Concetti Chiave
- Il Decadentismo nasce in un periodo di crisi tra il 1880 e la II guerra mondiale, come reazione al Romanticismo e al trionfo borghese del Risorgimento.
- La depressione economica tra il 1870 e il 1896 favorì il protezionismo e il colonialismo, portando al razzismo e al principio del più forte.
- Il pensiero decadente si distacca dagli ideali ottocenteschi, sviluppando idee irrazionalistiche e antiscientifiche, con filosofi come Bergson, Nietzsche e Freud.
- Il dualismo tra borghesia materialista e intellettuali che cercano rifugio in un mondo irrazionale, artistico e onirico, caratterizza il periodo.
- Principali temi del Decadentismo sono il rifiuto del metodo scientifico, forte individualismo, arte anti naturalistica e ricerca della bellezza.
Indice
Origini e significato del Decadentismo
Il Decadentismo indica la cultura di un periodo di profonda crisi della società, compreso tra il 1880 e lo scoppio della II guerra mondiale.
Il termine decadente fu usato in senso dispregiativo, per indicare il decadimento del Romanticismo; ma anche la classe borghese che aveva lottato e vinto nel Risorgimento. In seguito indicava la forma di cultura che si propagò dalla Francia, in tutta Europa, tra 800 e 900. L’origine del nome deriva da un sonetto di Verlaine, ma anche dal titolo di una rivista “Le Decadent”.
Conseguenze economiche e ideologiche
Tra il 1870 e il 1896 ci fu una depressione economica, alzando le barriere doganali si prediligono i prodotti locali (protezionismo), così da favorire il mercato interno; le fabbriche avevano carenza di materie prime, non presenti nel territorio, così si favorì il colonialismo, che portò al razzismo, imponendo che la razza bianca è superiore a quella di colore. Le conseguenze ideologiche furono:
• Lontananza dall’ideale positivista;
• Le potenze si salvarono grazie allo sfruttamento di altre;
• Principio del più forte;
• La scienza produce sofferenza e strumenti di morte.
Pensatori e filosofi del Decadentismo
Nascita pensiero decadente: cadono ideali ottocenteschi, unico interesse conquista politica ed economica, l’intellettuale convive con la sua solitudine, sviluppo delle idee irrazionalistiche e antiscientifiche (realtà deludente e scoperta dell’inconscio). Bergson fu il primo pensatore antipositivista, sostiene che la conoscenza non è data dall’intelligenza ma dall’intuizione e solo l’intuito fa cogliere l’essenza della vita. Nietzsche filosofo tedesco che afferma il nichilismo (uomo che nega tutto e non crede a nulla), mette in discussione gli ideali convenzionali degli uomini. Freud afferma l’irrazionalità, scopre l’inconscio che determina il nostro agire anche se la coscienza e le regole sociali non lo permettono.
Il dualismo
• La borghesia: con i suoi disvalori (potere, ricchezza, trascuro dell’arte e del buon gusto), l’unica cosa che conta è il successo economico e l’apparire.
• Gli intellettuali: che si allontanano da questi ideali e si creano un mondo irrazionale, onirico(sogni), spirituale, estetico e raffinato.
Poeti maledetti:
• Verlaine: poeta veggente isolato dalla società (1883)
• Huysmans: uomo raffinato che rifiuta la società, dandy (1885)
• Oscar Wilde: rifiuto del conformismo, ideali di piacere e bellezza (1890)
• D’Annunzio: ideali di piacere e bellezza (1889)
Temi e fuga dalla realtà
I temi principali del Decadentismo sono:
• Rifiuto del metodo scientifico
• Irrazionalità
• Forte individualismo (solipsismo: mettere al centro di tutto la propria visione)
• Arte anti naturalistica
• Ricerca della bellezza
I poeti del Decadentismo, cercano di fuggire dalla realtà attraverso:
• droghe e alcol, i cosiddetti poeti maledetti e beat generation (anni ’50-’60 LSD)
• viaggi fisici, ma anche simbolici
• Estetismo: movimento artistico nato in Inghilterra negli ultimi decenni dell’800, basato sul principio dell’arte per l’arte, che esalta il valore della bellezza artistica, rifiuta il realismo, a cui viene contrapposta la bellezza come esperienza superiore. Secondo l’Estetismo la vita deve essere come un’opera d’arte, da questo deriva il dandy, la persona aristocratica e raffinata che ricerca sempre il bello e gli oggetti più preziosi.
• la campagna: cioè rifugiarsi nelle piccole cose, Crepuscolari
Decadentismo in Italia
Il Decadentismo in Italia nasce un po' in ritardo, rispetto all’Europa, per la presenza del Verismo e del Provincialismo, ma durò di più rispetto agli altri Paesi e finì dopo la seconda guerra mondiale, interessò tanto la poesia quanto il teatro. Gli esponenti principali sono: Pirandello, D’Annunzio, Svevo, Montale, Ungaretti e Quasimodo.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato del termine "Decadentismo" e da dove deriva?
- Quali furono le conseguenze economiche e ideologiche del Decadentismo?
- Chi furono i principali pensatori e filosofi del Decadentismo?
- Quali sono i temi principali del Decadentismo?
- Come si manifestò il Decadentismo in Italia e chi furono i suoi esponenti principali?
Il Decadentismo indica la cultura di un periodo di crisi tra il 1880 e la II guerra mondiale. Il termine, inizialmente dispregiativo, deriva da un sonetto di Verlaine e dal titolo di una rivista francese.
Ci fu una depressione economica che portò al protezionismo e al colonialismo, con conseguenze ideologiche come l'allontanamento dall'ideale positivista e l'affermazione del principio del più forte.
Tra i principali pensatori ci furono Bergson, Nietzsche e Freud, che svilupparono idee irrazionalistiche e antiscientifiche, mettendo in discussione gli ideali convenzionali e scoprendo l'inconscio.
I temi principali includono il rifiuto del metodo scientifico, l'irrazionalità, il forte individualismo, l'arte anti naturalistica e la ricerca della bellezza.
In Italia, il Decadentismo arrivò in ritardo ma durò più a lungo, influenzando poesia e teatro. Tra i principali esponenti ci furono Pirandello, D’Annunzio, Svevo, Montale, Ungaretti e Quasimodo.