Giulia.Onofri
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Permessi studio studenti lavoratori

Avere un posto di lavoro non preclude necessariamente la possibilità di continuare a studiare e di crescere nel campo della formazione professionale. Sono molti infatti gli occupati, full o part time, iscritti regolarmente presso le università che dividono il loro tempo fra lavoro e studio.


I diritti e doveri degli studenti lavoratori sono sanciti dall’articolo 10 della legge 300/1970, il cosiddetto ‘Statuto dei lavoratori’ in vigore sui contratti collettivi nazionali (CCNL), il quale regolamenta la fruizione dei permessi studio sotto forma di ore o di intere giornate.

Permessi studio sotto forma di ore

Lo studente lavoratore ha diritto a 150 ore di permesso studio di cui poter usufruire nell’arco di tre anni, purché sia regolarmente soggetto ad un contratto, full o part time, di tipo indeterminato.
Il monte ore per permessi studio infatti non spetta ai lavoratori a tempo determinato o legati ad altro tipo di contratto come quello a progetto, apprendistato o con partita IVA.
Il permesso può raggiungere le 250 ore annuali qualora il lavoratore sia iscritto ad una scuola dell’obbligo per conseguire un diploma.
In ogni caso, per poter beneficiare delle ore di permesso studio, il lavoratore è tenuto a presentare una documentazione attestante la sua partecipazione a determinati corsi svolti durante l’orario lavorativo. Per questo, sono esclusi dal conteggio delle ore di permesso i corsi di scuole serali e quelli telematici, ovvero a distanza in quanto erogati online.
Nel caso dei dipendenti presso le scuole pubbliche, il permesso studio è di 150 ore, in questo caso di validità annuale e deve essere richiesto entro la prima metà del mese di novembre.
In ogni caso, il CCNL stabilisce alcune limitazioni alla concessione dei permessi studio che non possono essere rilasciati a più del 3% del totale del personale in servizio.

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Permesso studio sotto forma di giorni

I permessi studio giornalieri sono molto utili a coloro che sono impossibilitati a prendere servizio in un determinato giorno presso il proprio posto di lavoro perché sono impegnati a sostenere gli esami o a discutere la tesi di laurea.
In questo caso, tutti i lavoratori, indipendentemente dal contratto a cui sono subordinati, hanno diritto ad usufruire della giornata di permesso retribuita per sostenere le prove di esame.
I permessi studio giornalieri finalizzati all’espletamento degli esami o alla discussione della tesi infatti spettano agli studenti lavoratori secondo le seguenti regole:
    • Sono concessi indipendentemente dal voto e dall’esito dell’esame;
    • Vengono accordati solo attraverso presentazione successiva del certificato di presenza e di svolgimento dell’esame;
    • Sono concessi indipendentemente dall’ora in cui è sostenuto, in quanto fa fede solo la data;
    • I beneficiari possono essere anche i privatisti, non iscritti quindi a nessun corso di laurea completo ma solo ai singoli esami;
    • Spettano anche ai lavoratori già in possesso di diploma di laurea che vogliono continuare a formarsi in ambito accademico.

I diritti che i permessi studio assicurano

I contratti collettivi assicurano determinati diritti ai lavoratori studenti che beneficiano dei giorni o delle ore di permesso studio giustificate da apposita documentazione ufficiale. Questo tipo di assenze infatti, poiché corredate da adeguati giustificativi, alla pari dei giorni feriali, assicurano la maturazione di:
    Ferie e permessi;
    Trattamento di fine rapporto;
    Mensilità aggiuntive.

Un altro diritto interessante per gli studenti lavoratori è quello rappresentato dall’esenzione dal lavoro straordinario e dall’occupazione durante i giorni festivi e di riposo. Inoltre hanno la possibilità di richiedere l’inserimento in turni lavorativi che favoriscano la frequenza ai corsi e lo studio individuale in vista degli esami.

I doveri imposti dai permessi studio

Se non si presentano certificati rilasciati ufficialmente dall’organo competente, nel caso specifico l’università, l’assenza non è assolutamente giustificata e, nell’ipotesi migliore si rischia la sottrazione di quel giorno dalle ferie; nei casi peggiori invece sono previste sanzioni come il mancato pagamento della giornata lavorativa che, se ripetute, possono portare anche alla risoluzione definitiva del rapporto di lavoro, ovvero al definitivo licenziamento.
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