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Concetti Chiave

  • La politica del Trasformismo di Depretis provocò instabilità parlamentare e tensioni tra classi sociali, favorendo i capitalisti e danneggiando il proletariato.
  • Il clima politico-sociale critico della fine dell'Ottocento portò a una crisi di coscienza, con sfiducia nelle scienze e nella ragione positivista.
  • Il Decadentismo, influenzato da Nietzsche, Bergson e Freud, esaltava l'istinto umano e la poesia come strumenti di esplorazione dell'inconscio.
  • La poesia decadentista è vista come una forma di conoscenza superiore, capace di rivelare realtà nascoste attraverso simboli e immagini evocative.
  • Il Decadentismo influenzò notevolmente la letteratura europea, con autori come Huysmans, Wilde, D'Annunzio, Pascoli, Fogazzaro, Pirandello e Svevo.

Indice

  1. La politica del Trasformismo
  2. Crisi di coscienza e Decadentismo
  3. Pensiero decadentista e suoi esponenti
  4. Simbolismo e narrativa europea

La politica del Trasformismo

Lo statista Agostino Depretis, capo del Governo italiano per ben nove mandati, concepì ed attuò nel tardo Ottocento la politica del Trasformismo, che consisteva nel disfare e ricostruire maggioranze al di fuori di ogni logica di partito. Il sistema annullò rapidamente l’organizzazione stessa del Parlamento, e diede modo ai deputati di praticare i propri interessi economici a scapito del benessere dello Stato. Tale situazione, naturalmente, giovò ai detentori della ricchezza - ai capitalisti industriali e ai proprietari terrieri - ma non fece che esasperare i già tesi rapporti tra la classe dirigente e il proletariato. Le masse popolari presero ulteriore coscienza del proprio ruolo, quindi dei propri diritti e della propria forza. Il Governo, dal canto suo, non seppe o non volle interpretarne i fermenti come un impulso di rinnovamento sociale; li considerò, bensì, un nemico da combattere con ogni mezzo, non esclusa la violenza militare che di fatto esercitò.

Crisi di coscienza e Decadentismo

Inevitabilmente, una condizione politico-sociale tanto critica finì per condizionare l’intera cultura di fine Ottocento. Più che altro si innescò una crisi di coscienza, che pur non producendo alcuna istanza di rinnovamento, dubitò delle scienze e della ragione positivista. Una così profonda sfiducia determinò quel senso di angoscia, di solitudine e d’impotenza che fu il carattere distintivo della nuova spiritualità, già affermatasi in Francia e in altre parti d’Europa con il nome di Decadentismo.

Pensiero decadentista e suoi esponenti

Gli elementi fondamentali del pensiero decadentista furono quanto meglio illustrati da tre noti studiosi del tempo: il tedesco Friedrich Nietzsche, il francese Henrri-Louis Bergson, e l’austriaco (inventore della psicanalisi) Sigmund Freud. I tre, per un verso o per l’altro, condannarono le idee progressiste del positivismo ed affermarono le capacità istintive dell’uomo sulla sua razionalità. Designarono la poesia quale unico mezzo capace di svelare il grande mistero della vita, la chiave per esplorare quella recondita dimensione della psiche umana dove hanno sede i più incontrollabili istinti naturali. L’inconscio - come fu definito da Freud nei suoi attenti studi (egli lo definì scientificamente riconoscendone il ruolo nel Decadentismo) - divenne così il fulcro dell’ideologia decadentista, e la poesia il suo principale oggetto.

Simbolismo e narrativa europea

Sul piano linguistico il Decadentismo adottò in larga misura il metodo del simbolismo, cioè si avvalse di immagini emblematiche per spiegare sensazioni altrimenti inaccessibili. Raggiunse la massima propagazione quando coinvolse nei suoi dettami gran parte della narrativa europea, i cui maggiori rappresentanti furono senz’altro il francese Joris-Karl Huysmans, l’inglese Oscar Wilde e l’italiano Gabriele D’Annunzio. Grande rilievo ebbero poi Giovanni Pascoli e Antonio Fogazzaro, ma soprattutto Luigi Pirandello e Italo Svevo (pseudonimo di Aron Hector Schmitz).

La sensibilità decadentista, sebbene fosse una fase culturale chiaramente transitoria, fu terreno fertile per molte nuove forme letterarie nate e diffusesi nei primi decenni del Novecento.

Domande da interrogazione

  1. Qual era l'obiettivo della politica del Trasformismo di Agostino Depretis?
  2. La politica del Trasformismo mirava a disfare e ricostruire maggioranze parlamentari al di fuori di logiche di partito, favorendo gli interessi economici dei deputati e dei capitalisti a scapito del benessere dello Stato.

  3. Quali furono le conseguenze culturali della crisi politico-sociale di fine Ottocento?
  4. La crisi politico-sociale portò a una crisi di coscienza che mise in dubbio le scienze e la ragione positivista, contribuendo alla nascita del Decadentismo, caratterizzato da angoscia, solitudine e impotenza.

  5. Chi furono i principali esponenti del pensiero decadentista e quale fu il loro contributo?
  6. Friedrich Nietzsche, Henri-Louis Bergson e Sigmund Freud furono i principali esponenti, condannando il positivismo e affermando l'importanza dell'istinto umano e della poesia come mezzo per esplorare l'inconscio.

  7. Come si manifestò il Decadentismo nella narrativa europea?
  8. Il Decadentismo si manifestò attraverso il simbolismo, influenzando la narrativa europea con autori come Joris-Karl Huysmans, Oscar Wilde, Gabriele D’Annunzio, Giovanni Pascoli, Antonio Fogazzaro, Luigi Pirandello e Italo Svevo.

Domande e risposte

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