Giulia.Onofri
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La lista delle parole vietate in una scuola superiore di Londra

Le influenze della lingua parlata, e in particolar modo del gergo giovanile, sulla resa scritta sono un fenomeno linguistico presente non solo nella lingua italiana. Solitamente la maggior parte delle correzioni sui temi riguarda la presenza di espressioni colloquiali e di forme lessicali o sintattiche proprie del parlato che spesso compromettono il giudizio finale dei compiti da parte dei docenti di italiano.
La scuola superiore Ark All Saints Academy di Londra per contrastare questa generale tendenza, come rimedio all’impoverimento della lingua classica inglese ha vietato l’uso del gergo giovanile nelle classi, compilando una lista di parole ed espressioni bandite. Si tratta di una misura che ha ovviamente uno scopo didattico mirato a diminuire la distanza nell’uso della lingua fra gli studenti di oggi e il modello della lingua inglese scritta, ricalcato sullo stile di Shakespeare e di Dickens.

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Tra le varie espressioni vietate dalla scuola troviamo l’avverbio “basically” (“praticamente”), proprio della lingua parlata e quindi non adatta alla forma scritta. Vengono poi ovviamente menzionate le forme fatte e i modi di dire come ad esempio “he cut his eyes at me” che rappresenta l’atteggiamento di chi guarda qualcuno in modo scortese per poi allontanare lo sguardo con un’aria di dissenso.
La lista prosegue con le locuzioni “That’s long” che si usa per indicare qualcosa come noioso e “That’s a neck” che connota un’espressione volgare per classificare qualcosa come stupido.
Anche le interiezioni “Oh my God” e “Oh my days” che in italiano possono essere tradotte con “Santo cielo” ma anche “Wow” per indicare stupore. la lista prosegue con parole proprie dello slang come “bare”.
Tra le altre forme parlate informali di uso comune non adeguate invece all’ambito formale dello scritto o del parlato, sono state vietate ad inizio del periodo espressioni come “ermmm”, “no”, “because” (“perché”), “like” (“come”), “say” (“dice/dicono”), “you see” (“vedi/vedete”), “you know” ("sai/sapete").

Perché è importante mantenere una lingua fedele ai modelli classici?

La decisione di Lucy Frame, la dirigente della Ark All Saints Academy di Londra, è stata giustificata dalla stessa dirigente spiegando la volontà della scuola di adeguare concretamente lo studio della lingua inglese al livello che i programmi delle scuole superiori devono offrire agli studenti. Se le espressioni colloquiali dello slang vengono utilizzate quotidianamente dai giovani in contesti informali, è tuttavia opportuno insegnare loro la differenza dello stile da utilizzare nelle varie situazioni. Per questo motivo, tale provvedimento è finalizzato ad una cura maggiore della lingua parlata e soprattutto scritta all’interno della scuola.
Un sondaggio condotto tra i docenti nel 2019 ha evidenziato inoltre gravi carenze fra i giovani, molti dei quali non hanno superato gli esami Gcse, rivolti agli studenti di 16 anni. I dati emersi hanno quindi reso quindi più urgente un intervento di questo tipo.

L’opinione pubblica spaccata fra puristi e innovatori

La notizia è stata accolta in maniera differente fra i docenti e gli esperti di educazione: se da una parte i puristi della lingua inglese, preoccupati della troppa ingerenza della lingua parlata nello scritto, hanno approvato la decisione della dirigente, dall’altra invece altri educatori che tendono verso posizioni più innovatrici e meno dogmatiche, approvano l’evoluzione della lingua e ammettono quindi anche la possibilità di accettare forme parlate in contesti più formali.
Data pubblicazione 6 Ottobre 2021, Ore 12:23 Data aggiornamento 6 Ottobre 2021, Ore 12:41
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