natalia.butera.39
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Concetti Chiave

  • Rousseau pone il ragazzo al centro dell'educazione, enfatizzando la bontà innata e la visione unica dell'infanzia.
  • Il modello educativo è definito negativo: l'educatore si ritira lasciando spazio all'esperienza e alla crescita spontanea dell'allievo.
  • L'educazione di Emilio avviene in un ambiente neutro, lontano dalla corruzione cittadina, senza programmi di studio rigidi.
  • Il romanzo "Emilio" suddivide l'educazione in quattro fasi, ognuna corrispondente a specifici periodi di crescita e apprendimento.
  • Durante l'ultima fase, dai quindici ai venti anni, l'educazione assume un carattere religioso e morale, preparando il ragazzo alla società.

Indice

  1. Il puerocentrismo di Rousseau
  2. L'ambiente educativo di Emilio
  3. L'educazione negativa
  4. Le fasi dell'educazione di Emilio
  5. La fase finale dell'educazione

Il puerocentrismo di Rousseau

Rousseau, per la prima volta nella storia della pedagogia, pone al centro dell’educazione il ragazzo stesso.

L’immaturità del bambino, infatti, è la fonte da cui trarre la bontà primigenia, poiché l’infanzia ha dei modi di vedere, di pensare e di sentire del tutto speciali.

(Rousseau parla appunto di puerocentrismo).

L'ambiente educativo di Emilio

L'educazione di Emilio deve avvenire in un ambiente neutro, come la campagna, lontano dalla corruzione della città.
IL modello dell’educatore è definito negativo, infatti, deve mettersi da parte lasciando all’allievo il tempo di sperimentare e deve valorizzare i bisogni spontanei dei fanciulli e dei liberi processi di crescita.

L'educazione negativa

L’educazione di Emilio non è incentrata su un programma di studio ben definito: non ci sono orari precisi, non esistono discipline di studio organizzate e non vengono prefissati obbiettivi da raggiungere.

L’educatore svolge semplicemente un ruolo di tutor che affianca il bambino e lo accompagna lungo un percorso di esperienze spontanee dal punto di vista dell’allievo, ma sotto la guida dell’insegnante.

Possiamo riassumere dunque che l’educazione negativa consiste nel creare occasioni d’incontro e indurre l’allievo a trovare soluzioni personali.

Le fasi dell'educazione di Emilio

Il romanzo è suddiviso in quattro parti che corrispondono alle fasi dell’educazione di Emilio. La prima tappa va dalla nascita ai cinque anni ed è la fase in cui il bambino entra in contatto con la realtà esterna e interagisce con essa mediante i sensi.

Nella seconda fase che copre la fascia d’età tra i cinque e i dodici anni la curiosità e la spontaneità del bambino devono trovare libera espressione per garantire un adeguato allenamento dei sensi.

Durante la terza fase, ovvero dai dodici ai quindici anni ogni occasione è positiva per acquisire un nuovo sapere e le fonti di conoscenza non sono i libri, ma l’esperienza nel mondo.

La fase finale dell'educazione

L’ultima fase, ossia quella dai quindici ai venti anni è quella in cui il percorso formativo deve trovare il suo compimento e il ragazzo è pronto ad entrare nella società acquisendo la dimensione del saper fare(apprendistato).

L’educazione in quest’ultima fase assume un carattere religioso e morale e i libri vengono considerati come fonte di approfondimento.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo dell'educatore nel modello educativo di Rousseau?
  2. L'educatore ha un ruolo negativo, deve mettersi da parte, permettendo all'allievo di sperimentare e valorizzando i bisogni spontanei e i processi di crescita liberi.

  3. Come è strutturato il percorso educativo di Emilio secondo Rousseau?
  4. Il percorso educativo è suddiviso in quattro fasi: dalla nascita ai cinque anni, dai cinque ai dodici anni, dai dodici ai quindici anni, e dai quindici ai venti anni, ognuna con obiettivi specifici legati allo sviluppo sensoriale, alla curiosità, all'esperienza pratica e all'apprendistato.

  5. Qual è l'importanza dell'ambiente nell'educazione di Emilio?
  6. L'educazione di Emilio deve avvenire in un ambiente neutro, come la campagna, lontano dalla corruzione della città, per favorire un apprendimento spontaneo e genuino.

Domande e risposte