera gente di campagna. Rousseau insegnerà ad Emilio che la bontà di un governo si misura sulla capacità di migliorare il tenore di vita dei poveri e e dei lavoratori. Al termine del viaggio, Emilio sposerà Sofia e darà vita ad una nuova famiglia. Vivrà nella sua patria, diventando un benefattore e un modello per gli altri cittadini. Sarà, a sua volta, con Sofia, precettore del loro bambino, la cui nascita è annunciata nell’ultima pagina dell’Emilio. A questo punto il precettore lo lascerà con la certezza di aver trasformato in educatore l’alunno di un tempo.

Domande da interrogazione

  1. Chi era Jean-Jacques Rousseau e quale fu il suo contributo principale alla pedagogia?
  2. Jean-Jacques Rousseau era un filosofo, scrittore, pedagogista e musicista di origini svizzere. Il suo contributo principale alla pedagogia è l'opera "Emilio o dell'educazione", un romanzo pedagogico che esplora l'educazione di un ragazzo immaginario, Emilio, e propone un approccio educativo centrato sullo sviluppo naturale e individuale del bambino.

  3. Qual è il principio fondamentale enunciato nel Libro I di "Emilio o dell'educazione"?
  4. Il principio fondamentale enunciato nel Libro I è l'originaria bontà dell'uomo. Rousseau sostiene che l'educazione deve essere fornita da tre maestri: la natura, gli uomini e le cose, e che questi devono essere in equilibrio per garantire una crescita sana del fanciullo.

  5. Come viene descritta l'educazione di Emilio nella seconda età educativa (3-12 anni)?
  6. Nella seconda età educativa, Emilio impara a muoversi, camminare e a essere felice. Il precettore gli insegna a desiderare solo ciò che è utile e a controllare i suoi capricci. L'educazione avviene attraverso esperienze dirette e il gioco, senza che Emilio si accorga dell'intervento del precettore.

  7. Qual è l'approccio di Rousseau all'educazione femminile nel Libro V?
  8. Rousseau adotta un approccio maschilista all'educazione femminile, sostenendo che le donne sono passive e devono essere educate al governo della casa, alla religione e alla moralità. Sofia, la protagonista femminile, deve essere educata prima del matrimonio, ma non è considerata adatta a studiare filosofia e scienza.

  9. In che modo Emilio viene educato politicamente nell'ultima parte dell'opera?
  10. Emilio viene educato politicamente per diventare un cittadino consapevole dell'importanza di uno Stato democratico. Impara il valore della libertà e della partecipazione alla vita della comunità, comprendendo che la bontà di un governo si misura dalla capacità di migliorare il tenore di vita dei poveri e dei lavoratori.

Domande e risposte