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Studenti durante la Maturità

Un voto inferiore a 6 comporterà la bocciatura, mentre un 6/10 porterà a un debito formativo che lo studente dovrà sanare in sede d'esame. La riforma del voto in condotta cambierà le carte in tavola per molti studenti, e non solo per quanto riguarda lo scrutinio finale.

Il voto in condotta, infatti, inciderà anche sull'ammissione all'esame di Maturità, impattando in particolar modo sul voto finale dell'esame. La riforma entra in vigore già dall'anno scolastico in corso, come confermato dalla pubblicazione dell'ordinanza che disciplina l'esame di Stato 2025.

Scopriamo come cambia l'esame di Stato con la riforma della condotta, e qual è la soglia da raggiungere per non vedersi decurtare punti importanti in ottica diploma.

Indice

  1. Maturità, debito in condotta da recuperare nel colloquio orale
  2. Maturità, con meno di 9 in condotta sfuma il 100 e lode

Maturità, debito in condotta da recuperare nel colloquio orale

Sia alle medie che alle scuole superiori, un 5 in condotta porterà automaticamente alla bocciatura, anche per chi è atteso dall'esame di Maturità. Per i diplomandi, un 6 comporterà un “debito” da colmare proprio in sede d'esame. Più nello specifico, lo studente sarà chiamato a redigere e discutere un elaborato di cittadinanza attiva e solidale durante il colloquio orale

Come si legge sull’Ordinanza: “La definizione della tematica oggetto dell’elaborato viene effettuata dal consiglio di classe nel corso dello scrutinio finale; l’assegnazione dell’elaborato ed eventuali altre indicazioni ritenute utili, anche in relazione a tempi e modalità di consegna, vengono comunicate al candidato entro il giorno successivo a quello in cui ha avuto luogo lo scrutinio stesso, tramite comunicazione nell’area riservata del registro elettronico”.

Maturità, con meno di 9 in condotta sfuma il 100 e lode

Il vero spartiacque per gli studenti delle superiori, specie in ottica diploma, è però l’8 in condotta. Infatti, se non si supera questa soglia, sulla carta si possono perdere fino a 3 punti di credito scolastico. Sempre facendo riferimento all'Ordinanza, il 9 in condotta sarà condizione necessaria per riuscire a ottenere un credito scolastico che permetta il raggiungimento del massimo dei voti.

Lo specifica il comma 2-bis dell'articolo 15 della legge n°62/2017, introdotto con il disegno di legge n°1830: “Il punteggio più alto nell’ambito della fascia di attribuzione del credito scolastico spettante sulla base della media dei voti riportata nello scrutinio finale può essere attribuito se il voto di comportamento assegnato è pari o superiore a nove decimi”.

Un esempio? Uno studente di classe quarta di un liceo, con 9,6 di media aritmetica e 8 in condotta dovrà accontentarsi di un credito di 12 punti su un massimo di 13 disponibili.

Se per arrivare a 100 uno studente ha dalla sua parte i 5 punti bonus che i docenti della commissione possono decidere di assegnargli in caso di ottimo esame, il mancato centro del massimo dei crediti infrangerà il sogno del 100 e lode. La condizione, infatti, in questo caso è avere ottenuto il punteggio più alto sia alle prove che nel credito scolastico, oltre al parere favorevole della commissione all'unanimità, senza l'aiutino del bonus.

Maturità, cosa cambierà con la riforma della condotta articolo

Data pubblicazione 1 Aprile 2025, Ore 14:00
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