
Ma questa è solo una delle cifre significative dell’esame 2023. Ecco gli altri numeri principali da tenere bene a mente.
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A valutare i maturandi circa 140mila commissari
Sempre restando sul fronte studenti, le statistiche ribadiscono la conclamata predominanza, ai blocchi di partenza, degli alunni dei licei rispetto a quelli degli altri indirizzi di studio: sono infatti 267.758 i liceali che al momento sono in lizza per un posto all’esame. Mentre i “tecnici” ne esprimono 173.892 e i “professionali” solo 94.358. Su un totale di 536 mila studenti partecipanti, poi, circa 15mila sono candidati esterni.Mentre a valutare le 27.895 classi impegnate nelle prove, ci saranno ben 14mila commissioni d’esame, pronte a saggiare la preparazione dei diplomandi. Considerando la composizione di ogni commissione, stiamo parlando di circa 140.000 docenti impegnati nell’opera di valutazione dei maturandi. Il tutto ha ovviamente un costo: una stima del 2014, a opera del Governo Renzi, indicava un possibile risparmio di 147 milioni di euro annui se la commissione fosse stata composta da soli membri interni.
Maturità 2023: le coordinate delle prove
Per quanto riguarda il suo sviluppo, si segue la tradizione. Anche la Maturità 2023 inizierà con la prova di Italiano: l’appuntamento è fissato per il 21 giugno alle ore 08:30. Lo scritto “in lingua” è il primo step e ripropone l’impianto previsto dall’ultima riforma organica dell’esame degli ultimi anni: 7 tracce relative a tre tipologie di prova. I maturandi potranno, infatti, quindi scegliere tra due possibili analisi del testo; tre produzioni di un testo argomentativo e, infine, due temi di attualità.Il 22 giugno - sempre alle 08:30 - sarà poi la volta della seconda prova, lo scritto “di indirizzo” che verte su una delle materie caratterizzanti il percorso di studi e che, come detto, torna “nazionale”, con le tracce scelte dal Ministero dell’Istruzione (nel 2022 furono preparate dalle singole commissioni). Solo che, a differenza di quanto prevede la normativa di riferimento - che apre alla doppia materia, laddove ce ne sia più di una caratterizzante - stavolta, per il ritorno dell’esame completo, si è deciso di selezionare una sola materia per indirizzo. Ci saranno: Latino al Classico, Matematica allo Scientifico, Inglese al Linguistico, ecc.
L’ultimo gradino che separa gli studenti dall’agognato diploma consiste nell’ormai consolidato colloquio orale. Proprio questo passaggio è stato l’unico metro di misura in mano agli insegnanti per saggiare le competenze dei maturandi nel 2020 e nel 2021, quando al posto dell’esame tradizionale fu introdotto il maxi-orale. Tornato in versione “standard” già dallo scorso anno, vista la reintroduzione degli scritti.
L’orale si struttura in vari passaggi. Si comincia con l’analisi, da parte del maturando, di uno spunto proposto dalla commissione: solitamente si tratta di un testo, un documento, un’esperienza, un progetto, un problema; in questa fase, il candidato verrà messo nelle condizioni di costruire, partendo proprio dal materiale della commissione, un discorso logico di senso compiuto che sappia spaziare tra le diverse discipline, con collegamenti mirati. Successivamente, si passerà alla disamina dei momenti scolastici più significativi, a cominciare dal PCTO (Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento), con una breve relazione da parte del candidato circa la prima esperienza lavorativa vissuta. Infine, la commissione verificherà le competenze del candidato nell’ambito dell’Educazione Civica. Per concludere con la discussione sui compiti scritti, per vedere se il candidato riesce a comprendere gli errori ed, eventualmente, a trovare la soluzione corretta.