Ma recentemente ha svelato un suo lato che forse non tutti conoscono, quello riguardante il suo travagliato percorso scolastico, che l’ha vista cambiare scuola molte volte, per poi cercare supporto psicologico per le difficoltà che non riusciva a superare.
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Gaia Clerici racconta del suo percorso scolastico e di salute mentale: “Ho iniziato ad andare in terapia a scuola”
Gaia si è raccontata in una video intervista per il settimanale ‘L’Espresso’, spiegando nel dettaglio le difficoltà che ha dovuto fronteggiare durante gli anni scolastici: “Mi sentivo fuori luogo, avevo difficoltà nell’apprendimento, non ero brava” ha esordito la giovane creator.Dopo numerosi cambi di scuola, classe e indirizzo - come da lei stessa ammesso: “Ho cambiato scuola alle elementari, classe alle medie e ho frequentato cinque istituti diversi alle superiori” - grazie all’attenzione di alcuni prof, è stato consigliato a Gaia di sottoporsi a specifiche prove: “Così tramite i test ho scoperto di essere disgrafica, dislessica, discalculica, disortografica. Ma la non mi è stata molto d'aiuto, perché non tutte le scuole sono pronte a offrire metodi d’insegnamento alternativi per ragazzi come me. Così il primo anno sono stata bocciata. E sono arrivata al quarto stremata, non trovavo più la forza neppure per fare amicizia con i compagni di classe.”
E, visto lo scarso supporto ricevuto, Gaia ha raccontato di aver quindi preso una decisione drastica: “In quel momento ho detto “basta” e ho lasciato”, anche se poi, in realtà, si è iscritta alle scuole serali e, grazie al supporto di sua madre, ha potuto raggiungere l’agognato diploma, seppur in ritardo rispetto ai suoi coetanei.
Ma a scuola si è avvicinata per la prima volta al supporto psicologico, che l’ha aiutata a superare quella difficile situazione: “Ho iniziato ad andare in terapia a scuola. Anche perché era un modo per perdere un’ora di lezione”, ha ammesso quasi scherzando, salvo poi continuare: “Dal primo giorno in cui ho avuto accesso allo sportello psicologico, però, non ho più smesso di andarci. ‘Per favore posso venire in tutte le ore in cui c’è lei?’ ho chiesto al professionista che aveva iniziato a seguirmi. Per me è stato di grande aiuto, tanto che poi ho continuato il percorso psicologico anche fuori dalla scuola”.
E, nonostante tutti gli ostacoli che ha dovuto superare, la content creator tiene a mandare un messaggio positivo ai suoi follower, ribadendo l’unicità di ogni percorso e le diverse necessità di ognuno che non per questo devono farci sentire ‘sbagliati’: “Oggi sono soddisfatta di me stessa. Non siamo tutti uguali, non tutti dobbiamo farcela nello stesso modo, non tutti riusciamo a portare a termine allo stesso modo il percorso scolastico.”
Ha quindi continuato spiegando quando avrebbe apprezzato un aiuto da parte delle istituzioni scolastiche, aiuto che però non è mai davvero arrivato: “E’ giusto che ci siano delle strutture che diano un supporto specifico a chi ne sente il bisogno. Per me gli anni di scuola sono stati difficilissimi, sono stata male e non penso sia giusto far sentire le persone inadatte solo perché hanno dei tempi o dei modi differenti da quella che viene definita normalità. "
Infine, anche Gaia parla della tossicità dell’ambiente scolastico e accademico, non sano e non adatto a far sentire integrati tutti gli studenti: “A mio fratello che si è appena laureato faccio sempre i complimenti perché è riuscito a sopportare un sistema competitivo in cui devi essere sempre performante. È stato bravo, ha avuto la lode, ma sono certa che se non l’avesse presa ci sarebbe stato male. E questo non è giusto”.