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di Margherita Paolini
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uno studente di 22 anni dell'Università di Padova si è suicidato ieri mattina all'interno della facoltà

Una morte per molti inspiegabile, quella di un giovanissimo studente dell’Università di Padova. Nicola Casarin, questo il nome del ragazzo 22enne, ieri mattina si è tolto la vita, lanciandosi dal settimo piano del Dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università di Padova. Le prime indagini effettuate condurrebbero ad una pista quasi certa, infatti, che è quella del suicidio.

UN GESTO DISPERATO- La tragedia sarebbe accaduta poco dopo l’apertura della facoltà alle 7.30 presso uno dei 4 edifici ospitanti il dipartimento e denominato la Torre di Archimede alta ben 7 piani. Il gesto disperatodella giovane vittima sarebbe avvenuto sotto gli occhi di nessuno: infatti non ci sono testimoni che abbiano visto il ragazzo lanciarsi. Dopo il salto nel vuoto, il corpo esanime del 22enne è stato trovato nell’atrio interno del Dipartimento. Immediato è scattato l’allarme e poco dopo sono giunte sul posto le forze dell’ordine. Al di fuori della facoltà sono rimasti i compagni in lacrime dello studente.

UNA MORTE ANNUNCIATA- Nicola Casarin viveva in provincia di Vicenza ed era iscritto alla facoltà di Fisica dell’Università di Padova. Secondo le prime ricostruzioni e le testimonianze raccolte, il giovane non aveva problemi familiari né di studio. Apparentemente, insomma, era un ragazzo come tanti altri. Eppure qualcosa nella sua vita pare non andasse bene: infatti all’interno della sua abitazione sono stati ritrovati alcuni biglietti in cui lo studente faceva riferimento ad una sofferenza o ad uno stato di difficoltà affermando “Se domani non va meglio è la volta buona”. Nel suo diario la spia di una sorta di disagio esistenziale, un male di vivere che non gli ha lasciato scampo.

GIOVANI E MALE DI VIVERE- Una notizia, questa, che lascia senza parole e che tuttavia non resta isolata, purtroppo, all’interno delle pagine di cronaca riguardanti le morti di giovani studenti. Ricordiamo, a tal proposito, un altro tragico suicidio avvenuto il mese scorso a Cittadella: un 23enne si è tolto la vita dentro casa a 4 giorni, si pensava, dalla laurea. Ma in effetti il giovane non aveva sostenuto mai gli esami universitari e probabilmente l’angoscia di dover rivelare la triste verità ai genitori l’ha condotto alla folle azione. E poi ancora il caso del diciannovenne Gaetano Piccirillo, matricola della facoltà di Ingegneria dell’Università Federico II di Napoli, morto per un malore mentre sosteneva il suo primo esame.

Margherita Paolini

Data pubblicazione 15 Aprile 2014, Ore 11:38 Data aggiornamento 15 Aprile 2014, Ore 11:56
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