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Come cambiano crediti scolastici

La riforma della Maturità 2026 – approvata dal Consiglio dei Ministri – rimescola le carte da diversi punti di vista. Ma tra le tante novità annunciate per il nuovo esame di Maturità – dal ritorno alla storica denominazione alla rivoluzione del colloquio orale – c’è un aspetto che quasi sicuramente rimarrà intatto: i crediti scolastici

Un dettaglio tutt’altro che marginale: i crediti sono spesso l’ago della bilancia che decide chi raggiunge il 100 (e magari anche la lode) e chi invece si ferma poco prima. 

Indice

  1. Crediti scolastici, una certezza che non si tocca
  2. Come funzionano oggi i crediti
  3. Il merito al centro
  4. La riforma in poche mosse

Crediti scolastici, una certezza che non si tocca

Nel quadro del grande movimento che innescherà la riforma della Maturità 2026, c’è dunque un punto fermo: la distribuzione dei crediti scolastici non cambiano. Del resto, lo aveva detto già a giugno il ministro Valditara, intervistato da Skuola.net, alla vigilia dell'esame di Stato 2025: la riforma si concentra sull’orale e sulla valutazione “a 360 gradi” dello studente, non sulla struttura dei punteggi accumulati durante il triennio. 

A meno di clamorose sorprese, quindi, sarà confermata la griglia in vigore dal 2019: massimo 40 punti di credito, assegnati anno per anno in base alla media dei voti, alla condotta, alla frequenza e alla partecipazione alle lezioni. Nell'ultimo triennio delle superiori.

E sì, resta anche la novità introdotta con la Maturità 2025: senza almeno 9 in comportamento, non si accede al tetto massimo dei crediti. Il che può far perdere fino a 3 punti, uno per ogni anno del triennio finale. 

Come funzionano oggi i crediti

Il meccanismo resta, come detto, quello già noto: in terza superiore si possono guadagnare fino a 12 punti, in quarta fino a 13, in quinta fino a 15. 

Il punteggio dipende innanzitutto dalla media dei voti, ma il Consiglio di classe ha l’ultima parola per assegnare il punteggio più alto della fascia, valutando impegno, assenze, comportamento e attività extrascolastiche. 

La somma massima può arrivare 40 punti, a cui si aggiungono i massimo 60 punti derivanti dalle prove d'esame (20 per ogni scritto e 20 per l’orale).

A questo schema si affiancano i punti bonus. E qui ci potrebbe essere un piccolo cambiamento: secondo le ultime indiscrezioni, si dovrebbe scendere da 5 punti extra, assegnati eventualmente dalla commissione agli studenti più meritevoli, a 3 punti, attribuibili a chi tra crediti scolastici e prove d'esame avrà accumulato almeno 97 punti.

La lode, invece, rimane un traguardo per pochi: serve il massimo senza bonus e l’unanimità della commissione.

Qui una guida completa sull’argomento, ancora valida (questione punti extra a parte).

Il merito al centro

Che il sistema dei crediti resti immutato non sorprende, però: funziona come fattore di continuità, premia il percorso scolastico nel lungo periodo e riduce il peso di una singola performance.

D’altronde, dall’inizio del suo mandato Valditara insiste proprio sul concetto di merito: chi sogna il 100 e lode non dovrà soltanto studiare tanto negli ultimi mesi, ma costruirsi crediti solidi e una condotta impeccabile per tre anni di fila.

La riforma in poche mosse

Ma, crediti a parte, passiamo a riassumere velocemente i cambiamenti del prossimo esame di fine anno. 

Il nuovo impianto della Maturità 2026 punta a ridare slancio all’esame senza stravolgerlo. Sparisce lo spunto iniziale all’orale, diventato negli anni un rito spesso formale, e il colloquio si concentra su quattro discipline scelte di volta in volta dal Ministero. 

Diventa inoltre obbligatorio presentarsi e parlare: niente più “scene mute”, pena la bocciatura e la ripetizione dell’anno. 

Cambia anche la commissione, ridotta a due interni e due esterni più il presidente, mentre i risparmi andranno ad aumentare i compensi dei docenti. 

Sul tavolo arrivano poi nuovi protagonisti: i PCTO, che avranno più peso nella valutazione, l’educazione civica, che entra a pieno titolo nel colloquio, e i risultati INVALSI, che finiranno allegati al diploma in forma descrittiva.

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