Giulia.Onofri
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Cringe, che cosa vuol dire? La nuova parola dell’Accademia della Crusca articolo

Il prestigioso dizionario della Crusca, simbolo per eccellenza del corretto uso della lingua italiana, dopo “petaloso” si è recentemente arricchito di un nuovo neologismo importato dall’inglese e dal mondo dei social.

Il termine in questione è “Cringe” da cui in italiano sono derivate diverse parole nell’uso corrente, come il superlativo “cringissimo”, il participio presente “cringiante”, il sostantivo “cringiata” e l’infinito presente “cringiare”.
Il campo semantico a cui rimanda il verbo inglese “to cringe è quello della vergogna e dell’imbarazzo da cui poi sono derivate altre forme di uso italianizzate secondo i suffissi della nostra lingua che designano quindi uno stato o un verbo riguardo a una situazione che può creare imbarazzo o riguardo alla sensazione stessa di disagio.

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Come nasce il termine “Cringe”: la storia della sua evoluzione

L’Accademia della Crusca ha sottolineato come l’acquisizione di questo nuovo lemma nella lingua italiana sia stata influenzata e determinata soprattutto dal suo uso frequente nel mondo dei social da parte dei più giovani.
Il termine compare per la prima volta in Italia in un post pubblicato su Twitter nel 2012 ma già un anno prima, nel 2011, la parola identificava la “cringe comedy”, ovvero un genere cinematografico americano la cui traduzione designa appunto una comicità che desta imbarazzo. Se dunque le prime testimonianze di questa parola risalgono a circa una decina di anni fa, tuttavia nell’ultimo anno il suo uso su Google ha raggiunto oltre 400mila attestazioni mentre sui libri è arrivata a contarne ben 2070 (escludendo i dizionari).
Tra i diversi significati originari di “cringe” (ognuno dei quali rimanda ad una diversa sfumatura concettuale), tra cui “indietreggiare per il disgusto”, “rannicchiarsi o contrarre i muscoli per il freddo”, “rannicchiarsi per paura e servilismo” quello che alla fine si è affermato nell’uso quotidiano sembra essere quello di “provare imbarazzo o vergogna per qualcosa”.

“Cringe” entra ufficialmente nel dizionario della Crusca

Sebbene il dizionario della Crusca abbia accolto il nuovo neologismo, tuttavia non è stato pionere in questa operazione poiché il termine era già presente nel dizionario online “Slengo in cui vengono riportati tutti i neologismi e i gergalismi della lingua italiana.
In “Slengo” infatti la spiegazione del suo significato viene associata ad un evento o ad una persona che destano imbarazzo tra coloro che vedono o ascoltano. Tra gli esempi di frasi che compaiono su "Slengo" infatti si trova “Sono rimasti tutti senza parole per la cringiata che ha detto”, proprio per esemplificare in questo caso una frase inopportuna che ha suscitato disagio tra i presenti.
Una sfumatura simile è quella attribuita al lemma anche dal dizionario online “Urban Dictionary”, anch’esso dedicato ai gergalismi, in cui “cringe” compare per identificare “quando qualcuno si comporta o è così imbarazzante da farti sentire estremamente pieno di vergona e/o imbarazzato”.

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