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prime elezioni 1948
Fonte foto: Il Post

Era il 18 aprile quando gli italiani furono chiamati per la prima volta alle urne. Le prime elezioni politiche in Italia si svolsero nel 1948. A pochi mesi di distanza dall'entrata in vigore della Costituzione, tutti - uomini e donne - poterono esprimere il voto politico: si trattava delle prime votazioni ufficiali per il Parlamento della Prima Repubblica.

Per le donne era la seconda chiamata nella storia al voto, dopo il Referendum del 2 giugno.

I seggi videro un'affluenza altissima: il 92% degli italiani espresse il proprio voto, quasi 27 milioni di persone. E quasi la metà dei votanti affidò alla Democrazia Cristiana la ripartenza dell'Italia nel dopoguerra. Ripercorriamo allora quei giorni nel tentativo di fissare i punti chiave in vista della Maturità 2024, ma anche per ricordare una bella pagina di democrazia nella nostra storia contemporanea.

Cosa imparerai in questo articolo:

 

Cosa è successo nel 1948 in Italia?

Le elezioni politiche del 1948 furono una tappa cruciale nella storia italiana perché per la prima volta andò in scena il suffragio universale. Contrariamente a quanto affermato da diversi esponenti politici – spesso più per demagogia politica che per verità storica - la Resistenza fu un fenomeno eterogeneo che interessò allo stesso modo diverse aree politiche. Destra e sinistra storiche convissero per anni all'interno di questo movimento che aveva un unico e preciso scopo: restituire la libertà all'Italia combattendo il nazifascismo.

Il Comitato di Liberazione Nazionale – l'organizzazione politica nata nel 1943 per liberare l'Italia dall'occupazione tedesca, i cui membri fecero anche parte dell'Assemblea Costituente – era animato da due grandi aree politiche: da un lato c'era la Democrazia Cristiana (l'area di destra dei cattolici conservatori) dall'altra il Fronte democratico popolare, una federazione di partiti di sinistra rappresentata dal partito comunista e da quello socialista (che alle elezioni raccolse il 31% dei voti). I protagonisti indiscussi di quegli anni sul fronte politico erano Alcide De Gasperi, per la Democrazia Cristiana, Palmiro Togliatti del Partito Comunista Italiano e Pietro Nenni, leader del Partito Socialista Italiano.

Come ricordiamo ancora oggi, gli anni del dopoguerra furono turbolenti per l'Europa e, di riflesso, per il nostro Paese. La posta in gioco per l'Italia alle elezioni del '48 era molto alta: in ballo non c'era infatti solo il governo del Paese, ma anche la sua appartenenza a uno dei due schieramenti politici internazionali, l'Unione Sovietica o l'America. Bisognava decidere da che parte stare della famigerata cortina di ferro e le pressioni, certo, non mancavano.

Il 3 aprile, quindi solo 15 giorni prima del voto, il Presidente americano Harry Truman aveva lanciato il famoso Piano Marshall: un piano di aiuti che ammontava a 14 miliardi di dollari destinati alla ricostruzione dell'Europa Occidentale, dilaniata dalla guerra. Per l'Italia si trattava di un treno da non perdere, anche se all'epoca Palmiro Togliatti considerava il piano economico alla stregua di un ricatto politico.

 

Chi vinse le elezioni politiche del 1948?

Le prime elezioni politiche della Repubblica italiana si svolsero quindi in un clima molto teso, contraddistinto da slogan e manifesti caricaturali decisamente insoliti. Uno di questi venne ben riassunto dallo scrittore Guareschi, autore di 'Don Camillo', che sintetizzò uno degli slogan più famosi di quell'epoca: "Nel segreto dell'urna Dio ti vede, Stalin no". La paura diffusa di una vittoria del fronte comunista spinse infatti anche la Chiesa a scendere in campo, mediante la nascita di comitati civici per il voto alla Democrazia Cristiana.

La sensazione che si trattasse di più di un voto si diffuse presto: alle urne si recarono davvero tutti, e chi non era in condizioni per farlo – come degenti - veniva comunque portato sul posto. Alla fine il messaggio che passò era quello di scegliere il 'bene' (l'Occidente, l'alleato americano), e tenere lontano il 'male', (il nemico comunista). La propaganda funzionò, e il risultato fu storico: la Democrazia Cristiana si aggiudicò la maggioranza relativa dei voti e quella assoluta dei seggi.

Il che significava che l'Italia rinunciava ufficialmente a entrare nell'orbita dell'Unione Sovietica comunista. Mentre la Democrazia Cristiana dava ufficialmente inizio ad un'egemonia politica – ma anche culturale – durata quasi 50 anni, fino al suo scioglimento nel 1994.

 

Qual era la legge elettorale vigente alle elezioni politiche del 1948?

Le elezioni politiche del 1948 si svolsero mediante un sistema elettorale di tipo proporzionale. La legge che disciplinava il suo funzionamento fu istituita con Decreto Legislativo Luogotenenziale n° 74 del 10 marzo 1946 e rimase in vigore per quasi 50 anni, fino all'entrata in vigore - nel 1993 - del 'Mattarellum'. Ecco in cosa consisteva:

  • Funzionamento alla Camera: i partiti presentavano in ognuna delle 32 circoscrizioni una lista di candidati. A ciascuna lista veniva assegnato un certo numero di seggi, determinato in base al metodo dei divisori, cosiddetto, dei 'quozienti imperiali'. Una volta conteggiati i seggi per ciascuna lista, venivano proclamati eletti i candidati che, all'interno della stessa, avessero ottenuto il maggior numero di preferenze da parte degli elettori.

 

  • Funzionamento al Senato: al Senato vigeva, invece, un sistema proporzionale su base regionale. Spiegata in modo semplice, qui la normativa aveva previsto che ogni Regione fosse suddivisa in tanti collegi uninominali quanti erano i seggi ad essa assegnati. All'interno di ciascun collegio, veniva eletto il candidato che avesse raggiunto il quorum del 65% delle preferenze.

 

Chi fu il primo Presidente del Consiglio?

Come detto fu la Democrazia Cristiana ad aggiudicarsi la maggioranza dei seggi alle elezioni politiche del 1948. Il partito centrista ottenne 305 seggi alla Camera e 131 al Senato. Alcide De Gasperi - leader DC - fu dunque il primo Presidente del Consiglio nella storia della prima Repubblica, e rimase a capo del Governo per quasi due anni, fino al 27 gennaio 1950.

 

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