Concetti Chiave
- Il simbolismo, nato nella seconda metà dell'800 in Francia, propone una poetica in cui la natura è vista come simbolo di una realtà più profonda, accessibile solo al poeta, contrapposta al naturalismo che enfatizza l'oggettività.
- Il decadentismo, emerso tra il 1880 e il 1900, è un movimento culturale europeo che si esprime attraverso uno stile di vita anticonformista, riflettendo il disagio degli artisti in una società in rapido cambiamento durante la seconda rivoluzione industriale.
- Il conflitto tra borghesia e proletariato crea una crisi per gli intellettuali, mentre la letteratura decadente si concentra su temi di stanchezza e smarrimento, distaccandosi dalle ambizioni costruttive del Romanticismo.
- Gli artisti decadenti, come Baudelaire e Verlaine, utilizzano tecniche poetiche come sinestesia e analogie per esprimere una visione simbolica del mondo, dove la realtà manifesta un significato più profondo tramite collegamenti simbolici e metafore.
- Temi ricorrenti nel decadentismo includono la decadenza, la nevrosi, il fascino per la morte e la malattia, opposti al vitalismo e superomismo che esaltano la vitalità e la forza, riflettendo un dualismo tra distruzione interiore e pulsioni vitali.
Indice
L'Affermarsi del Simbolismo
Nella seconda metà dell’800 il simbolismo comincia ad affermarsi più concretamente, soprattutto in Francia. Il punto di partenza si ritrova ne I fiori del male di Baudelaire che si può considerare come —> il manifesto di una nuova poetica
In quest’opera gli aspetti della natura non sono che simboli di una realtà più profonda e autentica che va al di là delle cose, solo il poeta può accedervi.
Negli anni ‘70 dell’800 alcuni poeti, facendo riferimento ai testi dell’autore, iniziano ad opporsi alla poetica naturalistica (che vige l'oggettività del reale ), sostenendo che la parola possa solo alludere a una realtà più profonda impossibile da cogliere dalla logica comune.
Con il simbolismo si ha una svolta nella poesia novecentesca.
Decadentismo e Poeti Maledetti
Per decadentismo intendiamo il movimento culturale europeo che si colloca negli ultimi anni dell’ 800 (1880-1900).
Il termine proviene da una poesia di —> che scrisse nel 1883 una poesia intitolata: “Languore”, (sentimento di tristezza).
Cit. “Sono l’impero alla fine della decadenza”—> da qui
l’espressione definisce l’autore e altri poeti francesi che vissero a Parigi a fine 800, definiti da loro stessi—> “poeti maledetti”;
loro sono: Verlaine, Rimbaud, Mallarmé (i più importanti)
Il loro punto di riferimento: Baudelaire.
Perché maledetti? conducono una stile di vita anticonformista, trasgressivo, povero, fanno uso di sostanze. Stile di vita come forma di protesta per la posizione dell’artista in quel periodo, l’artista perde la sua importanza, non si trova in armonia con la società positivista e in via di sviluppo. “Il poeta ha perso l’aureola” l’artista ha perso la sua importanza, la sua sacralità.
Rivoluzione Industriale e Cambiamenti Sociali
A livello culturale in quel periodo ci fu—> la seconda rivoluzione industriale, ed emerse:
il capitalismo, la nascita della classe operaia, cambiamenti sociali; e la società di massa che fa sentire gli artisti “alla fine del mondo com’era prima”.
Perciò in tutta Europa l’arte e la letteratura viene messa da parte, perciò letteratura ed arte di sentono in una fase di decadenza (peggioramento continuo e decadenza).
Alcuni artisti accettano la mercificazione dell’arte, altri non la accettano.
In questo nuovo contesto sociale emerge figura del superuomo: è l’individuo superiore alla massa mediocre, forte e dominatore, che si muove senza essere ostacolato da dubbi e incertezze.
da un lato nel proletariato comincia a maturare una coscienza di classe (manifesta con scioperi e rivoluzioni).
dall’altro la borghesia si chiude in difesa dei suoi interessi;
Di fronte a questo scontro l'intellettuale si ritrae smarrito e disorientato.
Contrasti tra Romanticismo e Decadentismo
Il decadentismo è l'approdo finale del romanticismo europeo.
Romanticismo:
- slancio entusiastico, espansione dell’io;
- ambizioni costruttive e a vaste costruzioni concettuali e artistiche che ambivano alla totalità;
- impegno politico e sociale, fiducia di poter intervenire sulla realtà.
- senso di stanchezza, languore, smarrimento, presentimento di fine;
- non punta più alla totalità ma al frammento —> il singolo particolare assume valore assoluto, vale quanto l’insieme;
- rifiuto di ogni impegno, poesia percepita nella sua forma pura e incontaminata da qualsiasi interesse morale o politico.
Sono fenomeni culturali paralleli MA sono espressione di gruppi intellettuali diversi:
scrittori naturalisti: integrati nell’ordine borghese, ne accettano la cultura (positivismo, materialismo, scientismo);
scrittori decadenti: patiscono esclusione ed emarginazione sociale, escono totalmente dall’orizzonte borghese con i loro atteggiamenti maledetti.
Si contrappongono a tutte le tendenze razionalistiche (teorie di progresso e scienza), ma esaltano l'irrazionalità: tutto ciò che è misterioso, che non capiamo con i sensi —> l’unico modo per conoscere la verità, l’esistenza, è l’estasi, slancio, intuizione, illuminazione.
Un'illuminazione momentanea che ti passa per la mente ma tu non riesci a capire il perché, un momento in cui ti senti al di là della realtà concreta; tutto ciò raggiunto tramite uno stato di incoscienza più o meno indotto.
L'Inconscio e la Letteratura Decadente
Il decadentismo è forse il primo movimento a rendersi conto dell’esistenza—> dell’inconscio.
Stati di incoscienza per venire in contatto con la realtà sono:
- il sogno;
- assunzione di sostanze;
- follia/nevrosi;
- panismo (confondersi nella vibrazione stessa della materia);
- epifanie (un particolare della realtà che si carica di significato).
I decadenti si sottraggono quindi al controllo limitante e paralizzante della ragione.
Da cui ne deriva una letteratura oscura, difficile da capire, per privilegiati—> in particolare il poeta.
L’artista é una specie di sacerdote, colui che può farti accedere alla verità, in tale modo l’artista si riprende upquellaureola persa a causa della società.
Estetismo e Vita come Arte
Percepiti come eroi:
—>Bohemian (appena descritto) o artista maledetto;
—>Esteta: colui che assume come principio regolatore della vita solo il bello.
Quel personaggio che vuole fare della propria vita un’opera d’arte, seguendo il solo ideale della bellezza; andando costantemente sensazioni rare di piacere
ciò vuol dire: bellezza esteriore, vivere nel lusso, circondarsi di persone privilegiate—> esaltare il culto dello scandalo (si pubblicizzano proprio attraverso lo scandalo).
Rappresentanti di esteta: Oscar Wilde, D’Annunzio.
Sia con la loro vita che con le loro opere portarono avanti il culto della bellezza.
L’arte che fine ha per i decadenti: “l’arte per l’arte”, l’arte deve servire solo per l’arte, quindi destinata a pochi privilegiati, incomprensibile per molti;
—>Inetto a vivere: personaggio e artista al contempo (poiché questi artisti trasformano loro stessi in dei personaggi) —>ed è l’incapace, una persona insoddisfatta perennemente, che non sa partecipare a niente di ciò che lo circonda, una marionetta in mano al caso; è un eroe negativo un personaggio che si sente stanco e rimugina sempre sulle stesse domande e temi, senza arrivare a nulla. (es: coscienza di Zeno)
La sua variante è il: “fanciullino pascoliano” colui che rifiuta la condizione adulta, della vita relazionale al di fuori del nido familiare, che regredisce a forme di coscienza primigenia (irrazionali);
—>donna fatale: dominatrice del maschio fragile e sottomesso, che lo porta alla follia e distruzione.
Tecniche e Temi della Poesia Decadente
Tecniche: la parola poetica assume un valore suggestivo ed evocativo e la parola perde il suo ruolo comunicativo e assume una formula magica capace di rivelare l’ignoto.
La parola chiave sono i collegamenti.
Poiché: se la relata è la manifestazione di qualcosa di più profondo, questo profondo si manifesta con delle corrispondenze che tu puoi vedere, che fanno parte però del reale —> solo la mente privilegiata può comprenderli (quindi il poeta).
L’arte decadente assume quindi un valore aristocratico —> e una frattura radicale tra artista e pubblico/ tra intellettuale e società.
Es: Baudelaire ci dirà, nella poesia “ corrispondenze” , che la realtà ci manda di segnali che non tutti colgono; Baudelaire per esempio vede un bosco, ma la sua mente vede le colonne di un tempio, la sua mente riesce ad andare al di là del bosco—> dal bosco parte il suo viaggio mentale.
Le corrispondenze non sono affatto banali, e loro useranno —> le metafore espressione di una visione simbolica del mondo (collegamento immediato da comprendere, senza mettere in atto la razionalità). Alcune tecniche stilistiche sono:
- analogie;
- sinestesia;
- musicalità: la musica è la suprema tra le arti, perché la più indefinita, capace di agire sulle zone più oscure della psiche
—-> sinestesia consente l’accostamento di termini che appartengono a sfere sensoriali diverse
I poeti decadenti vengono anche chiamati “simboli”: perché per loro tutto ciò che ci circonda è un simbolo, di qualcosa che sta al di là.
- ammirazione verso le opere greche;
- vagheggiamento del lusso, unito a perversione e crudeltà —> perversioni idoleggiate;
- Tracce di sadismo e masochismo.
Nevrosi e Fascino della Morte
La nevrosi è una costante della letteratura decadente, spesso è una caratteristica che appartiene ai protagonisti di romanzi poesie ed opere.
La malattia è un altro tema e viene intesa come:
metafora di una condizione storica (momenti di crisi di smarrimento di certezze)ocondizione privilegiata (strumento conoscitivo per eccellenza);
Alla malattia umana si affianca la malattia delle cose—> amare tutto ciò che è corrotto ed impuro.
Malattia e corruzione affascinano gli uomini perché sono immagini di morte.
Al fascino della morte si contrappongono tendenze opposte a verso il vitalismo: cioè l’esaltato e della pienezza vitale al di là di ogni norma morale, ricerca del:
- Godimento;
- Forza barbarica.
Il vitalismo superomistico non è in contraddizione con la morte poiché non è altro che l’altra faccia della malattia interiore—> del disfacimento degli impulsi autodistruttivi (la maschera che li nasconde).
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo del simbolismo nella poesia del Novecento?
- Chi sono i "poeti maledetti" e perché vengono definiti così?
- Come ha influenzato la Rivoluzione Industriale la percezione degli artisti?
- In che modo il decadentismo si differenzia dal romanticismo?
- Quali sono i temi principali della letteratura decadente?
Il simbolismo segna una svolta nella poesia novecentesca, opponendosi alla poetica naturalistica e suggerendo che la parola possa alludere a una realtà più profonda, accessibile solo al poeta.
I "poeti maledetti" sono Verlaine, Rimbaud e Mallarmé, definiti così per il loro stile di vita anticonformista e trasgressivo, in protesta contro la società positivista che ha fatto perdere all'artista la sua importanza e sacralità.
La Rivoluzione Industriale ha portato cambiamenti sociali e la nascita del capitalismo, facendo sentire gli artisti in una fase di decadenza e marginalizzazione, con alcuni che accettano la mercificazione dell'arte e altri che la rifiutano.
Il decadentismo si differenzia dal romanticismo per il suo senso di stanchezza e smarrimento, il rifiuto di impegno politico e sociale, e l'esaltazione dell'irrazionalità e dell'intuizione come mezzi per conoscere la verità.
I temi principali della letteratura decadente includono la nevrosi, il fascino della morte, la malattia come metafora di crisi storica, e il vitalismo superomistico, che esalta la pienezza vitale e il godimento al di là delle norme morali.