
Nell’ultimo decennio è cambiato radicalmente il modo di fare acquisti soprattutto grazie all’avvento di Amazon, colosso internazionale dell’e-commerce, che ha modificato non solo i consueti metodi di pagamento in contanti, sostituendoli con le carte di credito e prepagate, ma ha anche reso più facile e veloce l’acquisto di articoli grazie al market online, sempre aperto.
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Amazon One, l’esperimento del colosso e-commerce: "pagamenti palmari" in arrivo
La rivoluzione di Amazon non vuole però fermarsi: il colosso ha infatti da poco lanciato un nuovo metodo di pagamento che in futuro potrebbe sostituire anche le stesse carte di credito. La nuova frontiera del pagamento potrebbe infatti essere la scansione del palmo della mano. Si tratta di Amazon One, la firma palmare, che rappresenta l’ultimo esperimento lanciato dal colosso delle vendite online che ne sta testando l’efficacia in due negozi fisici Amazon Go di Seattle. L’intento di Amazon è ovviamente quello di diffondere la nuova tecnologia biometrica, vendendola ad altri negozi e supermercati in modo da incrementare il fatturato dell’azienda. Per questo motivo, l’idea sarà estesa ad un’altra ventina di punti vendita della catena di Amazon Go e anche ai supermercati della catena Whole Foods.
Sensori, telecamere e impronte biometriche: la "firma palmare" sarà davvero sicura?
La nuova tecnologia studiata e testata da Amazon permette infatti di effettuare acquisti attraverso telecamere, sensori e dati di riconoscimento biometrico. Attraverso questo sistema di ultima generazione infatti, il cliente, una volta arrivato alle casse, non avrà bisogno né di portafoglio né di alcuna carta, poiché potrà effettuare il pagamento sfiorando il dispositivo di intelligenza artificiale con il solo palmo della mano. Amazon One insomma si configura come un sistema di pagamento rivoluzionario che permette l’associazione di dati biometrici con la propria carta di credito, sostituendo di fatto l’uso diretto di quest’ultima. Se da una parte questo esperimento rappresenta un ulteriore passo in avanti per effettuare acquisti rapidi e semplici, dall’altra ha ovviamente suscitato numerose critiche e preoccupazioni per quel che riguarda il problema della privacy. In particolare, è stato proprio Evan Greer, importante esponente del team per la tutela dei diritti digitali Fight For Th Future, a sottolineare la pericolosità dell’iniziativa di Amazon: “Consegnare le vostre informazioni biometriche sensibili a corporation private è un pessima idea, dal momento che non ci sono leggi che regolino la loro responsabilità in termini di sicurezza, abusi e cessione a terzi”.Giulia Onofri