UdS: “Il Ministero ci ignora, ma ora decidiamo noi”
Le proteste messe in campo oggi dai ragazzi dell’Unione degli Studenti non sono in realtà una novità, ma sono figlie di mesi di mobilitazioni studentesche, che però il Ministero dell’Istruzione non ha saputo placare.“Oggi in tutto il paese iniziano esami di Stato e come studentə siamo statə sotto al Ministero dell’Istruzione perché vogliamo rivendicare maggiore protagonismo nei processi di decisione dell’esame” si legge nel comunicato affidato dall’Unione degli Studenti alla propria pagina Instagram.
Il comunicato quindi continua ribadendo i motivi della protesta: “Nell’immaginare le linee guida dell'esame di quest’anno non si è tenuto conto delle difficoltà didattiche, dell’apprendimento ed emotive vissute degli ultimi anni dallə studentə, è un esame privo di senso” hanno affermato i ragazzi. “Il Ministro continua a non convocarci per prendere le decisioni, non solo rispetto alla maturità, ma noi siamo disposti a mobilitarci finché questo non avverrà.”
E poi, parlando nello specifico della Maturità appena iniziata, gli studenti commentano: “Non riteniamo che il percorso dellə studentə si possa valutare attraverso questa modalità di esame”, e quindi propongono: “Sosteniamo un approccio che garantisca al soggetto in formazione di apportare elementi di soggettività e pensiero critico al processo valutativo, valorizzando la multidisciplinarietà e il totale percorso di studi dellə studentə”.
Quindi i ragazzi ricordano che le mobilitazioni studentesche non sono iniziate di recente, ma vanno avanti da diversi mesi: “Da tutto l’anno lə studentə del paese si mobilitano esprimendo la necessità di cambiare il modello di scuola nel nostro paese, dal diritto allo studio al benessere psicologico, dal diritto allo sciopero al miglioramento dell’edilizia scolastica”, e quindi riportano i numeri dell’anno scolastico: “Quest'anno sono state occupate più di 100 scuole, migliaia di studentə sono scesə in piazza, abbiamo creato gli Stati Generali della scuola a Roma e siamo stati ricevuti alla Camera dei Deputati.”
Concludono ribadendo la loro volontà di andare avanti nelle proteste: “Nonostante questo Il Ministro continua a non ascoltarci e a non convocare le associazioni studentesche. Continueremo a mobilitarci, ora #decidiamonoi!”