
Il vademecum in questione è volto a prevenire le violenze e le aggressioni ai danni di studentesse e studenti, che proprio la notte di Halloween potrebbero prolungare i festeggiamenti per via della festività particolarmente sentita tra i giovani americani (e non solo). In un contesto, quello della movida romana, che negli ultimi mesi è stata al centro delle cronache per i due casi di violenza e aggressione a Garbatella e San Lorenzo. Che non sono di certo gli unici episodi che si sono verificati nel corso degli anni. Secondo Maria Monteleone, magistrato che ha coordinato dal 2010 al 2020 i pm che si occupano del contrasto alle violenze sessuali, intervistato da Repubblica, nel decennio sono stati riscontrati almeno una 40ina di stupri a Roma, a cui vanno aggiunti quelli non denunciati.
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I suggerimenti dell’università romana per la sicurezza delle studentesse ad Halloween
Nelle storie su Instagram dell’Università sono apparse le “Halloween Safety Tips”, ovvero delle dritte per vivere in sicurezza la nottata del 31 ottobre. Tra loro ci sono consigli come “il sistema dell’amico”, secondo il quale, individuato un amico di fiducia con il quale andare alla festa, stabilire che si arriva e si torna a casa insieme, soprattutto se il tragitto fino all’appartamento è poco illuminato, ed è dunque meglio percorrerlo con qualcuno che si conosce.“Non essere ancora fuori dopo le 2 di notte”, recita un’altra slide pubblicata nelle storie, in quanto pressoché tutti i locali chiudono attorno a quell’ora ed è quindi considerato poco sicuro rimanere in giro dopo quell’orario. E ancora, “tieni d’occhio il tuo drink” è uno dei classici suggerimenti che trova spazio anche nella guida della John Cabot, volto a porre l’attenzione sul non bere dal bicchiere di altri e sull’assicurarsi che nessuno possa introdurre sostanze strane nel bicchiere dove si sta bevendo.
Gli altri suggerimenti sono quasi lapalissiani quando si esce; come “bevi responsabilmente”, senza esagerare dunque, oppure “prendi un taxi se è molto tardi”, in modo da evitare di percorrere la strada da sola/o di notte, e infine, in caso di bisogno, viene fornito il numero del 112 per ogni tipo di emergenza, oltre al numero di emergenza che l’università ha apposto sul retro delle tessere studenti dei ragazzi frequentanti.