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congiunti

Manca sempre meno al 4 maggio, la fatidica data che darà inizio alla fase 2 dell’emergenza Coronavirus. Le attività ricominceranno lentamente ad aprire, bar e ristoranti torneranno attivi e la gente avrà una leggera libertà di movimento in più rispetto a quella attuale.

Tuttavia un punto che ha fatto molto discutere, non smette di aggiornarsi e rivelare nuovi significati, ovviamente ci riferiamo alla parola diventata virale sui social dopo la diretta del Presidente del Consiglio di domenica sera: chi sono i famigerati “congiunti”? Arrivano ulteriori novità dal Ministero della Salute.

I “congiunti” sono anche gli amici, oltre che i fidanzati

Nelle scorse ore nel dibattito su chi siano effettivamente i “congiunti”, parola usata nel prossimo dpcm per indicare le persone che si potranno andare a trovare, è intervenuto anche il viceministro del Ministero della Salute Pierpaolo Sileri, rilasciando una dichiarazione che farà felici i più. Infatti secondo il viceministro nel termine “congiunti” sono compresi, oltre ai fidanzati, anche gli amici. E infatti per ribadire questo concetto ha commentato la possibilità di andare a trovare gli amici stretti ai microfoni della trasmissione di Rai Radio1, Un Giorno da Pecora: “Anche un'amicizia può essere un affetto stabile, come un fidanzato - e ha continuato spiegando - Se è considerato un amico vero e non è una scusa. Se io incontrassi un amico caro ora, dopo tre mesi, lo abbraccerei e ci scapperebbe pure una lacrimuccia. Serve il buonsenso, questo è un periodo di transizione, servono le regole per far capire che non è un liberi tutti”.

Cosa dice il nuovo dpcm attivo dal 4 maggio 2020

Ecco dunque che questa nuova interpretazione della parola “congiunti” potrebbe aprire nuovi scenari e potrebbe permettere a moltissime persone di ricongiungersi con i propri cari. Tuttavia, come anche sottolineato dal viceministro, non sarà possibile ancora avere piena libertà di movimento nel territorio, ma si dovranno comunque seguire norme e distanze di sicurezza. Nel dettaglio il dpcm afferma sì la possibilità di poter andare a trovare i propri congiunti, ma attua comunque delle limitazioni in tal senso, affermando che: “sono consentiti solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute e si considerano necessari gli spostamenti per incontrare congiunti purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro e vengano utilizzate protezioni delle vie respiratorie”.

Lucilla Tomassi