
Le proteste contro la questione degli affitti troppo cari si fanno sentire sempre di più. Basti pensare alla recentissima iniziativa di Ilaria, la studentessa del Politecnico di Milano che ha deciso di piantare la sua tenda in piazza Leonardo da Vinci, dove dormirà fino al 7 di maggio. La battaglia è stata sostenuta e appoggiata anche da Donatella Sciuto, rettrice dell’ateneo.
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L’annuncio del Mur: altri 400 milioni per i posti letto agli universitari
“Il Governo considera il diritto allo studio una priorità e con la Legge di Bilancio gli ha destinato 400 milioni aggiuntivi in tre anni”, rende noto il Ministero dell’Università con un comunicato stampa datato 4 maggio 2023. “Queste risorse si sommano a quelle ordinarie, per un totale di 567 milioni di euro, con le quali nei prossimi anni potranno essere realizzati circa 14mila posti letto in più per gli studenti. Tra l'altro, con la stessa Legge, sono stati stanziati 500 milioni di euro, in due anni, per aumentare il numero e l'importo delle borse di studio”.Il Ministero dell'Università ha poi comunicato che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) prevede un finanziamento di 960 milioni di euro per la realizzazione di 60mila nuovi posti letto entro il 30 giugno 2026.
Le due fasi dell'iniziativa del Mur
L'iniziativa, fa sapere il Mur, prevede due fasi: la prima fase, già realizzata entro l'inizio del 2023, mirava a creare posti letto tramite acquisto o locazione a lungo termine. Con una spesa di 300 milioni di euro, sono stati creati 8.581 posti letto aggiuntivi, di cui 7.524 sono stati assegnati a studenti universitari. Di questi, 2.173 sono stati realizzati da enti Dsu e università, assegnati direttamente agli studenti tramite graduatorie regionali. I rimanenti 5.840 posti letto sono stati creati da altre organizzazioni che offrono alloggio studentesco per finalità sociali, come collegi di merito e fondazioni.La seconda fase, di più ampio respiro, prevede invece la creazione di 52.500 posti letto universitari con un finanziamento di 660 milioni di euro. Poiché il solo settore pubblico non sarebbe in grado di soddisfare completamente la domanda entro i tempi stabiliti dal Piano (30 giugno 2026), il Pnrr prevede l'ingresso degli operatori privati nel mercato delle residenze universitarie. Il sostegno finanziario riguarderà solo i costi di gestione da parte di operatori qualificati, mentre le spese per la costruzione, ristrutturazione, acquisto o locazione di immobili non saranno finanziate. La misura sarà attivata nelle prossime settimane e i soggetti che realizzeranno le residenze universitarie dovranno applicare tariffe calmierate (con una riduzione del 15% rispetto ai corrispettivi medi di mercato) agli studenti come condizione necessaria per accedere ai contributi ministeriali. Le tariffe saranno stabilite su base regionale dal Ministero dell'Università attraverso un tavolo tecnico inter-istituzionale per garantire l'accesso più ampio possibile agli studenti.