
Nei giorni scorsi è scoppiata l’ennesima polemica sui social sul nuovo libro “Io sono Giorgia. Le mie radici le mie idee” della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Questa volta a essere messi in discussione non sono i contenuti del libro ma la posizione capovolta della copertina (in modo da far apparire la Meloni a testa in giù) in cui il libro è stato esposto in una libreria e in tale condizione fotografato da un docente universitario.
L'immagine, postata sul profilo Facebook del professore, ha creato molta indignazione soprattutto tra le fila di FI, che ha annunciato richieste di chiarimenti anche in campo politico. Ma, andiamo con ordine…
Guarda anche:
- Università: 5 vantaggi nel sostenere l'esame in presenza
- Il divieto di iscriversi a due lauree o master potrebbe cadere presto
- Le 5 cose da portare con te il giorno dell'esame universitario
- Università, meglio esame scritto o orale? I Pro e i Contro
- 5 abitudini che dovrai riprendere tornando all'università
Il libro capovolto, il post su Facebook e la reazione della Meloni
La foto della discordia, che rappresenta il libro della Meloni capovolto in libreria, ha scatenato subito la reazione di Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni, che ha interpretato il gesto come un chiaro riferimento ai fatti accaduti a Piazzale Loreto dove, dopo essere stato fucilato, il corpo di Mussolini fu appeso a testa in giù. La foto è stata postata sui social da un docente associato della Ca’ Foscari di Venezia, Simon Levis Sullam, insegnante di storia contemporanea, che ha scritto: "Nelle librerie [nome libreria] può capitare" e, in un commento, rispondendo a chi osservava la posizione errata: "pazienza è temporaneo, solo un po’ di mal di testa".La reazione della leader di FI non si è fatta di certo attendere: "Ma vi sembra normale che un docente universitario scherzi sui miei libri ribaltati per simulare il fatto che io venga appesa? Ecco a voi l’esempio di una delle tante “menti” che insegnano ai giovani il rispetto, la tolleranza, la libertà di pensiero e il confronto civile. Menomale che i cattivi seminatori di odio siamo noi di destra". Inoltre sulla questione è intervenuto anche il deputato di Fratelli d’Italia, Federico Mollicone che ha aggiunto: "Chiediamo immediati provvedimenti al ministro Messa. Presenteremo un question time".
L’università si dissocia dal post: le conseguenze per il docente
L’Università Cà Foscari di Venezia, l'ateneo dove insegna il docente, ha preso con una nota le distanze dall'avvenimento, precisando che: "La Rettrice dell’Università Cà Foscari Venezia, professoressa Tiziana Lippiello, informata dell’uscita del post da parte di un docente dell’Ateneo pubblicato a mero titolo personale si dissocia dallo stesso, fermo restando il valore irrinunciabile della libertà di espressione che ha rango costituzionale nel nostro Paese ed è ribadita nello statuto dell’Università."La Rettrice ha inoltre aggiunto che: "Una volta appreso dello sgradevole incidente, provocato da un’iniziativa del tutto individuale dalla quale Cà Foscari prende le distanze, ho immediatamente chiesto chiarimenti al docente che ha rimosso il post. L’Ateneo si riserva di valutare tutti i passi necessari a fare chiarezza sull’accaduto".
Il professore Sullam ha invece dichiarato di essere stato “erroneamente interpretato e fatto oggetto di strumentalizzazione politica nei social media". Secondo il docente, "La pericolosità di queste retoriche è confermata anche da questo minimo episodio, in cui si è capziosamente aggredito attraverso i social media uno studioso e più in generale il sistema della ricerca”.
Le critiche e la solidarietà al prof. Sullam
Alle voci critiche nelle ultime ore si è aggiunto anche il sottosegretario del ministero dell'Istruzione Rossano Sasso, che ha evidenziato polemicamente come il docente fosse stato arruolato come esperto e componente della commissione incaricata di rivedere la didattica della storia per le scuole dall’ex ministra Azzolina.Sui social, ovviamente condannate dal suo ateneo, si sono moltiplicate le offese rivolte al docente, tanto che il post risulta rimosso. Dall’altro lato, non sono mancati coloro che hanno espresso solidarietà al professore associato di Storia Contemporanea. Tra questi Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea. "Si tratta - ha spiegato Acerbo - di uno dei più acuti studiosi dell'antisemitismo contemporaneo che ha rivolto uno sberleffo, non a una privata e indifesa cittadina, ma una parlamentare della Repubblica massimo dirigente di un Partito".
"Se l'on. Meloni vuole farsi apprezzare da tutti" - ha aggiunto - "condanni il fascismo storico e i suoi disvalori a tutt'oggi propalati nel senso comune. L'attacco contro Sullam" - ha concluso - "offende tre valori costituzionali: la libertà di pensiero ed espressione (art. 21) e, indirettamente, la libertà di insegnamento (art. 33). Il professore ha la nostra massima solidarietà anche verso il suo datore di lavoro, Ca' Foscari, che allude a procedimenti disciplinari".
Guarda il video che spiega come è cambiata la vita degli studenti universitari a causa del Covid-19:
Paolo Di Falco