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Promossa alla Maturità dopo il terzo ricorso, esame svolto sotto la quarantena

Nessuno poteva immaginare che le porte di scuola, blindate per tutti gli studenti a causa della quarantena, potessero essere riaperte in via del tutto eccezionale per una studentessa che, proprio l’11 marzo, ha dovuto sostenere per la terza volta il suo Esame di Maturità.


Dopo il primo esame andato male e il primo ricorso finito con la conferma dello stesso esito negativo, la giovane ragazza con la caparbietà che contraddistingue tutti gli adolescenti, non si è data per vinta e ha voluto riprovarci ancora riuscendo ad ottenere la tanto attesa promozione, come riporta LaStampa.it.

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L’aula magna del Liceo a Mondovì, cittadina piemontese, si è dunque dovuta preparare per accogliere la commissione, formata da sette docenti, e la maturanda.
La classe è stata scelta per la sua grandezza, proprio per permettere la distanza di sicurezza fra docenti e maturanda; è stata inoltre accuratamente igienizzata e dunque "messa in sicurezza" attraverso accessi separati, microfoni detersi e dispenser per l'igiene delle mani.
Anche se l’Esame di Stato è pubblico, per evitare assembramenti, assolutamente vietati in questo momento, le uniche due persone che hanno potuto assistere sono state la mamma della ragazza e il suo legale che ha seguito i due ricorsi, i quali hanno deciso di video-registrare l’evento per evitare eventuali brutte sorprese.
La studentessa ha sorteggiato una di tre buste (come prevedeva la scorsa Maturità 2019) e ha intessuto un discorso interdisciplinare partendo da Svevo e toccando Freud che si è concluso con una domanda su argomenti di attualità (le migrazioni).