Maturità 2025: oltre 524mila studenti ai nastri di partenza, il 96,5% degli alunni di quinto. Sardegna maglia nera per 'non ammessi'

Manca pochissimo alla prima prova scritta dell’Esame di Stato – si parte oggi, mercoledì 18 giugno, con la prima prova scritta – ma per un numero non trascurabile di studenti di quinto superiore l’ansia da maturità non è neanche partita: purtroppo per loro, infatti, non potranno sedersi al banco assieme ai loro compagni di classe. Secondo i dati diffusi dal Ministero dell’Istruzione e del Merito alla vigilia del via, infatti, il 96,5% dei potenziali candidati - 524.415 tra ragazze e ragazzi - è stato ammesso alla Maturità 2025. Ma, di contro, il 3,5% degli iscritti non ci sarà.

I fattori che determinano la “non ammissione”

Un dato che, seppur in linea con quello degli ultimi anni, ribadisce comunque come una fetta non trascurabile di giovani puntualmente non riesca a raggiungere gli obiettivi minimi richiesti, come la sufficienza in tutte le materie o in condotta, il completamento delle ore di PCTO o la partecipazione alla prova INVALSI.

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Sardegna, Liguria e Trentino-Alto Adige in fondo alla classifica

Osservando la mappa delle ammissioni su base regionale, si notano alcune differenze significative. La regione con la percentuale più bassa di ammessi si conferma la Sardegna, dove solo il 92,9% dei candidati ha ottenuto il via libera: questo significa che oltre 1 studente su 14, qui, è stato escluso. A seguire la Liguria, con il 95% di ammessi (5% di non ammessi), e il Trentino-Alto Adige, fermo al 95,4%.

Anche Toscana e Umbria si attestano su un tasso di ammissione leggermente inferiore alla media, entrambe al 96%, così come la Sicilia, che chiude al 96,2%.

Promossi quasi tutti in Molise, Veneto e Valle d’Aosta

In cima alla classifica troviamo invece il Molise, con il record del 97,4% di studenti ammessi. Seguono il Veneto, la Valle d’Aosta e la Campania, tutte con una percentuale del 97,1%. Riuscendo a fare meglio di regioni tradizionalmente considerate più virtuose dal punto di vista scolastico, come Lombardia o Emilia-Romagna (entrambe al 96,8%).

Qui i dati completi: