
Che nessuno voglia fisica alla Maturità non è più una novità. Da anni si vocifera che prima o poi, tra le materie di seconda prova, per gli studenti dei licei scientifici possa uscire a sorpresa una traccia di fisica. Finora non è accaduto ma, per la maturità 2017, gli indizi rendono molto probabile questo scenario. Peccato che sia i professori sia i ragazzi vedono come un incubo un’ipotesi del genere.
La protesta a Pontedera: genitori, studenti e docenti contro il Miur
L’uscita della materie per la maturità 2017 è ormai vicina e la pressione sale. Nelle ultime settimane sta montando la protesta per convincere il Miur ha rimandare ancora questa decisione. L’ultima in ordine di tempo viene da Pontedera (in provincia di Pisa) dove studenti, docenti e genitori del liceo scientifico “XXV Aprile” hanno pensato di lanciare una petizione – aperta a tutte le scuole d’Italia – per ostacolare i piani del Ministero. Già avevamo parlato della loro mobilitazione, ma a pochissimi giorni dalla scelta del Miur si torna a lottare contro Fisica.
Il testo della petizione rivolta al ministero dell’Istruzione
La spinta per passare alle vie di fatto è stata la pubblicazione delle simulazioni con il Miur vuole preparare all’eventualità che fisica esca sul serio. “Le attuali simulazioni rese note dal Ministero – si legge nel testo dell’appello - hanno provocato sconforto, frustrazione e sgomento sia negli studenti, che nei docenti e, di riflesso, nelle famiglie, stante la difficoltà e, soprattutto, la non conformità ai programmi di fisica tradizionalmente svolti”.
Troppe poche ore di fisica nei programmi scolastici
Ma il problema è alla radice. Per come sono organizzati i programmi attualmente, durante l’anno nelle scuole si fanno troppe poche ore di fisica, insufficienti per allenarsi a superare brillantemente un compito di maturità. Nella petizione si parla di “impossibilità di svolgere […] tutti gli argomenti che sarebbero necessari per affrontare siffatte prove. Ciò, al di là di una incomprensibile discrasia, creerà certamente una penalizzazione nelle valutazioni e mancanza di omogeneità delle stesse, rendendo quindi ingiusto ed iniquo un momento particolare e delicato quale è l’esame di maturità".
Fisica alla maturità? Le soluzioni per affrontarla
Per questo da Pontedera sta partendo una campagna che vuole:- Un colloquio con una delegazione ministeriale per trovare una soluzione condivisa che tenga conto e valorizzi il lavoro svolto durante tutto il percorso scolastico dagli studenti che si apprestano a sostenere l’esame di maturità;
- Istituire corsi ministeriali (non a pagamento) per dare la possibilità ai docenti di prepararsi per essere in grado di istruire gli studenti degli anni a venire e, magari, riproporre la prova di Fisica, nei termini in cui è stata proposta nell’attualità, dopo il decorso di un triennio, al fine di permettere a tutti gli operatori del settore di prepararsi fin dall’inizio del terza liceo;
- Che in ogni caso un’eventuale prova sia adeguata alla preparazione ed alle conoscenze normalmente raggiunte al quinto anno di Liceo e non una prova che non sia possibile affrontare nemmeno al secondo anno di università.
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