Che scuola ha fatto Alfa, tra i big di Sanremo 2024: "Non ho passato il test di Medicina, mi sono iscritto a Economia ma poi ho mollato per la musica"

Alfa, classe 2000, è stato selezionato tra i big di Sanremo 2024. Il 23enne, che alla scorsa edizione non era riuscito neanche a partecipare alle audizioni di Sanremo Giovani a causa di un malanno, si ritroverà presto sul palco dell’Ariston al fianco di tanti grandi artisti italiani: un sogno che si avvera.

In una recentissima intervista del ‘Corriere della Sera’, il cantautore genovese ha parlato di sé, dal grande successo partito da TikTok fino al suo percorso di studi. Ecco chi è Alfa, l’artista che fa della “normalità” il suo marchio di fabbrica.

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Alfa, tra i big di Sanremo 2024: “C’è sempre un disegno più grande e io ora lo vedo come un disegno d’amore”

Il 24 febbraio, Andrea De Filippi - questo il nome della persona dietro l'artista - si esibirà al Forum di Assago. Ma prima di allora, il giovane cantante dovrà affrontare un’altra importante prova, visto che è stato selezionato da Amadeus all’interno della categoria big di Sanremo 2024. “Non ci sto credendo, non mi sembra vero”, ha spiegato Alfa al ‘Corriere della Sera’. “L’anno scorso non sono riuscito a partecipare alle audizioni di Sanremo Giovani perché sono stato male. Un’influenza ma sembrava una cosa più grave, tanto che stavano per farmi una trasfusione. E ora mi ritrovo nel cast del Festival 2024. C’è sempre un disegno più grande e io ora lo vedo come un disegno d’amore!”.

Insomma, un salto ben più in alto di quello che si aspetta lo stesso Alfa, che si distingue da molti altri artisti suoi coetanei per quello che possiamo definire un “elogio alla normalità”: “C’è stato un momento, qualche anno fa, in cui alla coolness si è risposto con l’anticoolness e allora andavano di moda il vestirsi male apposta e la musica indie: era tendenza non seguire la tendenza. Al termine uncool preferisco normale, parola sulla quale non puoi costruire nessuna tendenza”.

Anche se c’è da dire che la tendenza gli è stata in qualche modo di aiuto, visto il successo di “Cin Cin” ottenuto su TikTok. “Un’esperienza di cui sono felice perché mi ha cambiato la vita, ma allo stesso tempo distruttiva. Ero diventato “quello di Cin Cin”, la gente veniva ai concerti e aspettava solo quella canzone: orribile”. Ma adesso Alfa ha fatto pace con quel brano, soprattutto dopo aver smesso di misurare il grado di apprezzamento del pubblico. “Io ho disinstallato Spotify for Artists, la app che ti mostra in tempo reale quanta gente ascolta le tue canzoni. Si aggiorna ogni due secondi e, quando sei in fase di crescita, leggere quei dati è la cosa più bella del mondo: è tutta adrenalina, ma è anche un meccanismo tossico, è addicting, passi il tempo a controllare quello che accade e se non va bene iniziano i pensieri negativi”.

Alfa oltre la musica: tra romanzi e film di animazione

Ma non c’è solo musica nella vita di Alfa. Basti pensare che il 23enne ha appena pubblicato un romanzo, “Yellow”, che ha per protagonista un rapper. “L’idea è venuta dopo aver visto il film Elvis”, ha spiegato il 23enne al ‘Corriere della Sera’. “Anche se non mi è piaciuto perché l’ho trovato eccessivamente didascalico, mi ha dato lo spunto di raccontare il rapporto fra manager e artista. Io ci ho inserito l’elemento dell’amore gay. E poi la scrittura mi aiuta anche nella musica. Nelle canzoni parlo troppo di me, delle mie esperienze e delle mie avventure. Ho solo 23 anni e devo cercare storie anche leggendo libri, guardando film, origliando le chiacchiere di chi incontro in treno e immaginandomi come vanno a finire le loro storie”. Ma perché il protagonista della storia si chiama proprio Yellow? “Non è il mio colore preferito”, ha ammesso Alfa, “ma mi ha sempre affascinato la storia di Van Gogh che si sarebbe mangiato i tubetti gialli tanto era ossessionato da quel colore... E da quando la mia migliore amica mi ha detto ‘sei giallo, perché sei solare’, lo uso spesso e invito il pubblico a indossare qualcosa di giallo ai concerti. Il romanzo però non è autobiografico, anche se ho iniziato col freestyle. Sento di non appartenere più a quel mondo. Non mi interessa la logica dell’apparire, la gara a chi fa la pipì più lontano, l’ansia dei numeri”.

E il suo nome, invece? A quanto pare, nulla a che vedere con il maschio alfa. L’origine del nome è infatti legata “al significato della parola in greco: inizio e principio. Sono uno che non si gode le cose e va sempre avanti, quindi mi sento sempre al punto di partenza”.

Tra le altre passioni oltre alla musica c’è poi quella dei film di animazione. “Up è il mio preferito: uso la colonna sonora di Michael Giacchino in chiusura dei miei concerti. Sono stato folgorato da Nightmare Before Christmas di Tim Burton e dai capolavori di Miyazaki, amo l’animazione per bambini”.

Che studi ha fatto Alfa

Ma passiamo adesso al versante istruzione. Durante l’intervista Alfa ha anche parlato del suo passato da studente, dichiarando di aver frequentato il liceo classico a Genova. E dopo? Il giovane ha tentato anche la strada universitaria, ma non ha avuto un’esperienza positiva: “Avrei voluto fare medicina e anche mamma, che è psicologa e aveva genitori medici, avrebbe voluto quello. Non ho passato il test e mi sono iscritto a Economia delle arti e dei beni culturali in Bocconi”. Ma proprio nel periodo del suo esame di Stato è esplosa la sua hit, “Cin Cin”: “Alla fine del liceo, ho fatto l’esame di maturità con i giornalisti del TGR che mi aspettavano per intervistarmi. Che imbarazzo…”. Ma nonostante l’imbarazzo, si è trattato di un’occasione importante, che gli ha fornito la possibilità di una prospettiva diversa. “Quando ho mollato l’università, sia per la musica sia perché era talmente competitiva che c’era chi passava gli appunti sbagliati apposta, c’è stato un litigio importante con mia mamma. Nel 2019, al mio primo grande concerto, al Fabrique di Milano, abbiamo fatto pace. Non la biasimo: quello del cantautore è un mestiere appeso a un filo e ci sta che un genitore pensi a un percorso più sicuro. Adesso ho capito che voglio fare questo, anzi più il musicista che il cantante: vorrei scrivere per altri e non dover usare sempre la mia faccia”.