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hamilton bullizzato scuolaIl bullismo non risparmia nessuno e anche se ti chiami Lewis Hamilton potresti finire vittima di spiacevoli episodi. In una recente intervista nel podcast “On Purpose”, il pilota si è raccontato, scavando nei suoi ricordi e riportando a galla il suo passato.

fonte foto: via Facebook

Il sette volte campione del mondo di Formula1 ha parlato della sua avventura tra i banchi di scuola giudicandola come l'esperienza più ”traumatizzante e difficile della vita”. Insulti, offese, violenza fisica: il pilota inglese ne ha vissute davvero di tutti i colori.

Insultato e deriso a scuola: la rivincita di Hamilton

Originario di Stevenage nel sud-est dell'Inghilterra, Hamilton non usa giri di parole per raccontare il proprio percorso scolastico: ”Per me la scuola è stata la parte più traumatizzante e più difficile della mia vita. Ero già vittima di bullismo all’età di sei anni. In quella particolare scuola ero uno dei tre bambini di colore e solo ragazzi più grandi, più forti e prepotenti mi prendevano in giro per la maggior parte del tempo. E i continui colpi, le cose che ti vengono lanciate addosso, come le banane, o le persone che userebbero la parola ‘n’ in modo così rilassato. Le persone ti chiamano meticcio e non sanno dove ti trovi. Per me è stato difficile” ha svelato il pilota 38enne.

Dalla “n-world” alla sensazione di sentirsi oppresso, di essere sempre al posto sbagliato: ”“Nella mia scuola (secondaria)prosegue - c’erano sei o sette ragazzi neri su 1.200 bambini e tre di noi venivano sempre messi fuori dall’ufficio del preside. Il preside se la prendeva con noi – e in particolare con me. Sentivo che il sistema era contro di me e stavo nuotando controcorrente. C’erano molte cose che ho soppresso. Non me la sentivo di andare a casa e dire ai miei genitori che questi ragazzi continuavano a chiamarmi con la parola ‘n’, o che oggi sono stata vittima di bullismo o picchiato a scuola, non volevo che mio padre pensasse che non ero forte” ha concluso il pilota, che a diversi anni di distanza può vantare di essere l'unico pilota di colore in F1, nonché il primo e unico ad esserne diventato campione del mondo.