
In un contesto accademico sempre più competitivo e frenetico, gli esami universitari rappresentano una delle sfide più ardue per gli studenti. Al di là della complessità degli argomenti trattati e della mole di studio necessaria, c'è un nemico subdolo che molti affrontano in silenzio: la procrastinazione.
Questo fenomeno, spesso sottovalutato, può trasformarsi in una barriera quasi insormontabile tra lo studente e il suo successo accademico.L'arte del rimandare, seppur possa sembrare un innocuo rifugio momentaneo dallo stress dello studio, nasconde insidie che possono compromettere non solo il rendimento negli esami, ma anche il benessere psicologico dello studente. E' quanto lamenta uno studente sulla piattaforma Reddit: il ''redditor' ha iniziato a studiare per il fatidico esame solo cinque giorni prima dell'appuntamento, riuscendo comunque a sfangarla. Ma non tutti sono in grado di mettere in scena una performance convincente con così pochi giorni di studio.
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Studia cinque giorni e prende 28 all'esame
“Ogni volta la stessa storia, il mio cervello si rifiuta e fa di tutto per ignorare le scadenze fino all'ultimo - esordisce lo studente - Solo quando ormai sembra un'impresa impossibile solo pensare di preparare un esame in tempo allora prendo il coraggio di guardare il materiale ed effettivamente studiare”. Ad attenderlo però c'è un esame da ben 12 crediti, condito da dimostrazioni e passaggi matematici: “Ho aspettato fino a 6 giorni prima a cominciare, con soli 5 giorni utili visto che avevo pure un impegno medico che sapevo mi avrebbe bruciato la giornata per gran parte”. Ma nonostante ciò, lo studente ha comunque deciso di puntare il tutto per tutto, organizzando una tabella di marcia da tachicardia: “Prendevo le mie pause per rimanere sano di mente ma ad ogni modo facevo le mie 5 ore di studio prima di pranzo (7.30-12.30), poi 6 ore nel pomeriggio (13.30-19.30) e poi un'ultima ora/ora e mezza di ripasso dopo cena. Sono a malapena riuscito a coprire tutto il programma”.
Dalle premesse la situazione dello studente sembrerebbe drastica, eppure lui stesso rivela di essere poi riuscito a conquistare un ottimo 28. Il punto – spiega il redditor – è un altro: “Mi sono mangiato il fegato per non essermi svegliato fuori prima, vorrei tanto non essere così co****ne e prendermi per tempo. Questa volta mi è andata bene ma altre no, è chiaramente un modus operandi non sostenibile perché non ce la faccio a fare le cose che so che dovrei fare cosa c'è di sbagliato in me?”
I commenti dei redditor
In molti si trovano nella stessa identica situazione: la procrastinazione è un nemico comune a molti studenti. Lo testimonia una studentessa: “Mi riduco all'ultimo e studiando in fretta e furia mi rendo conto che se avessi dato il tempo necessario di studiare e approfondire la materia l'avrei apprezzata di più e potrei ambire a voti più alti”. Lei però sta provando a rimettersi in riga: “Ti consiglio con il prossimo semestre di cominciare fin da subito prendendo e sistemando gli appunti, ricercare il materiale, stare molto attento durante la lezione cosí piano piano assimili le cose invece di fare un mega sforzo all'ultimo. Basta anche solo un paio d'ore al giorno e via via incrementare il tempo”.
Molti altri nella stessa condizione rivelano di essere a un passo dal burn out. Come un redditor che dice di aver rimandato lo studio di tre esami per tre mesi e, adesso a pochi giorni dalle date, non sa che pesci prendere: “3 esami che avrei potuto benissimo preparare con tranquillità, e che adesso mi trovo a fare a distanza di 15 giorni l'uno dall'altro, da zero, e ad un anno accademico dalle lezioni seguite, e sono in totale burn out psico-fisico, ti dico che sei un grande per il risultato ottenuto, e che le vittorie vanno celebrate a prescindere. E sei un co****ne come me e come tanti altri”.
Tutti procrastinano, ma ognuno agisce spinto da una motivazione diversa: “Non so se c'è una soluzione a questo comportamento, io so che è una questione di ritmo per me. Se mi fermo è finita, impossibile riprendere subito. Inoltre bisogna convincersi che il time management è forse l'unica soluzione ad un approccio sano all'università. Finché non te ne convinci, prendendo anche delle mazzate clamorose, sarà difficile entrare nei ritmi. Ma siamo sulla stessa barca, quindi complimenti perché io avrei rinunciato prima di te” ha aggiunto l'utente.