
Con l’arrivo dell’emergenza sanitaria da Codiv-19 le comunità scolastiche e gli atenei italiani sono prontamente passati al digitale con lezioni ed esami telematici. Se dal 4 maggio c’era la possibilità di una riapertura graduale e in sicurezza per i laboratori di ricerca, da luglio solo in alcune università gruppi ristretti di studenti potranno svolgere esami in presenza.
La maggior parte concluderà dunque la sessione estiva telematicamente. Ma quale delle due modalità è migliore? Scopriamolo insieme!
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Ansia da connessione
La nuova ansia d’esame online non riguarda solo l’esame in sé ma anche l’affidabilità della connessione Internet. Sebbene questo non comporti nella maggior parte dei casi la bocciatura, molti studenti hanno paura dell’annullamento dell’esame e hanno una preoccupazione in più: “E se la connessione cade”?
Comodità per fuori sede e non
Sebbene le preoccupazioni iniziali, in molti preferiscono sostenere gli esami nella propria cameretta. Tale discorso, però, concerne in maggior misura gli studenti fuori sede che hanno lasciato i loro domicili per tornare a casa durante o dopo l’emergenza sanitaria.
Non tutti hanno gli strumenti
Un altro problema riscontrato in questi mesi di didattica ed esami a distanza sta nella mancanza di strumenti idonei. Una recente indagine Istat, infatti, indica che il 33,8% delle famiglie non ha un computer o un tablet in casa. La situazione diventa ancora più problematica quando in famiglia ci sono diversi studenti o diversi lavoratori in smart working con pochi dispositivi a disposizione.
Assenza di contatto fisico
Oltre alla questione della disponibilità tecnologica, a molti studenti manca il contatto diretto (e fisico) con i docenti. Per tale motivo molti rivendicano l’esame in presenza sul modello dell’esame di stato svolto dai maturandi.